Olimpiadi Parigi 2024 - Lorenzo Marsaglia: "Il segreto del sincro vincente con Tocci è un'amicizia di base"

Marco Castro

Aggiornato 22/05/2024 alle 18:11 GMT+2

OLIMPIADI PARIGI 2024 - Continua la serie di interviste ad alcuni degli atleti che vedremo all'opera quest'estate. Il dodicesimo protagonista è Lorenzo Marsaglia. Il tuffatore romano sarà in gara sia nel trampolino 3 metri al singolare che nel sincro con Giovanni Tocci. Coppia collaudata e ambiziosa, fresca di argento iridato. "Ci ha dato la consapevolezza di poter essere tra i primi al mondo".

Lorenzo Marsaglia, a sinistra, con il compagno di sincro Giovanni Tocci

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Lo scorso 17 aprile, Gracenote ha rilasciato l'ormai tradizionale proiezione del medagliere dei Giochi olimpici di Parigi a 100 giorni dalla cerimonia d'apertura. Per quel che riguarda l'Italia, l'azienda statunitense ha "assegnato" un bronzo anche nel comparto dei tuffi e per l'esattezza alla gara del trampolino 3 metri sincronizzato maschile. Resta un giochino da prendere con le pinze, ma è sicuramente un segnale indicativo delle grandi aspettative che ci sono nei confronti di Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci, gli azzurri che prenderanno parte a quella gara. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il primo dei due, alla scoperta delle sue ambizioni ma anche di curiosità e segreti del suo sport.
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Lorenzo Marsaglia durante la finale del trampolino 3 metri maschile ai Mondiali di Tuffi 2024

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Classe 1996, il romano Lorenzo Marsaglia rappresenta la Marina Militare e Parigi sarà la sua seconda presenza olimpica. Gareggerà nel trampolino 3 metri sia al singolare (in cui è stato campione d'Europa nel 2022) che in sincro e in questa seconda specialità è fresco di argento mondiale con il collega Giovanni Tocci. "La stagione è iniziata molto bene, abbiamo fatto un periodo di preparazione da settembre ai Mondiali di febbraio a Doha. Che sono andati bene, quindi significa che il lavoro fatto è stato efficace. Poi abbiamo gareggiato in Coppa del Mondo e provato la piscina olimpica. Ora inizia la vera preparazione, lunga due mesi, prima della partenza per Parigi. In cui gareggeremo poco o nulla, sarà un periodo esclusivamente di preparazione. L'argento mondiale ci ha cambiato sicuramente la prospettiva. Essendo una delle gare più importanti, arrivare tra i primi ti porta in dote una certa quantità di fiducia che poi provi a sfruttare nelle gare a seguire. Infatti, in una successiva tappa di Coppa del Mondo siamo subito arrivati secondi. Se facciamo il nostro, a livello mondiale, siamo tra le prime coppie. Punteremo il focus su di noi, e poi vedremo il risultato finale. Scaramantico? Lo sono abbastanza, ma molto meno per le Olimpiadi che per le partite della Roma!".
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Per Lorenzo, prima di Parigi c'è stata Tokyo, che a causa delle limitazioni legate al Covid è stata un'esperienza surreale. "L'abbiamo vissuta in maniera un po’ strana. Le limitazioni erano tante, per alcuni giorni siamo dovuti restare in camera perché in arero eravamo stati vicini a una persona che poi era risultata positiva. Non c’era il pubblico che a me piace sentire quando sono in gara, non c’era quello scambio di vedute e prospettive con gli altri atleti. Tutti avevano paura di ammalarsi. Quest’anno spero sia più movimentato, come mi hanno sempre raccontato. Se dovessi scegliere un atleta che vorrei incontrare, dico LeBron James. Ma anche qualche tennista, visto che ora il movimento italiano va così bene. Conoscere di persona qualcuno di quel calibro sarebbe molto interessante".
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Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia posano con la medaglia d'argento ai Mondiali 2024 a Doha

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Come detto, Marsaglia sarà al via in due gare a Parigi. E ci spiega quanto sia differente l'approccio tra una e l'altra. "Sono due cose completamente diverse, se non opposte. In uno sport individuale siamo abituati a fare tutto per vincere in prima persona e se sbagliamo ricade tutto sulle nostre spalle. C’è una grande voglia di fare bene, ma anche meno responsabilità. Nelle gare sincro da un lato è più facile, perché la tensione si smezza tra due atleti e si può chiacchierare tra un tuffo e l’altro e sul trampolino. Dall’altro, se sbagli ti accolli l’errore di due persone, vale doppio".
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Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci

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Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci sono ormai una coppia consolidata, vincente e ambiziosa. Che quando è nata, partiva già a buon punto. "Ne parliamo anche con le altre coppie, di solito parte tutto da una buona base di amicizia. Ci sono tante ore di allenamento e di sacrifici per riuscire a raggiungere la perfezione o almeno avvicinarla. Se non c’è quello spirito che a volte serve per fare un passo indietro e adeguarsi all’altro o per cambiare qualcosa, non si va da nessuna parte. Direi che l’amicizia è il tassello fondamentale per farcela. I nostri caratteri si sposano bene, perché lui è un po’ più serio e io scherzoso. Quando serve la serietà entra in gioco lui e quando serve smorzare la tensione tocca a me. Magari, se fossimo stati caratterialmente uguali sarebbe stato più difficile gareggiare così sereni".
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Lorenzo racconta anche alcune curiose dinamiche di gara, sempre legate al sincro. "A volte ti accorgi già durante il tuffo come è andato l'altro. Sui tuffi facili si riesce a vedere con la coda dell’occhio il compagno, mentre sui tuffi difficili, quando entra anche in gioco più adrenalina, non si capisce quasi niente. Quindi esci dall’acqua e speri, cerchi un’occhiata, uno sguardo e magari ci si capisce al volo sull’esito di quel tuffo. Il tuffo più difficile è quello che mi piace di più ed è anche quello con cui chiudiamo, ma è anche quello che si sbaglia più spesso. Quindi è il mio preferito quando ci riesce! Altrimenti è il contrario. Insomma, è sempre il migliore o il peggiore, c’è un rapporto di amore e odio".
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Lorenzo Marsaglia

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Nei tuffi, l'esercizio dura davvero un tempo infinitesimale e anche il pubblico può giocare un ruolo importante, se si è in grado di gestirlo. "La carica dell’ambiente circostante per me è molto importante, però bisogna mantenere un certo livello di concentrazione. Il tifo ti carica, rende i movimenti più scattanti e magari il tuffo esce migliore rispetto all'allenamento. La testa è tutto, perché il tempo a disposizione è veramente poco. Se la concentrazione non rimane al massimo per tutti quei dieci movimenti che facciamo nel giro di uno o due secondi può essere un disastro". La concentrazione è ovviamente fondamentale anche per riprodurre ciò che si prova a ripetizione in allenamento. A proposito, quanti tuffi fa un atleta come Lorenzo Marsaglia? "In acqua ne facciamo una quarantina ad allenamento e gli allenamenti sono dieci a settimana. Quindi quattrocento a settimana, circa 1500 al mese e più o meno 20.000 all’anno!"
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Lorenzo Marsaglia, mondiali Doha 2024

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Lorenzo Marsaglia è nel pieno della carriera e oltre a medaglie e risultati di rilievo nei grandi eventi, c'è una cosa che ricorda bene delle sue prime esperienze in piscina. "Le panciate e le schienate all’acqua! Non ero molto bravo e spesso per provare delle cose più difficili entravo male in acqua. E quindi i segni rossi me li ricordo bene. Comunque è normale, all'inizio si deve passare per forza da qualche schiaffo all’acqua". Il tuffatore romano parla anche di cosa avrebbe voluto fare in alternativa alla carriera che ha poi intrapreso. "Forse mi sarebbe piaciuto essere un musicista, ma non ho mai avuto il tempo di imparare perché ero sempre in piscina. Suonare la batteria o magari il basso. Prima di fare tuffi facevo nuoto, ma non mi entusiasmava più di tanto. Praticavo anche tennis, ma non ero molto forte rispetto ai miei compagni di classe".

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