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Caso Alex Schwazer: è ufficialmente finita con nessun colpevole

Simone Eterno

Aggiornato 26/03/2023 alle 15:10 GMT+2

ATLETICA - Dopo l'archiviazione per il marciatore, per la giustizia penale italiana tutto si conclude anche con l’archiviazion dell’inchiesta sugli autori di ciò che fu definito "complotto" ai danni di Alex Schwazer.

Alex Schwazer dopo Rio 2016 vede svanire anche la chance di prendere parte ai Giochi di Tokyo dopo il no del Tribunale Svizzero alla sospensiva della squalifica di 8 anni, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Partiamo dai fatti: nel 2016 Alex Schwazer non si è dopato. E questo da tempo è ormai un dato di fatto. Nel febbraio del 2021 il gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, dispose l’archiviazione del procedimento penale a carico del marciatore altoatesino per “non aver commesso il fatto”. Dopo quasi 5 anni di lotta, di carte, di attese e di sofferenza, Alex Schwazer ottenne da un tribunale civile ciò che aveva sempre dichiarato e ciò che gli organi di giudizio sportivi gli avevano più volte e in più sedi negato: la sua innocenza.
Il giudice Pelino nel disporre l'archiviazione per Alex Schwazer si espresse così: “Esistono forti evidenze del fatto che nel tentativo di impedire l’accertamento del predetto reato siano stati commessi una serie di reati. (...)Lo scrivente ritiene accertato con alto grado di credibilità razionale che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer il primo gennaio 2016 siano stati alterati allo scopo di farli risultare positivi e dunque di ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta, come pure del suo allenatore Sandro Donati“.
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Alex Schwazer e Sandro Donati

Credit Foto Getty Images

Oggi, il colpo di scena. A sette anni dai fatti e a due anni dall’archiviazione delle accuse allo stesso Schwazer, la stessa Procura di Bolzano ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sugli autori di ciò che fu definito “complotto” ai danni del marciatore di Racines; ovvero l’inchiesta vero coloro che avrebbero provocato in modo fraudolento la sua positività al testosterone da cui nasce tutta la vicenda (1° gennaio 2016). Dunque lo stesso tribunale che aveva archiviato la posizione di Schwazer ritenendo che l’atleta non si fosse dopato, ha archiviato l'accusa verso gli ignoti che l’avrebbero raggirato.
In tribunale finisce dunque formalmente senza colpevoli! L’unica certezza resta la squalifica di otto anni per doping recidivo che gli organi di giustizia sportiva non hanno mai voluto levare a Schwazer, così come il Tribunale Federale svizzero, nemmeno dopo l’archiviazione del 2021 a Bolzano; e che impedirono al marciatore di Racines il sogno di gareggiare a Tokyo. Nelle 84 pagine dell’atto di archiviazione del procedimento a carico del campione olimpico della 50 chilometri del 2008, il Gip Walter Pelino aveva “restituito gli atti al pubblico ministero perché valutasse” i reati di falso ideologico, frode processuale e diffamazione poiché sussistevano “forti evidenze del fatto che nel tentativo di accertare il reato siano stati commessi una serie di reati”.
Due anni dopo la stessa Procura non ha trovato nessun elemento a carico di quando scritto dal giudice Pelino. Per la giustizia penale Alex Schwazer era risultato positivo per via di un complotto; ma degli autori del complotto stesso, formalmente, non vi è - e a questo punto non vi sarà – alcuna evidenza. Termina così una delle vicende più clamorose - e assurde - della storia dello sport. Di certo tra la gente se ne parlerà ancora: tra pochi giorni infatti Netflix rilascerà in tutto il mondo le quattro puntate della serie investigativa «Il Caso Alex Schwazer».
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