Basket, Coppa Italia: Tortona e Brescia lasciano Pesaro con grandi certezze: per Milano non è stata una passeggiata
Pubblicato 21/02/2022 alle 21:14 GMT+1
BASKET, COPPA ITALIA - Tortona e soprattutto Brescia sono riuscite a mettere in difficoltà l'Olimpia Milano nella Final Eight di Pesaro. La Bertram Yachts ha confermato di non essere la classica neopromossa mentre la Germani ha dimostrato che la striscia di 9 vittorie di fila non è stata casuale e che ha tutte le caratteristiche per sognare in grande nella seconda parte di stagione.
La Coppa Italia finisce nella bacheca dell'Olimpia Milano, l'ottava della sua storia e l'undicesimo trofeo dell'era Armani. Ma non è solo l'AX Armani Exchange a lasciare Pesaro con sensazioni positive e certezze tecniche su cui basare la seconda parte di stagione, quella decisiva. Infatti, se la Virtus Bologna è quella che si sta leccando le ferite, viceversa Tortona e Brescia sono le due formazioni che hanno ben figurato e che possono guardare con grande fiducia all'immediato futuro.
La Bertram Yachts, sconfitta in finale, continua ad andare oltre le più rosee aspettative e conferma ancora una volta di non essere per nulla la classica neopromossa pronta al ruolo di "vittima sacrificale" ma una realtà solida e ambiziosa che vuole restare a lungo in categoria. La Germani, pur uscita nelle semifinali, è stata quella che ha messo davvero Milano in difficoltà, ha mostrato un gioco e una tenuta mentale davvero solidi, e ha fatto capire che quella striscia di 9 vittorie e quel terzo posto in classifica sono tutto fuorchè casuali.
Tortona non è più una matricola
Quando al tuo primo storico anno nel massimo campionato arrivi alla Final Eight di Supercoppa, alla Final Eight di Coppa Italia con la sesta testa di serie, e alla finale della stessa Coppa Italia eliminando la Virtus Bologna, vuol dire che c'è qualcosa di speciale. D'altronde, tre indizi fanno una prova, si dice... La prova è che la Bertram Yachts si è conquistata il diritto di sedersi al tavolo dei grandi del basket italiano, è riuscita a portare di nuovo il basket di provincia al fianco di Milano e Virtus Bologna, e si sta meritando quando di buono sta ottenendo.
La solidità economica, l'ambizione e la progettualità della proprietà di Beniamino Gavio si sposano alla perfezione con la squadra costruita per Marco Ramondino e che lo stesso coach irpino sta spingendo come meglio non potrebbe. Il Derthona anche a Pesaro ha mostrato una chimica invidiabile e un gioco spumeggiante e bello da vedere pur con l'assenza del regista Chris Wright, ha lanciato in orbita un protagonista assoluto come JP Macura e rispolverato un veterano come Ariel Filloy, uno che in Coppa Italia spesso si esalta e che è stato eletto miglior sesto uomo del torneo. Senza diminticare tutti gli altri, da Sanders a Daum passando per Mascolo, Cain e Tavernelli, uno che la gavetta l'ha fatta per davvero e che è arrivato sul palcoscenico dei grandi dopo aver giocato la Coppa Italia anche in A2, B e C Dilettanti.
Ora il richio è quello di sedersi un po' sugli allori e godersi troppo questi risultati, anche se coach Ramondino ha parlato chiaro dopo la finale persa. "Questo confronto per noi deve essere uno stimolo per volerci avvicinare a loro e per tornare in palestra per migliorare. La cosa più positiva che ci portiamo a casa da questa Final Eight è la percezione legata alla volontà di migliorare ancora. Aver raggiunto la finale alza l'attenzione su di noi nel prosieguo di questa stagione ma al tempo stesso non dobbiamo esaltarci". Tutto fa pensare che il Derthona sarà lì a lottare anche quando ci si giocherà un posto per entrare nei playoff.
Brescia può pensare in grande
Era considerata quella che poteva davvero impensierire Milano e che poteva pensare a portarsi a casa il trofeo, e la Germani Brescia non ci è andata molto lontano. Arrivata a Pesaro con 8 vittorie di fila, diventate 9 dopo quella con Trento nei quarti, la squadra di Alessandro Magro ha costretto Messina a sfruttare al massimo i suoi campioni per riuscire a dare la spallata decisiva dopo diversi colpi da cui la Leonessa si è sempre rialzata. Il fatto che l'AX Armani Exchange abbia dovuto tenere tanto in campo i vari Rodriguez, Hines e Datome è probabilmente il manifesto della bontà del lavoro che sta facendo coach Magro, che tra l'altro contro l'Olimpia ha dovuto fare i conti con un Mitrou-Long in palese difficoltà (3 su 13 al tiro e 5 perse).
Questa Brescia, al momento terza in classifica con 24 punti, è riuscita a far innamorare di nuovo il pubblico biancoblu e ha tutto per avere un ruolo da protagonista nei playoff. Il roster è solido e con giocatori di altissimo livello come Della Valle e Mitrou-Long, più tanti altri pezzi che si sono inseriti alla perfezione nel puzzle della Germani. "Tecnico, giocatori e tifosi avrebbero meritato di giocare la finale: io sono contentissimo. Il nostro è un progetto triennale fatto di persone che stanno lavorando bene e che ci daranno soddisfazioni. Quello che è stato fatto è eccezionale: tutti promossi con un bel 10", ha detto il patron Mauro Ferrari.
Le 9 vittorie di fila hanno certamente alzato il livello di fiducia in tutta la squadra e paradossalmente la sconfitta con Milano in semifinale potrebbe aver dato quella consapevolezza a Brescia che può davvero provare a giocarsela con l'Olimpia o anche con la Virtus Bologna per vestire magari i panni del "terzo incomodo" nella corsa alla finale Scudetto.
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