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Bologna, Valencia, Londra: dove si espanderà l'Eurolega?

Daniele Fantini

Aggiornato 01/11/2020 alle 12:05 GMT+1

Dopo i grandi investimenti estivi, Valencia continua a perorare la causa di un ingresso in Eurolega con licenza A (decennale) in un momento in cui la Lega studia nuove possibilità di allargamento a 20 squadre. Anche la Virtus Bologna è tra le candidate, ma i criteri sono molto rigidi: oltre ai risultati sul campo contano anche qualità delle strutture e capacità di attrarre pubblico.

Focus: le possibili espansioni dell'Eurolega nel prossimo futuro

Credit Foto Eurosport

Dall'introduzione della regular-season a girone unico (2016-17), l'Eurolega ha accolto, oltre alle 11 con licenza decennale, altre 12 squadre con licenza annuale tramite i risultati ottenuti in Eurocup, nei campionati nazionali o wild-card. Il pacchetto attuale comprende 18 franchigie, ma i progetti della Lega, ora in stand-by per l'emergenza sanitaria internazionale, vertono su un ulteriore allargamento a 20, come lasciato intendere in più occasioni dal CEO, Jordi Bertomeu.

Il sogno Londra e i mercati strategici: Spagna e Italia

Eurolega punta ad ampliarsi in mercati strategici inglobando Paesi finora poco considerati (la creazione di una franchigia ad hoc a Londra resta sempre all'ordine del giorno) e a rafforzare la propria presenza in aree con grande tradizione: lo scorso dicembre, presenziando alla cerimonia del ritiro della maglia di Dino Meneghin al Forum, Bertomeu aveva strizzato l'occhio a Spagna e Italia, identificando in Valencia e Virtus Bologna due possibili candidate.
Entrambe le squadre stanno vivendo un periodo di rafforzamento per puntare a obiettivi importanti nel medio periodo. La Virtus ha allestito nelle ultime due stagioni una squadra con grandi potenzialità per accedere direttamente all'Eurolega vincendo l'Eurocup, mentre Valencia è reduce da un mercato estivo di livello che ha portato in Spagna giocatori importanti come Nikola Kalinic, Derrick Williams, Martin Hermannsson e Klemen Prepelic. In questa prima fase di stagione, i risultati stanno arrivando: la Virtus guida il proprio gruppo di Eurocup ancora imbattuta (5-0), mentre Valencia è quinta in Eurolega con un record di 3-2. La bontà della partenza della squadra spagnola ha portato Bojan Dubljevic, bandiera dal 2012, a chiedere una licenza A (ossia decennale) all'interno di un'intervista rilasciata al portale Eurohoops: la proposta è legittima, ma come si sono comportate le squadre "aggregate" negli ultimi anni?
Le possibili espansioni future dell'Eurolega

La dura vita delle aggregate: tante sconfitte, miraggio playoff

I risultati, in realtà, non sono particolarmente buoni. In quattro stagioni, le aggregate hanno conquistato soltanto due qualificazioni ai playoff, una con il Darussafaka e una con il Khimki Mosca, che ne potrebbe aggiungere una seconda virtuale avendo chiuso in ottava piazza la scorsa annata al momento della sospensione del torneo. Il saldo vittorie-sconfitte generale è scarno. Nessuna squadra ha un record positivo, nemmeno Valencia, che in due stagioni si è fermata a 24-34 (.414). Meglio di lei hanno fatto Malaga (13-17 ma in una sola stagione) e, soprattutto, Khimki Mosca e Stella Rossa Belgrado, appaiate con un record di 38-50 (.432) raccolto in tre annate. Non è un segreto che sia Khimki che Stella Rossa puntino, proprio come Valencia e Bologna, a un futuro permanente in Eurolega, così come Malaga, sempre capace di schierare roster competitivi in Eurocup.
I risultati delle squadre aggregate dal 2016-17 al 2019-20:
  • Malaga 13-17 (.433)
  • Khimki Mosca 38-50 (.432), una qualificazione ai playoff
  • Stella Rossa Belgrado 38-50 (.432)
  • Valencia 24-34 (.414)
  • Bayern Monaco 22-26 (.379)
  • Galatasaray Istanbul 11-19 (.367)
  • Asvel Villeurbanne 10-18 (.357)
  • Darussafaka Istanbul 21-39 (.350), una qualificazione ai playoff
  • Zenit San Pietroburgo 8-20 (.286)
  • Gran Canaria 8-22 (.267)
  • Unics Kazan 8-22 (.267)
  • Buducnost Podgorica 6-24 (.200)

Pubblico e arene: Stella Rossa e Alba Berlino in vantaggio

I criteri sportivi non sono però i soli a decretare il possibile ingresso, o meno, nel gruppo delle prescelte. Eurolega dà molto valore alle strutture, alle arene e alla capacità di attrarre pubblico. Valencia ha una buona base di fan, aumentata di 700 unità nel suo secondo anno (da 6.753 a 7.433 spettatori di media), la Virtus si è attrezzata preparando un impianto ad hoc in Fiera da 9.000 posti, ma la Stella Rossa ha fatto ancora meglio nella scorsa stagione, toccando una media di 11.744 tifosi a gara nell'infuocatissima e gigantesca Stark Arena (oltre 19.000 posti). Il Khimki, di contro, ha sempre avuto una base di tifosi relativamente scarna e in declino (dai 6.022 del 2017-18 ai 5.189 del 2019-20), ma tra le new-entry è fortissima la concorrenza delle tedesche: l'Alba Berlino ha a disposizione un'arena all'avanguardia (la Mercedes Benz-Arena, ex O2 World, da 16.000 posti) ed è stata capace di richiamare un pubblico molto importante per una debuttante (9.930 spettatori di media nella scorsa stagione, sesta in Europa), mentre il Bayern Monaco è una società in crescita (salita da 4.300 a 4.700 spettatori in una terra essenzialmente di calcio) e che può puntare su un brand di grandissima forza a livello mondiale.
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