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Basket, Eurolega: l'Olimpia Milano verso la notte da sogno: sfida al Barcellona per il primato

Daniele Fantini

Pubblicato 03/11/2021 alle 13:50 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - L'AX Armani Exchange Milano sfida il Barcellona nello scontro al vertice dell'ottava giornata di Eurolega, remake delle semifinali di Colonia. I blaugrana hanno perso l'imbattibilità giovedì scorso, cadendo sul parquet del Maccabi Tel Aviv, una partita che può suggerire all'Olimpia come poter realizzare l'impresa.

Gigi Datome in azione contro Rolands Smits, FC Barcellona-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Dopo otto giornate ne resterà soltanto una, da sola, in testa alla classifica. Non può esserci posta in palio migliore per il remake della semifinale di Colonia dello scorso maggio. E nemmeno palcoscenico più adatto per iniziare a coltivare i sogni di inizio novembre. Quelle illusioni che dovranno ancora superare 6 mesi di prove concrete sul campo, ma che, proprio per il loro fascino onirico, possono versare tanta energia nelle menti e nelle gambe dei giocatori.
Il Barcellona, quella finale, se la vuole rigiocare. Consapevole di avere chance forse ancora più grandi dello scorso anno. Milano, alle Final Four, vuole tornare. Perché, anche se l'obiettivo dichiarato restano sempre i playoff, quello segreto - e sperato - è riprovare a giocarsela nell'élite delle migliori quattro d'Europa.
Entrambe hanno aperto la stagione facendo terra bruciata attorno. Milano è 12-1 combinando i record di campionato e Coppa. Unica sconfitta, la trasferta della scorsa settimana contro il Bayern, dove ha pesato moltissimo l'assenza di Malcolm Delaney. Il Barcellona ha giocato di più e ha fatto ancora meglio: 14-1. Ma la sconfitta è più fresca e pesante: 85-68 giovedì scorso, sul campo indemoniato del Maccabi Tel Aviv.

FC Barcellona: il roster 2021-22

#GiocatoreRuoloAltezza
0Brandon Daviescentro208
5Sertac Sanlicentro212
8Sergi Martinezala202
10Rolands Smitsala207
14Nigel Hayes-Daviesala203
18Pierre Oriolaala208
20Nicolas Laprovittolaplay190
21Alex Abrinesala198
22Cory Higginsguardia195
24Kyle Kuricguardia193
31Rokas Jokubaitisguardia193
33Nikola Miroticala208
42Michael Caicedoguardia199
99Nick Calathesplay196
CoachSarunas Jasikevicius--

Mercato, punti di forza e debolezze: com'è cambiato il Barcellona

Il Barcellona ha cambiato relativamente poco rispetto allo scorso anno. Il titolo in ACB, la conquista della Coppa del Re e la finale raggiunta in Eurolega hanno già certificato la bontà del gruppo costruito da coach Sarunas Jasikevicius alla sua prima stagione in una big. L'estate ha svecchiato il roster, con gli addii ad Adam Hanga, Victor Claver e al leggendario Pau Gasol. Out anche Leo Westermann (ma mai stato realmente un fattore), il chilometrico ma grezzo Artem Pustovyi e Leandro Bolmaro, pronto a inseguire il sogno NBA. Gli innesti sono stati di livello. Nicolas Laprovittola dà esperienza e solidità alle spalle di Calathes. Sertac Sanli è stato determinante per gli equilibri di squadra nel trionfo dello scorso anno dell'Anadolu Efes Istanbul. Ma, soprattutto, Jasikevicius ha ripreso sotto la sua ala protettiva Nigel Hayes e Rokas Jokubaitis, già fatti germogliare allo Zalgiris e ora pronti a dare frutti maturi sul parquet.
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Nikola Mirotic marcato da Kyle Hines, FC Barcellona-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2020-21

Credit Foto Getty Images

Il roster è lungo, profondo e forte. Anzi, fortissimo. Il Barcellona è primo per valutazione (94.0), punti segnati (81.1), percentuale totale al tiro (51.5%), e secondo per percentuale dall'arco (39.5%). L'attacco, orchestrato dalla mente eccelsa di Nick Calathes (miglior assistman del torneo con 5.4 a gara) ha armi pressoché illimitate. Nikola Mirotic (16.3 punti, fresco di nomina a MVP del mese di ottobre), Brandon Davies (13.6) e Cory Higgins (11.8) formano un terzetto straordinario di bocche da fuoco. Senza dimenticare le fucilate di Kyle Kuric, cecchino assoluto, le scorribande di Rokas Jokubaitis, utilizzato spesso come puro guastatore dalla panchina, e le pennellate di Sertac Sanli, artista delle letture sui pick'n'roll.
La difesa è altrettanto pungente. Il Barcellona ha fisicità, coordinazione tra reparti ma, soprattutto, quegli intangibles di fame, grinta e agonismo instillati dalla mente iper-competitiva di coach Jasikevicius. Non c'è azione in cui il Barça si permetta di concedere qualcosa agli avversari.
Punti deboli? Difficile trovarne, ma qualcosa c'è. Qualcosa che andremo a esplorare nel prossimo paragrafo. E che Milano dovrà essere perfetta nello sfruttare per avere chance di vittoria.

Le chiavi della partita: come Milano può battere il Barcellona

L'head-to-head storico dice 11-6 in favore del Barcellona. Ma la storia recente è ancor più favorevole ai blaugrana: 4 vittorie nelle ultime 4, compreso lo sweep totale (3-0 tra campionato e Final Four) della scorsa stagione.
Battere il Barcellona è una fatica erculea, ma pur sempre fattibile. Il Maccabi insegna, e l'Olimpia non ha altro da fare che aprire il bloc-notes per prendere appunti. Un problema di fondo, però, resta. E non è da poco. Senza Malcolm Delaney, tra l'altro anche grande ex di serata, Milano è una squadra sempre forte, ma monca. Mancherà tanto a livello di regia e personalità, ma soprattutto nel sistema difensivo. Con Delaney ai box, Milano perde il suo miglior difensore sul pallone, un problema grave quando, dall'altra parte, ti ritrovi a fronteggiare Nick Calathes, il miglior playmaker del torneo.
L'Olimpia dovrà aggredire la partita, sfruttando il vantaggio del fattore campo. L'approccio può già essere decisivo. Il Maccabi ha giocato un primo tempo con livelli di fisicità e intensità devastanti su entrambi i lati. Accettare di giocare al ritmo del Barcellona equivale a infilarsi in un buco nero, e ritrovarsi risucchiati lentamente verso l'oblio.
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Sergio Rodriguez, Cory Higgins, AX Armani Exchange Milano-FC Barcellona, Eurolega 2020-21

Credit Foto Getty Images

L'attacco deve giocare ad alto ritmo, muovendo il pallone ed evitando isolamenti a gioco rotto. La difesa del Barcellona è una muraglia, e le letture, soprattutto degli esterni, dovranno essere non solo perfette, ma anche rapidissime. Il Barça concede spiragli minimi, con tempi di reazione infinitesimali per essere sfruttati. Ed è lì che l'Olimpia dovrà essere in grado di non lasciarsi sfuggire la minima occasione per affondare la lama.
Il Barcellona ha una fisicità eccezionale, in tutti i reparti. La situazione da evitare è quella di accontentarsi di essere una squadra perimetrale, cavalcando le buone percentuali ritrovate contro la Stella Rossa dopo il tonfo di Monaco di Baviera. L'attacco deve essere totale, cercando di esplorare anche il gioco interno, sia da pick'n'roll (e Rodriguez sarà spesso chiamato in causa a inventare), sia da penetrazione (Shields e Hall), sia da post-up con Melli e Mitoglou. Nikola Mirotic, anello debole della catena blaugrana, deve essere l'obiettivo primario.
La difesa dovrà essere compatta, coordinata e coesa. Non sono ammissibili situazioni da "coperta corta": il Barcellona ha talmente tante armi a disposizione da poter trovare ogni punto debole. L'area va protetta come un quadrato. Il lavoro del front-court sarà determinante, ma l'Olimpia, con Melli, Hines, Mitoglou e, perché no, il Tarczewski in ripresa visto nelle ultime due partite e gli sprazzi di grinta di Pippo Ricci, ha gli interpreti adatti per reggere il peso avversario. Ma altrettanto importante sarà l'operato degli esterni, per mettere pressione al pallone e, soprattutto, reggere sui cambi difensivi contro una squadra che utilizza spesso quintetti pesanti con 4 riadattati da 3. Soprattutto nel primo tempo, il Maccabi ha lavorato alla perfezione su questo aspetto del gioco, facendo tesoro di una difesa coordinatissima anche sul lato debole, con qualche rischio (accettabile, visto il risultato finale...) di pre-rotazioni per accorciare gli spazi di aiuto.
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