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Calciomercato - De Ligt, la panchina e la clausola da 150 milioni: futuro alla Juventus in bilico?

Lorenzo Rigamonti

Pubblicato 20/09/2021 alle 18:02 GMT+2

CALCIOMERCATO - L'amaro pareggio col Milan ha messo ancora una volta a nudo le mancanze difensive della Juventus. Tra i bronci di giornata anche quello di Matthijs de Ligt: l'olandese non ha convinto a pieno il tecnico livornese e ad oggi non può contare su un posto da titolare. La panchina e una clausola di 150 milioni potrebbero convincerlo a volare via...

Allegri e de Ligt, Malmo-Juventus

Credit Foto Getty Images

Era un Massimiliano Allegri insolitamente irrequieto quello presentatosi ai microfoni della stampa nel post-partita di Juventus-Milan. Tra le domande poste al tecnico livornese, una in particolare ha provocato una sua pronta reazione di petto: "De Ligt fuori? Ora mi fate arrabbiare… parliamo di chi ha giocato. Bonucci e Chiellini hanno fatto una partita straordinaria.", ha replicato repentinamente il mister bianconero.
E’ proprio l’olandese uno degli oggetti misteriosi di questa nuova, vecchia Juventus: il centrale ex-Ajax ha sofferto più di tutti l’ennesimo dietrofront della dirigenza bianconera in merito alla guida tecnica. Escluso dall’11 titolare per il secondo big match consecutivo di campionato, de Ligt non ha ancora dimostrato il suo valore agli occhi del tecnico toscano, che non sembra disposto a concedergli minuti di qualità nel cuore della difesa a 4.

De Ligt trascurato nella difesa a 4

Allegri ha premiato per l’ennesima volta la vecchia guardia, concedendo a Bonucci e Chiellini le redini di una difesa frastornata, che ha sempre concesso gol nelle ultime 18 gare e che collassa sistematicamente in situazioni di vantaggio. Oscillando tra 4-3-3 e 4-4-2, il modulo bianconero sembra aver ripudiato quella ambiziosa visione di una spina dorsale verde, innestata proprio con lo sbarco a Torino del prodigio oranje nell'estate 2019.
Insomma, la difesa bianconera è l’unico reparto dove non sembra essersi aperto un vuoto di potere, e de Ligt soffre. Il 22enne centrale bianconero ha perso il posto da titolare anche in Nazionale, e il tandem Chiellini-Bonucci opera sull'onda dell'entusiasmo dalla vittoriosa rassegna continentale.
La sua estate non è stata per nulla semplice: un Europeo affossato da un infortunio all'inguine e un rientro fin troppo cauto alla Continassa non hanno apparecchiato per una stagione promettente; eppure l'olandese ha dovuto metabolizzare tutto in silenzio, coperto dal fracasso mediatico catalizzato da un fuggitivo Ronaldo.
Nel corso di un'estate surreale, de Ligt è stato trascurato da una buona parte dell'ecosistema juventino e per giunta dallo stesso Allegri, che si è contraddetto nel corso della stessa routine mediatica di ieri: “Ho sbagliato i cambi, avrei dovuto inserire gente più difensiva”, facendo intendere che tra coloro che non hanno messo piede in campo, de Ligt avrebbe meritato un pensiero in più.
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La clausola di 150 milioni a partire dall'estate 2022

L’olandese dunque, dopo due annate costellate di segnali incoraggianti, è costretto a risalire le gerarchie allegriane, senza alcuna garanzia di potersi riposizionare al vertice del nuovo corso bianconero in breve tempo. Ecco perché, nelle ultime settimane, il procuratore Mino Raiola ha sparso degli indizi sul futuro del suo assistito; l’agente ha infatti messo in dubbio il futuro dell’olandese a Torino, rispolverando una clausola particolare del suo contratto: "Attenzione perché De Ligt potrebbe anche lasciare la Juve a fine stagione. Il mercato funziona così".
Il contratto stipulato con la Vecchia Signora parla chiaro: a partire dall’estate 2022, de Ligt potrebbe lasciare la Continassa per una cifra di 150 milioni di euro. Si tratta di una clausola colossale certo, specialmente in tempi di austerità economica post-Covid. Ma è proprio la difficoltà finanziaria apportata da questo particolare periodo storico che obbliga la Juventus a ragionare sui contratti più pesanti, tra cui quello di de Ligt: 12 milioni di euro fino al 2024.
Il futuro di una difesa bianconera ormai smarrita è sempre più in bilico, e tutto si deciderà a fine stagione. Una qualificazione in Champions potrebbe affievolire il malumore dell’olandese e incoraggiare la dirigenza a proseguire sulla strada tracciata due anni fa. Altrimenti, lo spettro di una estrema tabula rasa potrebbe ingigantirsi sempre più. I colossi economici del calcio, PSG su tutti, osservano attentamente.
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