Cristiano Ronaldo rimane al Manchester United: dopo 20 anni di fila non giocherà la Champions League
Pubblicato 02/09/2022 alle 00:39 GMT+2
CALCIOMERCATO - Il portoghese, dato in partenza dai Red Devils e in rapporti non proprio idilliaci con Ten Hag, non è riuscito a trovare una sistemazione alternativa in questa finestra di mercato: la Champions League, quindi, perde il giocatore che ha vanta una serie impressionante di record nella competizione.
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Video credit: SNTV
Adesso è ufficiale: Cristiano Ronaldo rimane al Manchester United e non parteciperà all'edizione 2022-23 di Champions League, la cui fase a gironi prenderà il via la prossima settimana. Un evento unico nella carriera di CR7 - subentrato al 68' al posto del match-winner Sancho nel successo di misura dei Red Devils sul campo del Leicester - da quando è professionista, aveva sempre centrato l'appuntamento con la competizione per club più prestigiosa al mondo: aveva fatto il suo debutto nel 2002-03 con la maglia dello Sporting Lisbona al terzo turno preliminare contro l'Inter e a partire da quella stagione aveva sempre risposto presente. Fino a quest'anno quando, per la prima volta, dovrà accontentarsi dell'Europa League. Uno scenario da incubo, conoscendo la sua fame di vittorie e l'ambizione personale. Eppure stavolta il suo super agente, Jorge Mendes, non è riuscito a trovare gli incastri giusti per garantirgli almeno un'altra annata da protagonista in Europa: complice un ingaggio ancora proibitivo e una carta di identità che inizia a farsi impegnativa (a febbraio saranno 38 anni), CR7 è rimasto "prigioniero" del Manchester United e potrà quindi ascoltare l'inno della Champions solo in tv.
La pazza estate di Ronaldo, accostato a una serie incredibile di squadre (dall'Atletico Madrid al Napoli, dal Bayern Monaco allo Sporting Lisbona, dal Chelsea al Marsiglia) è l'emblema di un momento molto complicato della sua carriera: la stella di CR7, nonostante i numeri della passata stagione non siano stati certo da buttare (24 gol in 38 partite con i Red Devils) non brilla più come qualche anno fa. Il portoghese, inutile negarlo, sta vivendo la fase discendente della carriera e - come se non bastasse - dovrà ricostruire il rapporto con il suo attuale allenatore per non gettare alle ortiche i primi mesi della stagione che portano al Mondiale in Qatar.
Ronaldo in Champions: numeri e record
Ricordiamo qualche cifra giusto per comprendere cosa significhi una Champions senza Ronaldo. CR7 detiene il record di gol (141) e presenze (187) nella competizione, è il giocatore che ha segnato il maggior numero di gol in una singola edizione (17 nel 2013-14), oltre a quello che ha messo a segno più reti nelle 6 partite della fase a gironi (11 nel 2015-16), nonché l'unico ad avere vinto per ben 7 volte la classifica cannonieri (di cui 6 consecutive, altro record) e il giocatore ad avere firmato il maggior numero di doppiette (38). E ancora: Ronaldo è l'unico ad aver segnato in tre finali diverse e ad avere segnato almeno un gol in tutte e 6 le partite della fase a gironi (2017-18).
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Cristiano Ronaldo con la Champions League vinta nel 2018 a Kiev con il Real Madrid
Credit Foto Getty Images
L'ultimissimo spiraglio: il ritorno allo Sporting
Sulla carta c'è ancora una porticina aperta per Ronaldo sulla strada della Champions. Il mercato portoghese, infatti, a differenza di quello dei Top 5 campionati europei chiuderà a settembre inoltrato, il 22 per la precisione. Almeno in linea teorica, quindi, la possibilità di un trasferimento in extremis allo Sporting Lisbona rimane possibile, anche se decisamente improbabile. Senza contare che a Lisbona non sarebbe certo accolto come un re, anzi: secondo il Times il tecnico del club, Amorim, avrebbe addirittura minacciato le dimissioni in caso di arrivo di CR7. Insomma, l'ipotesi di un ritorno di Ronaldo nel club che lo lanciò nel grande calcio vent'anni fa sembra qualcosa di più di un'ultima spiaggia.
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Ten Hag: "Ronaldo può trovare spazio. La sua età non è un problema"
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