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Le 5 verità di Juventus-Fiorentina 2-0: Allegri si gode Zakaria e Rabiot, Dybala-Vlahovic intesa innata ma a giugno...

Enrico Turcato

Pubblicato 21/04/2022 alle 10:33 GMT+2

Coppa Italia - La squadra bianconera ottiene con merito la finalissima, in programma l'11 maggio contro l'Inter. Bene Zakaria e Rabiot, in evidente crescita. La Viola gioca bene, ma non concretizza. Cabral ancora troppo acerbo. Fa rumore l'innata intesa tra Dybala e Vlahovic, prossimi a separarsi ma sempre insieme.

Allegri: "Con l'Inter finale stimolante. Siamo sfavoriti? Vediamo..."

Juventus-Fiorentina, match valido per le semifinali di ritorno di Coppa Italia 2021/22, é terminata 2-0. All'Allianz Stadium decisive le reti nel primo tempo di Federico Bernardeschi e nel recupero di Danilo. Per l'undicesimo anno di fila i bianconeri concorreranno per un trofeo, la Coppa Italia, che alla Signora porta molto bene dato che nelle ultime otto annate, Chiellini e compagni hanno raggiunto la finale ben in 7 circostanze. Il prossimo 11 maggio, la squadra di Allegri sfiderà all'Olimpico di Roma, l'Inter di Simone Inzaghi in una classicissima del nostro calcio e, soprattutto, in una rivincita dell'ultimo atto della Supercoppa Italiana. Tre mesi fa a spuntarla a San Siro al 120' furono i nerazzurri, fra poche settimane vedremo come andrà finire. Intanto riavvolgiamo il nastro ed analizziamo il match in cinque punti.

1) Juventus ancora in finale: conquistata soffrendo, ma con merito

Ancora all'ultimo atto: è la settima volta nelle ultime otto edizioni. La Juventus conferma il feeling con la Coppa Italia, elimina la Fiorentina e si regala la finalissima di Roma contro l'Inter. L'11 maggio avrà così l'occasione di provare a prendersi la rivincita con la squadra che in questa stagione l'ha già battuta due volte, una in Supercoppa, una a Torino in campionato. Nei 180 minuti i bianconeri hanno segnato tre reti alla Fiorentina, non subendone alcuno. Due prove prettamente difensive, lasciando il possesso alla squadra di Italiano e concedendo anche alcune importanti palle gol (un paio all'andata, un paio al ritorno). Nel complesso, però, soprattutto in questo secondo match, la Juve ha controllato la situazione, si è resa pericolosa e ha trovato il modo di colpire la Viola. È passata la squadra più forte.
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Juventus in festa

Credit Foto Getty Images

2) Rabiot-Zakaria: una coppia che pare funzionare

Forse la nota lieta della serata bianconera. Allegri presentava una linea di centrocampo a quattro inedita, formata da Bernardeschi-Danilo-Zakaria-Rabiot. In realtà la mediana della Juventus ha retto e i quattro hanno offerto una buona prova. Pare esserci per altro sincronia tra Zakaria e Rabiot, due giocatori sicuramente in crescita di rendimento. Lo svizzero sta prendendo confidenza con il mondo bianconero, il francese, sempre molto incostante, nell'ultimo periodo ha dato qualche segnale importante. Due elementi che Allegri considera anche per la prossima stagione.
  • La partita di Rabiot e Zakaria: la Juve ha trovato una nuova coppa di mediani?
VociRABIOTZAKARIA
Tiri02
Palloni giocati3133
% passaggi riusciti/tentati88%60%
Recuperi86
Km percorsi11,38111,803
Velocità in sprint (km/h)33,4832,83

3) Fiorentina dominante nel possesso, ma molto imprecisa davanti

La squadra di Italiano ha giocato il suo calcio, fatto di scambi corti, spesso di prima e di un possesso palla continuo (quasi 70% nel match dello Stadium). Nella gara di Torino, però, la Fiorentina è mancata negli ultimi 30 metri. Imprecisione nell'ultimo passaggio e diversi errori di tutti gli uomini offensivi, da Ikoné a Saponara, da Sottil a Cabral, fino a Piatek. Nella doppia sfida con la Juventus la finalizzazione viola ha latitato. E nelle gare ad eliminazione diretta questa cosa si paga sempre.
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Un'uscita alta di Mattia Perin durante Juventus-Fiorentina - Coppa Italia 2021-22

Credit Foto Getty Images

4) Cabral ancora acerbo per essere il centravanti titolare

Una nota a parte la merita Arthur Cabral, arrivato a gennaio con l'obiettivo di ripercorrere le orme di Vlahovic. L'ex Basilea ha diverse lacune tecniche da sistemare e va aspettato. Fisicamente valido, con la giusta tempra e la giusta mentalità, ma non ancora concreto e continuo. Serve tempo e probabilmente servirà pazienza per vederlo come centravanti trascinatore della Viola.

5) Dybala e quell'innata intesa con Vlahovic, nonostante sia l'ultimo mese insieme

Si sono cercati come sempre nel quarto d'ora disputato insieme in campo. E poi a fine partita si sono parlati e abbracciati, come sempre capita ultimamente. Dusan Vlahovic e Paulo Dybala hanno una sintonia particolare, un'intesa innata che comincia con il piede mancino e finisce con la volontàdi emergere. L'argentino, però, sta per iniziare il suo ultimo mese in bianconero e per forza di cose lascerà il testimone al serbo. Chissà se per i due leader offensivi della Juve ci sarà tempo per condividere qualche altra vittoria importante insieme.
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