Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Europa: Gasperini più dentista di Klopp e Leao dà ragione a Cassano

Roberto Beccantini

Aggiornato 12/04/2024 alle 11:07 GMT+2

CALCIO EUROPEO - Le pagelle di Roberto Beccantini dopo l'andata dei quarti di finale di Europa League e Conference League

Mancini, Leao e Scamacca

Credit Foto Eurosport

Cacciati dal giardino dell’Eden, ci consoliamo con la Dea, di nome e di fatto, che surclassa il Liverpool nella sua tana (e in che modo, poi), prenotando le semifinali di Europa League. Se Real-Manchester City 3-3 è stato uno spot anti-noia (altro che vicini, caro Pioli), l’Atalanta ha aggiornato la sua - e la nostra - storia. C’è dentista e dentista, l’avrà capito persino Klopp. Quanto al derby di San Siro, più Roma che Milan. E un Leao da 3. Per concludere: gli sbadigli viola di Plzen, in Conference, non dovrebbero sabotare il bis del Franchi. La qualificazione è lì, a una rete di distanza. Le pagelle, adesso.

Europa League (quarti, andata): Liverpool-Atalanta 0-3

ATALANTA 9. I leoni di Anfield. Non puoi vincere, da quelle parti, se non rischi di perdere. Il «made in Gasp» lo aveva previsto. Un’impresa, alla luce dei pronostici (compreso il mio), dell’ambiente e delle esigenze. Nessun dubbio che la Premier assorba più della Serie A, e se sono secondi i Reds lo devono esclusivamente alla differenza reti pro Arsenal. Da qui, il turnover (sei cambi rispetto al 2-2 con il Manchester United).
Mettiamoci pure la traversa di Elliott, le occasioni ciccate da Nunez, ma che Dea, signori. Subito a un passo dal paradiso (Pasalic), sempre pronta a rimbalzare dalle corde, non appena ci finiva, per colpire alla «mascella» un Liverpool che, in casa, non perdeva da 34 gare. Doppietta di Scamacca, alla faccia dei falsi nueve, su assist di Zappacosta e De Ketelaere. E quindi, con dentro i Salah e i Luis Diaz e gli ormeggi prossimi alla burrasca, il cazzotto di Pasalic. Per tacere degli sciali di Koopmeiners. Scritto che non ce n’è uno che sia sceso sotto il 7, da Musso a De Roon, e che Scamacca è stato da 8, in alto i calici per Gasperini. Un solo cambio, alla Guardiola: e per giunta all’89’. Un capo al lavoro. Un capolavoro. L’ennesimo.
picture

Gasperini al settimo cielo: "Trasferta storica, grazie ai 2000 che sono venuti qui"

Europa League (quarti, andata): Milan-Roma 0-1

MILAN 5. Per carità, il pari ci stava, ma ecco, al momento della sgassata, l’ennesima foratura. Sorpreso da De Rossi, Pioli è stato tradito dalla «sinistra»: Theo Hernandez, Leao (in versione Cassano: un fuoriclasse? siete pazzi!). Non a caso, il francese si sveglia quando esce il portoghese, e la traversa di Giroud (ma da lì, destro o sinistro, doveva segnare) la procura Chukwueze, una delle tardive «crocerossine». I tiri più pericolosi li ha scoccati Reijnders, a parte un cross ambiguo di Adli. Veniva, il Diavolo, da sette successi. Ha chiesto alla lotta quello che di solito ricava dal gioco. Merito di rivali che hanno sofferto, sì, ma mai rinunciato a proporre e a proporsi.
ROMA 7. Magica, sul serio. E l’idea di «Ddr» (El Shaarawy a destra, nei dintorni di Celik, per imprigionare Theo e Leao), da togliersi il cappello. Con Dybala «libero» avanzato, Pellegrini oscillante fra le linee, Cristante scudo ambulante e Svilar reattivo. Palleggio e pressing hanno contribuito a complicare i piani di un Milan ansimante. Aveva già purgato la Lazio, Mancini: quando non fa il matto, e usa la testa, fa diventare matti. Lo scarto, minimo, spalanca orizzonti di gloria, a patto di non sedersi sugli allori, e ribadisce il processo di crescita post Mourinho. Non è più la Roma tirchia che raccoglieva gli episodi, e li segregava in cantina: è una Roma che li cerca e, se li trova, non bada a farne tesoro. A meno che non siano i dirimpettai a spingerla indietro.
picture

De Rossi: "Studiato il Milan nei derby, il mio staff lavora anche di notte"

Conference League (quarti, andata): Viktoria Plzen-Fiorentina 0-0

FIORENTINA 5. Prendete Juventus-Fiorentina di domenica sera, toglietele la prima mezz’ora di petardi e avrete il polverone di Plzen (a proposito: di birra, nemmeno un goccio). Noia mortale. I cechi erano decimati; e l’opportunità, dunque, ghiotta. La Viola ha sequestrato il possesso (73%), lasciando agli avversari l’onere del catenaccio. Protocollo alla mano, Italiano ha ruotato l’intero parco-punte, spremendone però emozioni avare. «Nemo propheta in patria», d’accordo, ma Barak lo avrei inserito sin dall’inizio. Insomma: Terracciano senza voto, attaccanti senza tiri (o quasi). Strano: in Europa, la Fiore ci aveva abituati a sparatorie più chiassose. Di positivo, resta il risultato: al Franchi non servirà un miracolo.
=== Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it. ===
picture

Pioli: "Non è stato il miglior Leao, ma basta parlare sempre di lui"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità