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Il Milan dei ragazzi del 1999 è già il nuovo modello?

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 30/10/2020 alle 12:30 GMT+1

Lo studio del CIES li ha indicati come "la squadra più giovane d'Europa". In campo non hanno ancora perso una partita. Sono loro il nuovo modello Europeo?

Milan: Leao, Dalot e Diaz festeggiano il 3-0 sullo Sparta Praga

Credit Foto Getty Images

Durante la prima guerra mondiale, i ragazzi del '99 era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia. Furono chiamati a comparire e inviati al fronte nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro apporto, unito all'esperienza dei veterani, si dimostrò fondamentale per gli esiti della guerra. Le giovanissime reclute sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale, dopo la battaglia di Caporetto, in un momento di gravissima crisi per l'Italia e per il Regio Esercito, rinsaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo al Regno la controffensiva nel 1918 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'Austria-Ungheria.
Di tutto questo preambolo sulla prima guerra mondiale, dovete tenere a mente solo la seguente frase: "il loro apporto, unito all'esperienza dei veterani, si dimostrò fondamentale per gli esiti della guerra". Una frase che, in un ambito completamente differente, vive ancora nella modernità. Vive nel calcio e nella città di Milano, perché oggi parliamo di una squadra che, con veterani e ragazzi del '99, sta letteralmente volando: il Milan. Comandano il campionato e l'Europa League divertendosi. Tanto. Dopo anni a ripetere la stessa frase:
"Dobbiamo puntare sui giovani, servono i giovani, occorre ripartire dai giovani"
Le parole sono diventate realtà, e quando la realtà incontra un progetto solido allora la storia dei ragazzi del '99 può diventare leggenda.
Partiamo da un dato: la formazione di ieri sera. Il Milan ha messo in campo un classico 4-2-3-1 con Diogo Dalot (1999), Brahim Diaz (1999) e Sandro Tonali (2000) come titolari. Nella ripresa è entrato anche Rafael Leao (1999). Il 3-0 contro lo Sparta Praga è stato griffato proprio da loro: Diogo Dalot, Brahim Diaz e Rafael Leao. Dalot si è tolto anche lo sfizio di dare l'assist a Leao con una bellissima trivela rasoterra. Il tutto orchestrato da Ismael Bennacer, padrone del centrocampo a 23 anni. Mica un vecchio.
Poi, a margine, ci sarebbe anche Gigio Donnarumma come 1999 (fa sempre impressione dirlo per uno che ha quasi 200 presenze in A), che non ha giocato per colpa del covid-19.

Quali obiettivi si possono raggiungere?

Con questo roster e questo rendimento, la vera domanda di tutti è una sola: questa squadra può vincere lo scudetto e l'Europa League? I tifosi rossoneri sono liberi di toccare ferro e fare scongiuri ma, ora come ora, una squadra divertente come il Milan è dura da trovare. Le giocate dei singoli sono tutte di alto livello e lo score dice che l'ultima sconfitta è datata 8 marzo 2020. Sono sette mesi (non propriamente pieni per colpa del lockdown) che la squadra di Pioli non conosce l'onta della sconfitta. Un periodo lunghissimo, dove tutto è girato alla perfezione. Ogni singolo giocatore ha avuto un miglioramento. Da Kessie (1996) a Calhanoglu (1994), passando per Castillejo (1995) e Krunic (1993). E poi c'è Davide Calabria (1996). Da oggetto misterioso a titolare inamovibile. Sembrava perso per sempre mentre ora è uno dei tanti uomini di fiducia di Stefano Pioli.
Poi ieri sera, come se non bastasse, è arrivata un'altra notizia super positiva. Sandro Tonali ha disputato la prima partita solida da quando veste rossonero. La passività dello Sparta Praga lo ha aiutato, ma l'ex Brescia sta interiorizzando quello che la squadra vuole da lui. Una valida alternativa alla coppia di titolari e consentire maggiore libertà di azione a Bennacer (come ieri sera). Solo segnali positivi.
È logico che è veramente presto per fare pronostici, ma in questo clamoroso vuoto di potere in Serie A, i redivivi rossoneri potrebbero piazzare uno degli upset più clamorosi negli ultimi anni di calcio. Che poi in realtà non sarebbe nemmeno un upset così clamoroso, perché tra tutte le capoliste europee il Milan sembra una delle più solide. Offensivametne e difensivamente. In uno sport dove ogni segnale viaggia verso un calcio sempre più offensivo, dove segnare conta più che difendere, i rossoneri sono un bell'esempio di solidità, con la miglior difesa del campionato e una fase offensiva sempre più bella da vedere. Il giusto mix tra i concetti moderni e il meglio della storia difensiva del calcio italiano. Un sunto di giocatori affermati e nuovi talenti. Modernità, vittorie e nessuna paura. Un esempio.
Squadre EuropeeEtà media
Nordsjælland 22.7
Milan24.5
Monaco24.7
Reims24.8
Stoccarda24.9

La società è perfetta

E se in campo tutto viaggia spedito, anche dietro le scrivanie il treno è bello veloce. Sotto il cappello di Elliott, e la gestione di Maldini-Massara e, soprattutto Ivan Gazidis, i rossoneri sono rinati. Zero debiti con le banche e patrimonio positivo.
Il fondo Elliott che controlla le società proprietarie della maggioranza delle azioni del Milan, ha versato nel periodo luglio-ottobre ben 96,5 milioni di euro, il che rende ulteriormente l'idea di quanto la proprietà sia solida economicamente e di come il club, che ha un patrimonio netto positivo di 34,1 milioni, navighi in acque sicure dal punto di vista della solidità finanziaria. Il rinnovo di Gigi Donnarumma, di cui ha parlato Massara ieri sera nel prepartita, sarà solo l'ultimo tassello di una gestione perfetta sotto tutti i punti di vista.
Anche l'acquisto di Ibra, da questo punto di vista, è stato azzeccato. A fronte di uno stipendio ingombrante, la mossa della società ha garantito solidità e crescita al progetto. Il gigante svedese è ancora in grado di spostare gli equilibri, e con i tanti giovani che sta svezzando ha dato una netta accelerata al processo. Anche qua, tutto giusto.
Squadre ItalianeEtà media
Milan24.5
Spezia26.3
Fiorentina26.7
Napoli27.4
Bologna27.4

Riassumiamo

Tirando le somme, occorre fotografare la realtà. Ad oggi, 30 ottobre, il Milan è la squadra italiana (insieme al Napoli) più convicente tra campionato ed Europa. Ha migliorato un pacchetto giocatori che sembrava cristalizzato nella mediocrità, e sta facendo crescere un gruppo di Under23 da leccarsi i baffi. Sarà sufficiente per vincere? Non si sa. Il campionato è ancora agli albori e l'Europa League riceverà gli esuberi della Champions. Però, una riflessione si può fare.
Dopo anni di promesse mancate e progetti falliti, finalmente i rossoneri sono instradati nella giusta direzione. Hanno rifiutato Ralf Rangnick avendo ragione e hanno dato continuità al progetto dimostrandosi lungimiranti. Hanno sofferto ma sono ripartiti. Sono un esempio virtuoso di come si debba ripartire dopo anni di difficoltà. Con i fatti e non con le parole.
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