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Europa League - Siviglia-Roma 1-1 (5-2 d.c.r.), 5 verità: Dybala e Smalling da applausi, rivincita Suso

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Pubblicato 01/06/2023 alle 15:37 GMT+2

EUROPA LEAGUE - I giallorossi si sono spinti al massimo delle proprie possibilità, puntando tutto su generosità e solidità difensiva e cedendo proprio a un centimetro dal traguardo. La Joya è sempre l'uomo in più, Smalling fondamento del credo di Mourinho.

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Siviglia-Roma, match valido per la finale dell'Europa League 2022/23, è terminato sul punteggio di 1-1, frutto del gol di Dybala e dell'autorete di Mancini, con successivo trionfo spagnolo ai rigori (5-2). La gara è stata arbitrata dall'inglese Anthony Taylor. Con questo risultato il Siviglia si laurea per la settima volta campione dell'Europa League.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita della Puskas Arena di Budapest.

1) Calcio "sporco" e tanta generosità: la Roma si è spinta al limite

Non ci aspettavamo una partita diversa da questa. Considerando l'importanza della posta in palio, considerando il minutaggio ridotto di un Dybala appena recuperato, considerando soprattutto che l'impronta data da José Mourinho alla propria squadra è ed è sempre stata questa: solidità difensiva, generosità, aiuto reciproco. Calcio, almeno nel senso di una certa fluidità della manovra e della capacità di tenere il pallone a terra? Pochino. Eppure la Roma è arrivata a un centimetro dal traguardo, l'ha sognato, l'ha accarezzato, se l'è visto scappare solo ai rigori. Ha fatto il massimo che poteva fare. E può tornarsene in Italia, per quel che può contare in momenti del genere, con la coscienza a posto.

2) Dybala, qualità superiore anche a mezzo servizio

Che Paulo Dybala sia diverso da tutti gli altri calciatori della Roma è testimoniato dalla scelta di José Mourinho, per certi versi sorprendente se non clamorosa, di spedirlo in campo dal primo minuto. Nonostante nell'ultimo mese l'ex bianconero abbia giocato pochissimo, nonostante abbia recuperato proprio negli ultimi giorni dal problema alla caviglia post-Bergamo, nonostante – parole di Mou – avesse "25-30 minuti nelle gambe". Paulo ha risposto presente, pur a mezzo servizio. Non si è potuto caricare fino in fondo la squadra sulle spalle, perché fisicamente non ne è stato in grado. Ma nell'unica occasione capitatagli sul sinistro ha lasciato il segno, rendendo concreto il grande sogno della Roma prima dell'amarezza finale. I campioni fanno così.
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Dybala esulta per il gol in Siviglia-Roma - Europa League 2022/2023

Credit Foto Getty Images

3) Smalling è il fondamento del credo di Mourinho

Una respinta di piede. Un'altra di testa. Un'altra in anticipo. E poi una chiusura, un intervento, un salvataggio. Che partita di Chris Smalling. Nonostante la delusione della sconfitta, l'inglese è stato assieme a Dybala il migliore nella Roma e, anzi, a pochi secondi dalla conclusione dei tempi supplementari ha perfino sfiorato il gol vittoria con un colpo di testa andato a sbattere contro la traversa. L'ex difensore del Manchester United si è nuovamente dimostrato il pilastro su cui Mourinho ha eretto il proprio muro difensivo, il fondamento ultimo del credo del portoghese. Recuperato dalla lesione muscolare rimediata nel quarto di ritorno contro il Feyenoord, Smalling non ha tradiito. Una garanzia.
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Chris Smalling in Siviglia-Roma

Credit Foto Getty Images

4) Wijnaldum delude: vale la pena riscattarlo?

Il dilagante entusiasmo estivo al momento del suo arrivo a Roma non ha avuto seguito. E le colpe non sono certo sue, perché che cosa si può imputare a Georginio Wijnaldum se il ginocchio gli ha fatto crac dopo pochissime settimane? Il problema è che il ritorno alla normalità, escludendo qualche guizzo isolato mostrato qua e là nelle ultime settimane, sta richiedendo parecchio tempo. Lo specchio di tutte le difficoltà è stato l'ingresso in campo a Budapest: l'ex Liverpool è parso in netta difficoltà tecnica, fisica e mentale, sbagliando quasi tutto. Prestato dal PSG alla Roma, Wijnaldum costerà 8 milioni in caso di acquisizione a titolo definitivo: ne vale la pena?
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Wijnaldum, Siviglia-Roma, Europa League

Credit Foto Getty Images

5) Suso-Lamela, la rivincita degli ex "italiani"

In Serie A hanno avuto entrambi fortune alterne, il primo al Milan e il secondo proprio alla Roma. Lampi, pause, gioie, amarezze. Suso se n'è andato quasi per sfinimento, stritolato dalle critiche, mentre ai tempi Lamela è stato pagato un bel po' dal Tottenham (30 milioni più 5 di bonus). Proprio loro hanno cambiato faccia a un Siviglia che, con Oliver Torres e Bryan Gil, nel primo tempo proprio non aveva funzionato. Ottimo l'ingresso di Suso, meno quello di Lamela, che però ha messo a segno uno dei rigori finali. Con tanti saluti a quell'Italia che oggi, forse, li rimpiange un po'.
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