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Italia, Wilfried Gnonto: "Mia madre sperava nelle mance per pagare la benzina per gli allenamenti"

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Pubblicato 16/06/2022 alle 10:51 GMT+2

Il giovane attaccante azzurro ha rilasciato un'intervista molto bella al Corriere della Sera: "Se penso ai loro sacrifici, a mamma che usava le mance per la benzina e portarmi all’allenamento: ora stiamo bene. La Germania ci è stata superiore, ma noi siamo giovani, dobbiamo crescere"

Mancini: "Gnonto bravo come pochi, ma lasciamolo tranquillo"

Willy Gnonto si è preso le luci della ribalta in occasione delle ultime uscite con la maglia della Nazionale azzurra: e che in poche settimane ha fatto parlare di sé. Roberto Mancini ha deciso di investire su di lui in ottica futura, e lui, il ragazzo ex Inter emigrato in Svizzera per cercare spazio e vetrina, ha risposto "presente", con un paio di prestazione all'altezza e addirittura segnando il gol "più giovane" della storia della Nazionale azzurra. Di lui ha colpito anche l'umiltà con la quale ha accolto la prima rete azzurra, ribadita anche nell'intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera.
Non è servito a niente, mi dispiace sia arrivato in una sconfitta del genere. La cosa più importante era vincere, invece è andata male.

Germania

"Non è questione di Gnonto o di non so chi altro. I tedeschi sono stati superiori in tutti gli aspetti, sono molto più avanti di noi e non certo da ieri. Siamo un gruppo giovane, molti fino a due settimane fa non avevano mai giocato assieme. Stiamo cercando di ripartire e davanti abbiamo due anni difficili ma belli: c’è entusiasmo, qualità ed esperienza. Vediamo cosa succede. Intanto penso a fare bene l’Europeo Under 19: abbiamo una squadra forte".
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Wilfried Gnonto (Italia)

Credit Foto Getty Images

Mancini

"Ha riunito gli 8-9 giocatori che ha convocato dopo lo stage e ci ha detto che dovevamo farci trovare pronti. Lì ho capito che credeva davvero in noi. E questo su di me ha lasciato il segno. Quello che ha fatto il c.t. con noi giovani non era per nulla scontato. È stato un segnale forte".

Crescita

"Vuol dire mantenere sempre l’equilibrio. Non ero molto conosciuto prima di queste quattro gare, mentre ora magari lo sono un po’ di più. Ma non ero scarso prima e non sono un fenomeno adesso".

L'aneddoto

"Molte volte non c’erano i soldi per andare a Milano all’allenamento: mia mamma lavorava in un hotel a Baveno e sperava nelle mance, per pagare la benzina. Da piccolo non potevo realizzare, ma adesso che ho 18 anni queste cose mi provocano un sentimento strano".

Zurigo e Inter

"Il fatto di avere una occasione per dimostrare il mio valore in prima squadra. Lo Zurigo ha rischiato su di me, sono stato fortunato a incontrare loro. E anche ad avere i miei genitori con me. Inter? Non so, posso dire che sono interista e mi piacerebbe un giorno tornare. Ho tanto tempo davanti a me, vedremo con calma".
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Gnonto mania: l'Inter, Messi e il coro tormentone...

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