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I 50 attacchi più forti degli ultimi 30 anni (5/5)

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DaEurosport

Aggiornato 19/06/2020 alle 08:59 GMT+2

Dal 1990 al 2020 a livello nazionale ed internazionale si sono messi in luce tantissime coppie e tridenti d'attacco: da Romario-Bebeto a Messi-Suarez-Neymar, da Gullit-Van Basten alla BBC (Bale-Benzema-Ronaldo) da Del Piero-Trezeguet fino a Vialli-Mancini abbiamo selezionato per voi le 50 coppie/tridenti offensivi migliori. Vi spieghiamo perché hanno segnato un'epoca.

Gli attacchi più forti: puntata 5

Credit Foto Eurosport

Dopo avervi coinvolto nelle scorse settimane chiedendovi di eleggere il miglior calciatore della Serie A degli ultimi 30 anni (Roberto Baggio) e il miglior allenatore del mondo dal 1990 ad oggi (Carlo Ancelotti), questa volta è la redazione di Eurosport a mettersi in gioco. Abbiamo provato a selezionare i 50 attacchi che a livello, sia nazionale che internazionale. sono entrati nell’immaginario collettivo con i loro gol negli ultimi 30 anni. Da oggi e nelle prossime 4 puntate (una ogni giovedì) passeremo in rassegna 10 coppie (o tridenti) di attaccanti che con le loro prodezze hanno a loro modo segnato un’epoca, vincendo titoli o semplicemente facendo sognare orde di tifosi. Buon divertimento!
PUNTATE PRECEDENTI

Messi-Suarez-Neymar

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Neymar, Lionel Messi e Luis Suarez

Credit Foto Getty Images

Squadra: Barcellona
  • Stagioni insieme: 2014/2017
  • Trofei vinti: 1 Champions League/1 Coppa del Mondo per Club/2 Liga/3 Copa del Rey/1 Supercoppa di Spagna
"Non capisco come riusciranno a fare un gioco di squadra con loro tre in campo", parole e musica di un indignato Johan Cruyff ai tempi dell’approdo in blaugrana di Luis Suarez per comporre il tridente atomico con Lionel Messi e Neymar. Il profeta del gol aveva paura che tale soluzione andasse a snaturare la celebre filosofia del gioco corale a can Barça ma l’esperimento riuscì eccome, con buona pace della diffidenza del grande Johan.
Nel primo anno e mezzo il Barcellona di Luis Enrique sciorinò un calcio celestiale e grazie alla stratosferica media realizzativa di quei tre là davanti autografò un memorabile Triplete (con finale di Champions League vinta a spese della Juventus di Max Allegri) togliendosi in seguito lo sfizio di salire sul tetto del mondo dopo aver conquistato l’Intercontinentale scherzando il River Plate nell’ultimo atto. Conclusa questa fase idilliaca gli avversari cominciarono a brevettare le contromosse per contenere la forza d’urto del Barça, ma non per arginare un tridente programmato per segnare a grappoli. L’epopea della MSN – 364 gol distribuiti in 3 stagioni – finì con il passaggio di Neymar al PSG nell’estate del 2017, ma a quel punto la storia era riscritta. Al netto delle folli cifre fatte registrare, Messi, Suarez e Neymar sembravano nati per giocare assieme: in campo si cercavano costantemente e nessuno anteponeva i propri interessi a quelli della squadra. Insomma, i sospetti di Cruyff erano proprio infondati. (Paolo Pegoraro)
MESSI-SUAREZ-NEYMAR
Stagione 2014-15122
Stagione 2015-16131
Stagione 2016-17111
TOTALE 364 GOL E 211 ASSIST

Bale-Benzema-C.Ronaldo

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Cristiano Ronaldo, Bale e Benzema

Credit Foto Getty Images

  • Squadra: Real Madrid
  • Stagioni insieme: 5 (2013-2018)
  • Trofei vinti: 13 (4 Champions League, 3 Supercoppe europee, 3 Mondiali per club, 1 Liga, 1 Coppa di Spagna, 1 Supercoppa di Spagna)
Partiamo dal contesto storico. In Europa, il Real Madrid non vince più dal tempo dei Galattici e, anche loro, se guardiamo la versione con Ronaldo e Beckham, hanno vinto veramente poco. Sul mercato sono già state spese cifre importanti per giocatori come Cristiano Ronaldo e Kakà, ma anche qui la Coppa dalle Grandi Orecchie non arriva. Mourinho fallisce nella sua missione anche se riporta il Real a giocare delle semifinali. Sembra assurdo, ma il tecnico portoghese - bisogna ricordarlo - aveva già 'regalato' un salto di qualità ai blancos che, ormai, erano abituati ad essere eliminate agli ottavi. Nell'estate 2013 la svolta. Arriva Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid, ma arriva anche e soprattutto Gareth Bale per la cifra di 101 milioni, facendo segnare un record per l'epoca come acquisto più caro di sempre. Lì si rivoluziona il Real Madrid: dopo anni si abbandona il 4-2-3-1 e si passa al 4-3-3. Di María scala a centrocampo, Cristiano Ronaldo gioca molto più vicino alla porta, al fianco di Benzema che gli libera gli spazi, e Gareth Bale parte da destra per poi accentrarsi e andare a segno col suo mancino. Con buona pace di Mesut Özil che in tutto questo gioco ad incastri è quello a 'pagare' e ad essere ceduto a fine mercato. Sembra una scelta folle quella del tecnico italiano: mandare via il n° 10 della squadra.
Invece il 4-3-3 prende piede. Ha un suo equilibrio, con Di María abile nel raccogliere da Xabi Alonso e Modric e lanciare il tridente d'attacco che da quel momento diverrà la BBC. Bale, Benzema e Cristiano. Benzema diventa il ragionatore della squadra e, oltre alle geometrie di Alonso, è proprio il francese a dettare i tempi dei movimenti di Ronaldo e Bale. Il gallese ha l'argento vivo addosso e in quella prima stagione è devastante e Ronaldo comincia a segnare come non mai. Arriva la Coppa del Re in finale contro il Barcellona, proprio grazie ad un gol da antologia di Bale. Arriva anche la Champions League con Ronaldo a trascinare la squadra in finale con 17 gol in 11 partite (record di gol in una singola edizione) e Bale decisivo in finale, con il gol che valse il vantaggio sull'Atlético Madrid.
Benitez sostituisce Ancelotti, ma non va tanto bene, anzi. Arriva Zidane e si torna alla BBC classica e si torna a vincere. Arriva la Champions del 2016, quella del 2017 (anche se in quel caso Bale fu spesso volentieri infortunato e il suo posto lo prese Isco) e quella del 2018 con Bale di nuovo protagonista. Bale-Benzema-Ronaldo, ognuno con compiti diversi, ognuno che 'completava' l'altro. Quando erano in forma, non ce n'era davvero per nessuno. Basta trovare l'equilibrio di squadra e negli anni fu Casemiro il fattore decisivo per tenere in piedi quei tre davanti. Un tridente sempre in competizione con la MSN del Barcellona ma, a conti fatti, ha molto di più. (Luca Stamerra)
StagioneBALEBENZEMACRISTIANO
Gol (Presenze) Liga 2013-201415 (27)17 (35)31 (30)
Gol (Presenze) Liga 2014-201513 (31)15 (29)48 (35)
Gol (Presenze) Liga 2015-201619 (23)24 (27)35 (36)
Gol (Presenze) Liga 2016-20177 (19)11 (29)25 (29)
Gol (Presenze) Liga 2017-201816 (26)5 (32)26 (27)
Totale70 + 72 + 165 = 307 gol in 5 anni

Ronaldo-Rivaldo-Ronaldinho

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Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Squadra: Brasile
  • Stagioni insieme: 1999-2003
  • Trofei vinti: 2 (Copa America 1999 e Mondiale 2002)
La Copa America del 1999 in Paraguay e - soprattutto - il Mondiale 2002 in Giappone e Corea del Sud. La storia meravigliosa di questo tridente tutto fantasia trova consacrazione nei due trionfi a stretto giro di posta della Seleçao di fine anni Novanta e primi anni Duemila. Il potenziale di questo attacco stratosferico (per tecnica, genialità, visione di gioco, insomma per tutto) trova modo di sfogarsi sotto la guida di Vanderlei Luxemburgo, ct del Brasile che nel 1999 affronta la Copa America con il chiaro intento di dimenticare quanto successo un anno prima ai Mondiali in Francia. Sono i primi passi in verdeoro di Ronaldinho che ha da poco compiuto 19 anni. I tre tenori vanno a segno insieme al debutto nel 7-0 al Venezuela, poi trascinano il Brasile a suon di gol anche nella fase a eliminazione diretta. Fino al tripudio in finale: 3-0 sull'Uruguay con doppietta di Rivaldo e sigillo finale del Fenomeno.
Tre anni più tardi al Mondiale nippocoreano i tre raggiungono il loro apice nella Seleçao, nel frattempo passata nelle mani di Felipe Scolari, e la portano di nuovo in cima al mondo. Nella fase a gironi contro Turchia, Cina e Costarica ci sono le prove generali: Ronaldo cala un poker di reti, Rivaldo ne firma 3 e Ronaldinho uno. Si passa alla fase a eliminazione diretta e la musica non cambia, anzi diventa monotematica: i tre firmano tutti i gol della Seleçao dagli ottavi in poi. La finalissima di Yokohama è decisa da una doppietta di Ronaldo, avviato verso la conquista del suo secondo Pallone d'oro. L'albo d'oro del Mondiale recita Brasile, ma forse mai come nel 2002 le sorti del torneo sono state determinate da un solo reparto, questo tridente entrato di prepotenza nella storia del calcio. (Simone Pace)
Gol e presenze Copa America 1999Gol e presenze Mondiali 2002
RONALDO5 (6)8 (7)
RIVALDO5 (5)5 (7)
RONALDINHO1 (4)2 (5)

Kakà-Shevchenko-Inzaghi

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Sheva e Inzaghi

Credit Foto Allsport

Squadra: Milan
  • Stagioni insieme: 2003/2006
  • Trofei vinti: 1 campionato di Serie A/1 Supercoppa Italiana/1 Supercoppa Europea
Nell’estate del 2003 un giovanissimo Kakà sbarca a Milano tra lo scetticismo generale, e anche una discreta dose di ironia appannaggio delle malelingue: lo attendono Andriy Shevchenko e Filippo Inzaghi, gemelli del gol del Milan Campione d’Europa a Manchester. Il brasiliano si caricherà da subito la squadra sulle spalle e assieme a Shevchenko – con Super Pippo a mezzo servizio per via di un infortunio – regalerà immediatamente al Milan il suo 17esimo scudetto dopo una stagione esaltante e trionfale, affossando i rivali della Roma di Fabio Capello. A questo sontuoso tridente d’attacco è mancata “solo” la Coppa dalle grandi orecchie, solo sfiorata nel 2005 a Istanbul; insieme, tuttavia, hanno contribuito a mantenere il Milan di Carletto Ancelotti costantemente ai massimi livelli sia in Italia che in Europa.
Arrivando praticamente sempre in fondo a ogni competizione disputata, o quasi. I numeri non mentono e questo tridente atomico ha portato in dote caterve di gol infiammando il popolo rossonero del Meazza e quello sparso in ogni angolo del globo davanti ai televisori. Il paragone con lo stato attuale delle cose rossonere è impietoso: ora il Milan fatica tremendamente a trovare un “9” credibile e degno di tale maglia, ma nel recente passato poteva contare su due attaccanti complementari e spietati in area di rigore e un trequartista illuminato da Pallone d’Oro. (Paolo Pegoraro)
Gol/Presenze 2003/2004 Serie AGol presenze 2004/2005 Serie AGol presenze 2005/2006 Serie A
KAKA'10 (30)7 (36)14 (35)
SHEVCHENKO24 (32)17 (29)19 (28)
INZAGHI3 (14)0 (11)12 (23)
Totale37+24+45= 106 gol in 3 annate

Del Piero-Trezeguet

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Del Piero e Trezeguet

Credit Foto Eurosport

Squadra: Juventus
  • Stagioni insieme: 10 (2000/01-2009/10)
  • Trofei vinti: 5 (2 Scudetti, 2 Supercoppe italiane, 1 Campionato Serie B)
Il più grande marcatore della storia del club e il più grande marcatore straniero della storia del club. Del Piero e Trezeguet non sono parte della storia della Juventus. Del Piero e Trezeguet sono la storia della Juventus. A discapito dei titoli – tutto sommati pochini in 10 anni, ma qui dentro mancano i due Scudetti vinti con Capello e poi revocati in tribunale – Del Piero e Trezeguet sono semplicemente stati una delle più grandi coppie d’attacco della storia del calcio; non solo per l’intesa, ma anche per la longevità. Dieci stagioni da protagonisti nonostante qualche infortunio e un finale assieme che dal 2008 in poi non è stato degno non tanto per loro, quando per la Juventus intesa come club. Del Piero e Trezeguet hanno fatto innamorare milioni di juventini e segnato pagine storiche: la più emblematica forse nel 2007/08, quando dopo essere risaliti insieme dall’inferno della Serie B, hanno voluto legittimare davanti agli occhi dell’Italia cosa erano stati sul campo ‘Del Piero e Trezeguet’, piazzandosi al primo e al secondo posto della classifica marcatori di quella stagione. C’è stato poi il solito trionfo in Champions League sfiorato, come da tradizione del club, con l’incredibile cammino della stagione 2002/03, ci sono appunto gli anni della gestione Capello – difficile soprattutto per un Del Piero che finì un po’ ai margini – ma in cui non mancarono comunque i gol per vincere 2 Scudetti (poi revocati).
C’è insomma la transizione di una coppia d’attacco di tale valore che è stata in grado di rimanere per 10 anni insieme, nonostante il passaggio di 8 allenatori diversi e le mutazioni di infinite idee e filosofie: Ancelotti, Lippi, Capello, Deschamps, Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Delneri. Del Piero e Trezeguet hanno insomma segnato la storia di una decade del gioco del calcio. E non è dunque questione di numeri complessivi o titoli conquistati a consegnarli al mito; o meglio, non solo. Nella successiva decade targata dalla presidenza Andrea Agnelli la Juventus ha vinto di più, ma nessuno come Del Piero e Trezeguet è entrato nell’immaginario e nei cuori degli juventini come questi due straordinari campioni. (Simone Eterno)
DEL PIEROTREZEGUET
2000/01 PRESENZE + GOL25p 9gol25p 14gol
2001/0232p 16gol34p 24gol
2002/0324p 16gol17p 9gol
2003/0422p 8gol25p 16gol
2004/0530p 14gol18p 9gol
2005/0633p 12gol32p 23gol
2006/0735p 20gol31p 15gol
2007/0837p 21gol36p 20gol
2008/0931p 13gol8p 1gol
2009/1023p 9gol19p 7gol
TOTALE 276 gol in 10 annate

Van Basten-Gullit

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Van Basten Gullit Rijkaard

Credit Foto Eurosport

Squadra: Milan e Olanda
  • Stagioni insieme: 1983-1993
  • Trofei vinti: 13 (3 Scudetti, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Supercoppe europee, 1 Europeo)
La classe e la leggerezza di Marco Van Basten, il Cigno di Utrecht, unite alla potenza devastante di Ruud Gullit: sono queste le caratteristiche dei due attaccanti che hanno dipinto un'epoca tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta e che hanno fatto la fortuna dell'Olanda (campione d'Europa nel 1998 con gol di entrambi in finale contro l'URSS) e del Milan di Arrigo Sacchi. Una gioia per gli occhi, un mix di tecnica ed esplosività che ha pochi eguali. Eppure, se si analizzano i freddi numeri, rimane addosso quella sensazione di incompiutezza. Complici i problemi fisici che hanno costretto a lunghi stop prima l'uno e poi l'altro, la coppia Van Basten-Gullit si è potuta ammirare in maniera continua solamente per 3 stagioni.
Fuori per quasi tutta la sua prima annata italiana, Van Basten rientra in prima squadra in maniera fissa alla fine della stagione 1987-88 contribuendo con un paio di gol pesanti al primo e unico Scudetto sacchiano. Da lì in poi il crescendo rossiniano: l'anno di grazia 1989 con la vittoria della Coppa dei Campioni nella magica notte di Barcellona, il bis un anno dopo a Vienna intervallato però dai guai fisici di Gullit (3 presenze in tutto il 1989-90). Da Sacchi a Capello lo spartito non cambia, anzi la musica per certi versi diventa ancora più bella: il campionato 1991-92 vede il Cigno di Utrecht laurearsi capocannoniere con 25 gol e Ruud aggiungerne altri 7 al conto finale. Per non parlare del clamoroso avvio della stagione successiva, con Van Basten capace di mettere a segno 20 reti in 22 partite ufficiali e con Gullit in una forma fisica smagliante. Pochi avrebbero potuto prevedere che quel primo scorcio di campionato sarebbe stato anche l'ultima, vera recita dei due Tulipani. (Simone Pace)
VAN BASTEN GULLIT
Gol e presenze Serie A 1987-883 (11)9 (29)
Gol e presenze Serie A 1988-8919 (33)5 (19)
Gol e presenze Serie A 1989-9019 (26)0 (2)
Gol e presenze Serie A 1990-9111 (31)7 (26)
Gol e presenze Serie A 1991-9225 (31)7 (26)
Gol e presenze Serie A 1992-9313 (15)7 (15)
Totale 125 gol in 6 annate

Butragueno-Sanchez

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Il Real Madrid della stagione 1988/89. Tra gli altri: Hugo Sanchez, Emilio Butragueno e Jose Antonio Camacho

Credit Foto Imago

Squadra: Real Madrid
  • Stagioni insieme: 1985-1992
  • Trofei vinti:
Incubo delle difese avversarie e simbolo del Real Madrid degli anni Ottanta, il tandem composto da Emilio Butragueno e Hugo Sanchez entra di diritto nel club degli attacchi più prolifici e famelici di sempre. Del resto basterebbe ricordare il soprannome di Butragueno (El Buitre, l'avvoltoio) per rendersi conto del livello di letalità dei due all'interno dei 16 metri: se Butragueno è passato alla storia come l'uomo dei guizzi e delle zampate improvvise, il messicano rubava la scena per le sue straordinarie doti acrobatiche (la rovesciata era il suo marchio di fabbrica) e per il suo vezzo di festeggiare ogni gol con una spettacolare capriola. Sanchez, capace nel 1989-90 di segnare 38 gol in 35 partite di Liga, era inoltre implacabile dagli undici metri: tuttora detiene il primato di rigori trasformati in Liga (56) a pari merito con Cristiano Ronaldo.
Insieme i due sono stati protagonisti di un'era di successi dei Blancos, soprattutto dentro i confini nazionali: la coppia Butragueno-Sanchez ha regalato alle merengues 5 campionati spagnoli, 3 Supercoppe di Spagna e una Coppa del Re. In campo europeo la bacheca si è arricchita di una Coppa Uefa, anche se è mancato il salto di qualità ovvero la conquista della Coppa dei Campioni: nella competizione più importante quel Real non è mai riuscito a superare lo scoglio delle semifinali. La coppia si separa alla fine della stagione 1991-92 quando Hugo Sanchez decide di tornare in patria firmando per il Club America. Curiosamente anche la carriera del Buitre finirà in Messico, per la precisione con la maglia dell'Atletico Celaya. (Simone Pace)
BUTRAGUENOSANCHEZ
Gol e presenze Liga 1985-8610 (31)22 (33)
Gol e presenze Liga 1986-8711 (35)34 (41)
Gol e presenze Liga 1987-8812 (32)29 (36)
Gol e presenze Liga 1988-8915 (33)27 (35)
Gol e presenze Liga 1989-9010 (32)38 (35)
Gol e presenze Liga 1990-9119 (35)12 (19)
Gol e presenze Liga 1991-9214 (35)2 (8)
Totale 255 gol in 7 annate

C.Ronaldo-Rooney-Tevez

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C.Ronaldo-Rooney-Tevez

Credit Foto Imago

Squadra: Manchester United
  • Stagioni insieme: 2 (2007/08-2008/09)
  • Trofei vinti: 6 (2 Premier League, 1 Coppa di Lega, 1 Community Shield, 1 Champions League, 1 Mondiale per club)
Sono i 3 protagonisti che riportano sul tetto d’Europa Sir Alex Ferguson 9 anni dopo l’incredibile notte di Barcellona. In un’altra incredibile notte, a Mosca, con lo United di nuovo a un passo dal perdere... E alla fine invece campione. E’ la finale di Champions League del rigore decisivo sbagliato da John Terry e il suo Chelsea, è la vittoria del ‘nuovo’ Manchester United. Nuovo perché il 2007/08 era stato l’anno dell’esplosione definitiva di Cristiano Ronaldo come finalizzatore totale, come ‘9’ più che ‘7’, nonostante ciò che tuttora rimanga scritto sul retro della sua maglietta. Un’esplosione da 31 gol in 34 partite in Premier League per quello che dopo il trionfo di Mosca lo portò a mettersi via il suo primo pallone d’oro. Tutto ciò però forse non sarebbe stato possibile senza il lavoro fondamentale di due partner tanto generosi quanto intelligenti: Wayne Rooney e Carlos Tevez. Il primo in particolare, si trasformò da uomo gol di riferimento a giocatore in grado di svariare su tutto il fronte. Tevez invece, arrivato senza non poche peripezie dopo il suo devastante – in senso positivo – passaggio al West Ham, che diede a Ferguson qualcosa in più di una valida alternativa a Rooney come partner d’attacco per Cristiano. Si ritrovano quindi anche a giocare insieme e ad esaltarsi; o meglio, a esaltare le doti di Ronaldo finalizzatore.
E i due anni passati sotto lo stesso tetto portano con sé un patrimonio impressionante di successi: 2 su 2 in Premier League, una Champions League, il successivo Mondiale per Club e due graditi extra come una Coppa di Lega e una Community Shield. L’attacco alla fine più efficace e versatile se vogliamo prendere in considerazione tutti quelli avuti da Ferguson nella sua incredibile carriera: dall’addio di Cristiano infatti allo United non c’è stato più nessuno in grado di replicare quei numeri in una singola stagione: solo il Van Persie della stagione 2012/13 con 26 gol in 38 presenze andò vicino a qualcosa di simile. Simile, appunto. Un trio Rooney-Ronaldo-Tevez, a Manchester sponda rossa, dall’estate 2009 in poi, lo stanno ancora aspettando. (Simone Eterno)
2007/08 PRESENZE + GOL2008/09
ROONEY27p 12gol30p 12gol
RONALDO34p 31gol33p 18gol
TEVEZ34p 14gol29p 5gol
TOTALE 82 GOL IN 3 ANNATE

Figo-Zidane-Ronaldo-Raul

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Zinedine Zidane Luis Figo Roberto Carlos Ronaldo

Credit Foto Imago

  • Squadra: Real Madrid
  • Stagioni insieme: 2003-2005
  • Trofei vinti: 3 (1 Liga, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa di Spagna)
Dopo la vittoria della Champions nel 2002, il Real Madrid ha calato il carico da 90. Ci sono già giocatori come Raul, Figo, Zidane, Roberto Carlos, Morientes, Solari, ma i blancos accolgono nella loro 'casa' anche Ronaldo. Uno smacco per il Barcellona che l'aveva cresciuto (per una stagione) prima di cederlo all'Inter nel 1997. Il 'Fenomeno' torna in Spagna ed è pronto a vincere la Champions e trascinare il Real Madrid verso altri successi. Con quella squadra, in effetti, l'obiettivo è quello: vincere, vincere e solo vincere. L'anno dopo arriverà anche David Beckham dal Manchester United, e quello sarà sempre ricordato come il Real Madrid dei Galattici. Da quelli 'cresciuti' e diventati grandi in casa, agli acquisti altisonanti provenienti dal mercato a suon di milioni. Il Real Madrid diventa quindi un'attrattiva più che una vera e propria squadra.
Per molti fu la squadra dei sogni e tale è rimasta. Chissà quanti trofei potremo vincere con dei giocatori così... Si erano chiesti i tifosi del Real Madrid. Fu una squadra superlativa, ma che vinse relativamente poco. Perché? Perché aveva un eccezionale potenziale offensivo, ma mancava un equilibrio. Un equilibrio mai trovato negli anni dopo la partenza - decisiva - di Claude Makélélé che fu acquistato dal Chelsea. Figo per Zidane, Zidane per Raul e Raul per Ronaldo. L'asse portante era quello: si segnava tanto, ma bisognava anche difendere. E la regola del “è importante segnare un gol in più dell'avversario” non ha pagato.
Il totale dei trofei conquistati da quella squadra, con quei giocatori assieme, dice 3. Una Coppa Intercontinentale, frutto della Champions dell'anno prima, e soprattutto la Liga 2002-2003. Un trofeo importantissimo, considerando che il Real Madrid era arrivato 3° l'anno prima. L'estate successiva arrivò anche la Supercoppa spagnola, ma poi quel Real si fermò.
StagioneFIGOZIDANERAULRONALDO
Gol (Presenze) Liga 2002-200310 (33)9 (33)16 (31)23 (31)
Gol (Presenze) Liga 2003-20048 (36)6 (33)11 (35)24 (32)
Gol (Presenze) Liga 2004-20053 (33)6 (29)9 (32)21 (34)
Totale21 + 21 + 36 + 68 = 146 in 3 annate

Eto'o-Milito-Sneijder

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Samuel Eto'o, Diego Milito e Wesley Sneijder

Credit Foto Imago

Squadra: Inter
  • Stagioni insieme: 2009-2011
  • Trofei vinti: 1 Champions League, 1 Mondiale per club, 1 Scudetto, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana
Il Triplete dell'Inter nasce dall'abilità degli uomini mercato, dalla bravura degli interpreti e dal tocco magico del destino. Eto'o arriva a Milano nello scambio con Ibrahimovic più una cospicua somma nelle casse nerazzurre per una plusvalenza che anche oggi resta un fiore all'occhiello. Sneijder è la ciliegina sulla torta a fine mercato ed è il collante tra il centrocampo e l'attacco di una formazione perfetta, il cui terminale offensivo è Diego Alberto Milito. Proprio il Principe, arrivato con Thiago Motta, era un acquisto passato sotto traccia: i suoi gol, in versione Re Mida, valgono invece il Triplete nel maggio 2010. L'olandese porta classe e geometrie, il camerunese mentalità vincente e sacrificio: Eto'o, che al Barcellona aveva segnato sia nella finale di Champions del 2006 che in quella del Triplete 2009, si presta a diventare un gregario, un terzino, ma senza mai dimenticare i momenti cruciali come la partita di Stamford Bridge, decisa da un suo gol magistrale.
Il camerunese, nella seconda stagione, si trasforma in una macchina da gol, prima con Benitez e poi con Leonardo, complice l'infortunio che affligge Milito. Per questo Eto'o, nelle due stagioni prese in esame, sarà complessivamente il miglior marcatore mentre Sneijder non perderà mai quella centralità che alla fine del 2010 sarebbe potuta valere il Pallone d'Oro. (Alessandro Dinoia)
SNEIJDERETO'OMILITO
Gol/Presenze 2009-10 4 (26)12 (32)22 (35)
Gol/Presenze 2010-113 (25)21 (35)5 (23)
TOTALE: 8+33+27: 68 gol in 2 annate
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Quella volta che Luca Toni e Franck Ribery fecero un gavettone a Kahn

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