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Barcellona, Laporta sogna il ritorno di Messi: "Vorremmo finisse la carriera da noi. Abbiamo un debito morale con lui"

Michele Neri

Pubblicato 29/07/2022 alle 12:56 GMT+2

LA LIGA - Il Barcellona è tra i club protagonisti del calciomercato estivo. Dopo gli arrivi a parametro zero di Christensen e Kessié, a rinforzare ulteriormente la rosa sono arrivati Lewandowski, Raphinha e Koundé. Laporta pensa però alle prossime mosse: "Messi? Vorremmo che finisse la carriera da noi, abbiamo un debito morale con lui". Sul Bayern: "Guardino il conto corrente. Chi critica, non sa"

Xavi: “Ritorno di Messi al Barça? Ora è impossibile, ma in futuro…”

Il Barcellona sta completando il tour negli Stati Uniti. Il club blaugrana è giunto infatti all’ultima tappa a New York dopo aver disputato le amichevoli di lusso contro il Real Madrid(vinta 1-0 con gol di Raphinha) e contro la Juventus (terminata in pareggio 2-2 con la doppietta di Dembelé). La società catalana ha vissuto un’estate bollente tra critiche altrui per l’assenza di denaro e l’arrivo di numerosi rinforzi: parametri zero (Christensen e Kessié) e acquisti a cifre importanti (Raphinha, Lewandowski e Koundé). Il nuovo sogno potrebbe avere il nome di Leo Messi, anche se non per questa stagione come aveva già spiegato il tecnico Xavi. L’argentino è in scadenza nel 2023 con il PSG, e il presidente Joan Laporta ha ammesso che farà un tentativo per riaverlo: “La tappa di Leo non è finita come tutti volevamo. È finita a causa dei nostri problemi economici. Abbiamo un debito morale nei suoi confronti. Vorremmo che la fine della sua carriera fosse con la maglia del Barça e fosse applaudito in tutti i campi”. Il presidente ha poi aggiunto: “Questa è un’aspirazione. Non c’è niente da dire. Mi sento corresponsabile di questo finale. Penso che sia una fine provvisoria, penso che renderemo realtà questa aspirazione”.
Il patron è tornato successivamente sulle critiche ricevute dal Bayern, che ritiene che il Barcellona non abbia i soldi per pagare i giocatori: “I nostri beni hanno un valore; i beni degli altri ne hanno un altro. Le parole di Nagelsmann? Quello che chiedo è che al Bayern guardino il loro conto corrente: hanno ricevuto soldi importanti per il trasferimento di Lewandowski. Chiedo agli altri di non immischiarsi in quello che facciamo noi e di preoccuparsi delle cose loro. Io rispetto tutti e non interferisco nell’economia degli altri”.
Chi accusa, non conosce la situazione, questa sembra la versione di Laporta: “Do al Bayern il beneficio del dubbio. Forse pensavano che non potessimo comprare Lewandowski ma non avevano misurato bene la forza del Barça. È solo ignoranza, mancanza di informazioni sul nostro club. Abbiamo già voltato pagina. Il Barça ha più di 120 anni di storia e ha beni di grande valore”. E sull’acquisto di Koundé ha precisato: “Il Siviglia voleva venderlo ad un club che gli faceva un’offerta migliore ma il giocatore voleva il Barça e ha accettato di adeguare lo stipendio alla nostra struttura salariale. Se questo crea preoccupazione nei nostri concorrenti, significa che lo stiamo facendo bene”.
Infine, sui diritti tv: “È vero che avrei voluto non vendere la percentuale dei diritti televisivi, ma la situazione era complicata e richiedeva coraggio e decisioni, perché il calcio non aspetta e i nostri tifosi meritano che un club come il Barça sia competitivo”.
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