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Serie A, Lazio-Napoli 2-0, 5 verità: Gattuso, no Insigne no party

Matteo Zorzoli

Pubblicato 21/12/2020 alle 10:17 GMT+1

SERIE A - Il 2-0 dei biancocelesti, il secondo ko consecutivo per i partenopei, ha evidenziato i problemi della banda di Gattuso, orfana dei suoi giocatori più forti, Insigne e Mertens. Grazie al gol del raddoppio capitolino, Luis Alberto si è messo alle spalle le frizioni con la società

Hirving Lozano in Lazio-Napoli

Credit Foto Getty Images

La migliore Lazio di questo primo scorcio di Serie A batte con un netto 2-0 un Napoli spento e orfano dei suoi giocatori più forti, Insigne (squalificato) e Mertens (infortunato). All’Olimpico decidono i gol di Immobile al 9’ e di Luis Alberto al 56’, con lo spagnolo che si mette alle spalle le polemiche e le frizioni con la società correndo ad abbracciare il suo allenatore, Simone Inzaghi. Ecco le 5 verità della sfida.

1) Con i giocatori fuori rosa (Milik) non si vince lo Scudetto

L'obiettivo del Napoli è vincere lo Scudetto. Difficile farlo, però, se lasci fuori rosa due attaccanti. Gattuso si è ritrovato con il solo Petagna da poter schierare contro la Lazio viste le assenze di Osimhen e Mertens (per infortunio), Llorente (acciaccato e fuori dal progetto) e Insigne (per squalifica). Giuntoli, proprio prima della partita, ha detto che Milik farebbe comodo a tante squadre, ma in realtà avrebbe fatto comodo allo stesso Napoli in questa stagione. Basta calcolare le tante partite perse da Osimhen o quelle che perderà Mertens. Il club partenopeo ha scelto questa strategia, punendo un giocatore perché non era soddisfatto dell'offerta di rinnovo presentata. Si poteva gestire in un altro modo: cedere il giocatore e prenderne un altro, ad esempio...

2) Napoli, il tridente di riserva non va

Lozano-Petagna-Politano è la brutta, bruttissima copia del tridente Insigne-Osimhen-Mertens sia dal punto di vista tattico (l'ex Spal facile preda di Hoedt e Luiz Felipe, Politano troppo arretrato) sia da quello delle occasioni create. Troppo facile attaccarsi agli assenti: il messicano e i due azzurri sarebbero prime scelte nella maggior parte delle squadre di A. All'Olimpico è sembrata mancare l'unione degli intenti e la personalità. Quella che, di solito, porta capitan Insigne: con lui in campo per 90' il Napoli ha perso solo contro il Milan capolista.

3) Immobile, un'altra perla dopo Benevento

La Scarpa d'Oro 2020, Ciro Immobile, continua a regalarci gol da incorniciare. Dopo la girata di destro di Benevento, un'altra perla all'Olimpico: cross al bacio di Marusic e incornata da distanza siderale. Dodicesimo gol in 13 partite stagionali: meglio di lui solo Haaland, Salah, Cristiano Ronaldo e... Lewandowski. A febbraio ci aspetta una sfida spaziale tra il professore dell'area di rigore di Inzaghi e la macchina da gol polacca.
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L'abbraccio tra Luis Alberto e Simone Inzaghi

Credit Foto Getty Images

4) La rinascita di Luis Alberto è merito di Inzaghi

L'immagine più bella del 2-0 della Lazio contro il Napoli è l'abbraccio tra Luis Alberto e Simone Inzaghi. Un gesto che racconta tutta la riconoscenza di un giocatore in difficoltà verso un allenatore che gli dà comunque fiducia. Il Covid e la stories contro la società, colpevole secondo lo spagnolo di non pagare gli stipendi, sono ormai un lontano ricordo. Il tecnico biancoceleste ha confermato ancora una volta di essere il collante perfetto per il club capitolino (ancora punzecchiato sul rinnovo ha aggiunto un "mai dire mai" nel post-partita).
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Inzaghi: "Lotito non era contento, parleremo del rinnovo"

5) Ormai Reina è il portiere titolare della Lazio

"Reina sta facendo benissimo, Strakosha ha avuto il Covid e ha perso degli allenamenti, quando è rientrato l'ho messo con troppa fretta, tornerà il suo momento ma oggi non si può togliere Reina" (Simone Inzaghi)
Il 38enne di Madrid sta vivendo una seconda vita calcistica a Roma. Fondamentale per la qualificazione agli ottavi in Champions e sempre più presente in campionato, l'ex Napoli e Milan tra le altre ha ormai scalzato Strakosha nelle gerarchie di Inzaghi. Merito della sua personalità, della sua esperienza e dell'atteggiamento sempre positivo tra i pali.
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Inzaghi: "I Campioni d'Europa del Bayern saranno uno stimolo"

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