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Gli alti e bassi del Milan: Leao, il mercato, ma soprattutto il Napoli

Roberto Beccantini

Pubblicato 11/11/2022 alle 22:12 GMT+1

SERIE A - È un Milan strano, «primo» con la Lazio nel campionato normale a quota 30, appena due in meno di un novembre fa. Viene da tre partite grigiastre che, curiosamente ma non troppo, corrispondono con l'eclissi di Leao. Occhio, però: al netto degli alti e bassi, è la cadenza forsennata di Luciano Spalletti a far sembrare tartaruga qualsiasi Achille.

Rafael Leao durante Cremonese-Milan - Serie A 2022-23

Credit Foto Eurosport

È un Milan strano, «primo» con la Lazio nel campionato normale a quota 30, appena due in meno di un novembre fa. Promosso agli ottavi di Champions, dove a febbraio si misurerà con il Tottenham di Antonio Conte, e non già azzerato come la scorsa stagione. Il problema, per tutti, è il vantaggio del Napoli, schizzato da tre a otto punti e, in totale, da 35 a 38. Uno in più, addirittura, della Juventus di Conte che, nel campionato 2013-2014, stabilì il record assoluto: 102.
Il periodo è delicato: l'imminente Mondiale in Qatar (20 novembre-18 dicembre) ha condizionato approcci e gestioni. Stefano Pioli, che domenica ospiterà una Fiorentina in crescita, viene da tre partite grigiastre: il k.o. con il Toro (1-2), la tribolata vittoria sullo Spezia (2-1), lo 0-0 di Cremona. Curiosamente, ma non troppo, corrispondono con l’eclissi di Rafael Leao. Il contratto gli scade il 30 giugno 2024. Le pratiche di rinnovo si annunciano laboriose. Il portoghese, con Theo Hernandez, è la miccia che fa esplodere la manovra: più e meglio delle fiammate di Brahim Diaz, degli strappi di Sandro Tonali. Per la cronaca, e per la storia, martedì Theo era squalificato, come Olivier Giroud, e Leao inizialmente in panchina.
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Rafael Leao durante Cremonese-Milan - Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Zlatan Ibrahimovic ha trovato nel francese un valido sostituto, non così lui in Divock Origi, che al Liverpool, mai dimenticarlo, faceva la riserva. Ecco: è il mercato estivo che ha contribuito a scavare il distacco dal «vecchio» Diavolo e dal «nuovo» Napoli. Nessun dubbio che Charles De Ketelaere prima o poi sfodererà il repertorio che, a 21 anni, lo ha reso uno dei talenti più scintillanti, del Bruges e non solo. Il sinistro è un violino, ma le nostre tonnare non sono concerti. Aveva cominciato in scioltezza, si è smarrito. Continuo a credergli.
Non c’è più Franck Kessié, esule a Barcellona, e lo stop di Alexis Saelemaekers ha privato il tecnico di un equilibratore prezioso, ancorché non sfarzoso. Eppure il 2-0 alla Juventus risale all’8 ottobre. Lo celebrammo come una conferma e non come un'impennata. Per vincere, il Milan deve imporre il gioco, ad alti livelli e ad alta velocità. Il pressing di Ivan Juric glielo impedì, il catenaccione di Massimiliano Alvini gliel’ha sporcato.
Gli acquisti, ripeto, stanno dando al Napoli la benzina che non hanno dato al Milan: penso a Kim, Khvicha Kvaratskhelia, Giacomo Raspadori, al Cholito Simeone che, da jolly, entrò e risolse proprio il faccia a faccia di San Siro. Le infermerie sono piene (quasi) ovunque. Il calendario, per le italiane d’Europa, compresso. Emerge, dal diario di bordo, che il Milan ha perso due gare come nell’ultimo torneo, e il saldo gol di 27-14 non è poi molto lontano dal 30-18 dell’archivio. Un rilievo singolare, se mai, coinvolge il cannoniere: era Ibra con 5 gol, a sei da Dusan Vlahovic, a quei tempi in forza alla Viola. Il mondo va avanti, per carità, e la coppia Giroud-Leao vanta oggi lo stesso bottino, 5 reti a testa, ma citare lo svedese non significa essere schiavi del passato: significa, piuttosto, rispettarne le orme.
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Khvicha Kvaratskhelia esulta durante Napoli-Sassuolo - Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Non si può escludere che lo scudetto abbia rigato la fame del gruppo, a maggior ragione in una società che, per tradizione, privilegia le coppe internazionali ai safari domestici. Le lavagne e gli schemi sono la bussola, tocca ai giocatori impugnarle e leggerle nel modo più corretto. O adeguarle alle esigenze, se serve. Occhio, però: al netto degli alti e bassi, è la cadenza forsennata di Luciano Spalletti a far sembrare tartaruga qualsiasi Achille.
Per commentare o fare domande potete inviare una e-mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il suo blog, www.beckisback.it.
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Pioli: "Il rinnovo? Ho apprezzato tanto, mi sento stimato"

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