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Le 11 domande alla Serie A 2023/24: il Napoli campione, la Juve senza Coppe, l'Inter, il Milan, la Roma e la Lazio

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 18/08/2023 alle 19:14 GMT+2

SERIE A - Il Napoli orfano di Spalletti ma con Rudi Garcia al timone può rivincere lo scudetto e aprire un ciclo? La Juve senza Coppe, può ambire al titolo o competerà solo per un piazzamento Champions? Il Milan rivoluzionato dal mercato lotterà per lo scudetto? E l'Inter di Inzaghi a cosa può ambire. Tutto quello che c'è da sapere sulla Serie A che riparte.

Tutte le nuove maglie della Serie A 2023/24

Bentornato campionato. Dopo un’estate di trattative, indiscrezioni di mercato ed amichevoli, sabato alle 18:30 con i primi due anticipi della prima giornata (Frosinone-Napoli e ) la Serie A riparte con qualche novità in panchina (4 i club che hanno cambiato tecnico, con solo il Napoli - campione d'Italia in carica - che ha sostituito l'allenatore scegliendo di rimpiazzare Spalletti con Rudi Garcia), qualche colpaccio a sorpresa, alcuni clamorosi addi e la sensazione che – a differenza dell’anno scorso – assisteremo a un campionato equilibrato in cui potenzialmente almeno 5 forse addirittura 6 squadre possono inserirsi nella lotta per lo scudetto. Anche quest’anno per analizzare i valori in campo della Serie A 2023-24, la redazione di Eurosport ha provato a rispondere a una serie di domande sulla nuova stagione. Buona lettura e soprattutto buona Serie A a tutti!

1) Il Napoli di Rudi Garcia può confermarsi campione d’Italia?

Lorenzo Rigamonti
Assolutamente, anche se non potrà permettersi di speculare sul vantaggio tecnico e umano dell’anno scorso. Quest’anno si riparte esclusivamente dalle materie prime (di caratura assoluta, c’è da dirlo), ma la magica miscela in grado di conciliare il bel gioco ai risultati, quella sarà tutta da recuperare. Via Giuntoli, via Spalletti e via Kim: tre pilastri in grado di sorreggere la sontuosa impalcatura azzurra su tre livelli totalmente differenti. Il mercato conservativo sia in termini d’entrate che d’uscite poi, permette a un’Inter potenziata e ad una Juventus senza coppe di riaffacciarsi alla bagarre di vetta. Dall’altro canto però, Garcia proseguirà nel solco del 4-3-3 tracciato da Spalletti, mentre qualche probabile oscillazione verso il “suo” 4-2-3-1 potrebbe valorizzare ancora di più giocatori come Raspadori. Da Lobotka a Osimhen, passando da Kvaratskhelia e soprattutto dal tricolore cucito sul petto… restano tante le certezze su cui installare le basi per una seconda corsa vincente.
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2) "L’obiettivo dell’Inter è vincere lo Scudetto della seconda stella", Inzaghi ha la rosa all’altezza per riuscirci o no?

Simone Pace
"Non mi va di partecipare a pronostici, ma sappiamo che siamo l'Inter e abbiamo il dovere di cercare la seconda stella che è tanto ambita dai nostri tifosi". Simone Inzaghi non poteva essere più chiaro di così nella prima conferenza stampa della nuova stagione. Dopo lo scudetto sfumato nel 2021-22 e la finale di Champions dello scorso anno, i nerazzurri si presentano ai blocchi di partenza con grandi ambizioni, come è normale che sia. Rispetto alla passata stagione l'Inter ha perso indubbiamente pedine importanti (da Onana a Lukaku, da Brozovic a Dzeko), ma ha inserito nel motore un centrocampista come Frattesi che rende il reparto uno dei più completi e competitivi dell'intera Serie A. E sappiamo bene quanto sia importante - nel sistema di gioco di Inzaghi ormai ampiamente collaudato e assimilato - un centrocampo di qualità con interpreti in grado di garantire inserimenti, gol e assist. Al netto di qualche dubbio sulla tenuta difensiva (Darmian e Acerbi si confermeranno ai livelli dello scorso anno? Bisseck si rivelerà un giocatore affidabile?), e sull'attacco (i neoarrivati Thuram e Arnautovic sapranno non far rimpiangere gli addii di Dzeko e Lukaku?), la risposta non può che essere affermativa: l'Inter - per profondità e qualità della rosa - ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto della seconda stella.
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3) Senza coppe europee, la Juve di Allegri ambirà allo Scudetto o solo a un posto Champions?

Enrico Turcato
Per adesso il mercato è stato abbastanza sobrio (Weah a parte) e dedito alle operazioni in uscita. La Juventus non si è rinforzata, ma si è rimodellata e snellita. Può competere per lo Scudetto? Sicuramente avendo una sola competizione principale, la squadra di Allegri ha il dovere di provarci e di rimanere in corsa almeno fino a primavera inoltrata. Ma al momento è altrettanto vero che sembrano esserci squadre più attrezzate e pronte dei bianconeri per conquistare il titolo. Insomma il posto nelle prime quattro è un obbligo, tentare di rimanere in alto a lungo è un obiettivo concreto, vincere il campionato al momento pare un obiettivo un po’ fuori portata. Il campionato sarà sicuramente equilibrato e i bianconeri vorranno dire la loro. Da qui a parlare di Scudetto ne passa ancora molto.
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4) Il Milan rivoluzionato sul mercato a che traguardo può aspirare?

Matteo Zorzoli
Dopo un avvio di mercato contraddistinto dall'addio di Maldini e Massara, le partenze di Tonali e Brahim Diaz e i mille dubbi sul nuovo assetto dirigenziale guidato dal tandem Furlani-Moncada targato Moneyball, il Milan ha stupito tutti con una campagna acquisti spumeggiante, mettendo a segno addirittura otto acquisti per 110 milioni spesi. Si va da Marco Sportiello, che sarà il nuovo vice Maignan, a Luka Romero, entrambi arrivati a parametro zero. In attacco due esterni (Pulisic e Chukwueze) più una prima punta atipica come Okafor. Tanti gli innesti anche a centrocampo dove, dopo Loftus-Cheek e Reijnders, si è aggiunto Musah. Insomma: una rivoluzione, considerando anche le uscite di Rebic, Messias e De Ketelaere. Mancherà l'anima milanista, salutata la triade Maldini-Ibrahimovic-Tonali, ma Stefano Pioli ha in mano una squadra giovane e dinamica. Tanti giocatori multi-ruolo permetteranno al tecnico rossonero di cambiare spesso il vestito tattico della formazione, passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Questo Milan è una scommessa, i margini di rischio sono enormi, ma la strada è quella giusta. Anche per centrare la tanto agognata seconda stella. Why not?
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5) Lazio e Roma lotteranno per la Champions o possono ambire alla lotta per il titolo?

Fabio Fava
Intrigano, le due romane, per motivi e situazioni diverse. Il terzo atto della Lazio sarriana sembra andare verso l'anno dell'ora o mai più, dopo i più che positivi spunti della stagione passata e nonostante le cessioni di alcuni pesi massimi (Milinkovic Savic). Stuzzica l'arrivo di Kamada in mezzo al campo - probabilmente non l'ultimo in quella zona del campo - Castellanos sembra qualcosa di più di un Immobile di scorta, resta da puntellare la corsia mancina ma se l'imprinting è quello che conta, soprattutto nella fluidità e nel gioco a memoria del tridente offensivo, allora l'Aquila è pronta a decollare. Di certo più libera da schemi sembra essere anche la Roma, che ha aggiunto qualità e fantasia con l'arrivo di Aouar, probabilmente l'elemento equilibratore di un centrocampo con meno muscoli e più tecnica, specie dopo l'addio di Matic. L'arrivo di Renato Sanches consegna a Mourinho quell'elemento in grado di regolare la temperatura e gli strappi durante la partita, lasciando a Pellegrini, Dybala & co. il compito di creare scompiglio. Bonus track da non sottovalutare, manca al momento la punta, con Abraham out fino a febbraio e Belotti che non può essere la sua controfigura: urge un rimedio, possibilmente compatibile con una manovra con più dialogo e meno verticalità.
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6) Da Chukwueze a Thuram passando per Weah, Kamada, Aouar e Retegui: quale sarà la new entry che farà la differenza?

Enrico Turcato
Il nome che mi stuzzica più la fantasia e che mi pare possa rappresentare un vero colpo ad effetto è quello di Samuel Chukwueze. L’ala del Milan, che nelle gerarchie potrebbe partire inizialmente dietro a Pulisic, ha tutti i mezzi per fare la differenza in Serie A. Spunto, dribbling, corsa, tiro, personalità. Può essere l’alter ego di Leao sulla corsia di destra del Milan. Il nigeriano arriva da due stagioni importanti al Villarreal e sembra davvero sul procinto di diventare una stella. Vedremo se reggerà il passaggio a un top club prestigioso come quello rossonero.
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7) L’Atalanta di Gasperini farà meglio o peggio della passata stagione?

Simone Eterno
Fare meglio significherebbe entrare in Champions League, considerando ciò che alla fine ha detto la classifica con il quinto posto (sesto se vogliamo considerare invece la Juventus, che punti conquistati alla mano, senza penalizzazione, sarebbe stata davanti ai bergamaschi). Inutile comunque girarci intorno: la campagna acquisti della Dea è stata quella di una squadra che a quel posto in Champions League ambisce, specie a fronte di un campionato in cui il livello medio di tutte le contendenti si è probabilmente abbassato. Da Scamacca a El Bilal Touré passando per l'intrigante innesto De Ketelaere, dal rientro di alcuni prestiti interessanti a gente d'esperienza come Kolasinac: la sensazione è che l'Atalanta resti una squadra d'alto potenziale dalla metà campo in su, ma dietro rimangano delle lacune. E dunque come si risolve questa impasse, se così volessimo definirla? Con la matematica. In Champions League si può arrivare attraverso due passaggi. O segnare una decina di gol in più dei 66 della passata stagione (che hanno comunque fatto della Dea il terzo miglior attacco del campionato), o incassare parecchie reti in meno delle 48 subite (che ne hanno fatto la seconda peggior difesa tra le prime 10 della classifica, solo una in meno delle 49 del Bologna). Passa da questo compromesso l'ambizione Champions dell'Atalanta e, al netto di quanto in rosa e di quanto nelle sue corde, Gasperini può provarci con la voce 'gol fatti'. E' difficile, considerando che quest'anno torna il doppio impegno, ma non è impossibile. Le contendenti, chi più chi meno, non sembrano così lontane dal livello dei bergamaschi.
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8) Victor Osimhen è il favorito per la classifica cannonieri o qualcuno può insidiarlo?

Fabio Fava
Dovesse resistere alle faraoniche offerte arabe e rimanere a Napoli, Victor Osimhen sarebbe il candidato principale per bissare il titolo di capocannoniere, evento che in serie A non si verifica dall'accoppiata 2010-2011 messa a segno da Totò Di Natale. L'esplosione della scorsa stagione (26 gol) non è frutto del caso, lo stile di gioco di Spalletti ha esaltato le sue caratteristiche, così come a suo tempo aveva fatto Galtier a Lille e come sembra in grado di fare Garcia, seguendo il solco di un bomber che sa far gol, in tutti i modi possibili. I 21 gol segnati nelle ultime due stagioni, un crescendo continuo dal suo arrivo in Italia, fanno di Lautaro Martinez il più credibile contendente al trono del gol, nel duello con il bomber del Napoli: l'affaire Lukaku e la cessione di Dzeko lo hanno privato di due spalle tecniche fidate ma lo hanno ricoperto di responsabilità offensive che già nella scorsa stagione Inzaghi aveva lasciato intravedere. Il leader dell'Inter è lui, mai come nella stagione che va ad iniziare, non soltanto per la fascia di capitano, in attesa del mister X dell'attacco nerazzurro c'è Thuram, che per caratteristiche potrebbe agevolarlo in una stagione decisamente prolifica. Quando si parla di bomber in serie A è peccato capitale dimenticarsi di Ciro Immobile, se il fisico non porrà tranelli, i gol arriveranno come sempre e attenzione alle scommesse Scamacca - Gasperini sa come si fa - e Retegui, bomber pronti ad esplodere al profumo d'azzurro.
  • Victor Osimhen al Napoli, i numeri di un cannoniere in costante ascesa
Annata Gol (presenze)Media gol/minuto
2022-202326 (32)1 gol ogni 99'
2021-202214 (27)1 gol ogni 142'
2020-202110 (24)1 gol ogni 157'
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Garcia: "Osimhen resta. Sarà un Napoli ambizioso e di qualità"

9) Quale sarà la squadrà rivelazione del torneo?

Enrico Turcato
Il Genoa di Alberto Gilardino è interessante, il Bologna di Thiago Motta resta una mina vagante per la top-10, ma la squadra che può davvero sorprendere tutti, arrivando in modo più veloce del previsto alla salvezza, può essere il Cagliari di Claudio Ranieri. Tra i sardi ci sono giocatori già pronti per la categoria e altrettanti prospetti in grado di imporsi anche nella massima serie. Da Dossena ad Azzi, da Makoumbou a Luvumbo: ci sono ingredienti per poter creare una ricetta magica. L’affezionato popolo rossoblu sarà un ulteriore fattore determinante.
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10) Chi sarà il primo allenatore a saltare?

Stefano Dolci
La storia degli ultimi 12 campionati ci insegna che il primo cambio d’allenatore si è materializzato statisticamente fra la 3a e l'8a giornata, lo scorso anno dopo appena 6 turni già due formazioni (il Bologna e il Monza) decisero di cambiare la guida tecnica trovando benefici e dando una svolta positiva alla loro stagione. C'è però chi è stato meno fortunato come Cremonese e Spezia, che nonostante la rivoluzione in panchina non sono riuscite ad evitare la retrocessione. Guardando un po' alla storia recente, verrebbe da dire che il Verona potrebbe essere la squadra da seguire con maggiore attenzione. Gli scaligeri nelle ultime tre annate sportive hanno sempre esonerato il tecnico con cui avevano iniziato la stagione: Marco Baroni, però ci sembra un allenatore scafato ed esperto e che abbia le carte in regola per invertire la tendenza ed avere maggiore fortuna rispetto ai predecessori Cioffi e Di Francesco.
Volgendo lo sguardo sempre su una compagine che lotterà per la salvezza, chi potrebbe avere vita dura e rischiare il posto potrebbe essere Roberto D'Aversa - chiamato da Corvino a Lecce, per prendere il posto dell'ottimo Baroni - e che si ritrova con una squadra ancora piuttosta incompleta e che rispetto all'anno scorso ha perso il centravanti che ha firmato il gol-salvezza (Colombo), il centrale di difesa più carismatico (Umtiti) e il regista di centrocampo e capitano (Hjulmand). Con un calendario che prevede Lazio, Fiorentina, Salernitana, Monza, Genoa e Juventus nelle prime 6 giornate: muovere la classifica da subito non sarà per nulla scontato. Tra le neopromosse invece il tecnico che pare avere il compito più ardito è Eusebio Di Francesco, chiamato dal Frosinone per rimpiazzare Fabio Grosso e che si ritrova con una squadra molto inesperta e ricca di scommesse. Il 53enne ex allenatore di Sassuolo e Roma nelle ultime quattro esperienze in Serie A è sempre stato cacciato a stagione in corso, riuscirà ad invertire il trend coi gialloblù? Glielo auguriamo ma vedendo l'organico, l'undici ciociaro ci appaiono ad oggi la squadra che desta più perplessità e dubbi.
  • Serie A impaziente: dal 2011 ad oggi mai un esonero dopo l'8a giornata
StagioneEsoneri Primo esonerato
Serie A 2011-1214GASPERINI (Inter, 3^)
Serie A 2012-1313SANNINO (Palermo, 4^)
Serie A 2013-1415LIVERANI (Genoa, 6^)
Serie A 2014-157CORINI (Chievo, 7^)
Serie A 2015-1616CASTORI (Carpi, 6^)
Serie A 2016-179IACHINI (Udinese, 7^)
Serie A 2017-1810RASTELLI (Cagliari, 8^)
Serie A 2018-1912BALLARDINI (Genoa, 8^)
Serie A 2019-2013GIAMPAOLO (Milan), DI FRANCESCO (Samp) [6^]
Serie A 2020-217IACHINI (Fiorentina, 7^)
Serie A 2021-2210DI FRANCESCO (Verona, 3^)
Serie A 2022-237MIHAJLOVIC (Bologna, 5^)

11) Dal Genoa di Gilardino all'Empoli senza Vicario e Parisi passando per Verona, Frosinone, Lecce: quale squadra sembra meno attrezzata per restare in Serie A?

Davide Bighiani
Quando si parla di squadre che dovranno lottare per "non retrocedere” – lo dice la storia – si deve per forza partire dalle neopromosse: il Cagliari di Ranieri, oltre ad un allenatore di grande esperienza che sa come si lotta nei bassifondi della classifica, ha inserito giocatori già rodati (Augello e Jankto) e altri che potrebbero fare bene (Scuffet e Shomurodov) anche se forse avrebbe bisogno di qualche gol in più là davanti. Il Genoa di Gilardino si è rinforzato con uno degli attaccanti più interessanti del prossimo campionato – l’azzurro Retegui – e potrà godere della spinta dei propri tifosi, vogliosi di A dopo l’anno di purgatorio nella categoria inferiore. Il Frosinone – pur avendo dominato la Serie B l’anno scorso (80 punti e Serie A riguadagnata dopo 4 anni) – è la squadra che desta più perplessità: la compagine guidata al successo da Fabio Grosso di fatto non c’è più, a causa di cessioni e fine prestiti, quella in mano attualmente a Di Francesco è tutta un punto di domanda, soprattutto in attacco (con tutto il rispetto per Cuni e Caso), anche se il blocco arrivato dal Sassuolo (Harroui, Marchizza, Turati) può aiutare. Il gruppo frusinate è dunque il maggiore indiziato a occupare uno degli ultimi tre posti in coda alla A. Il Verona – ultima a rimanere ancorata alla massima categoria l’anno scorso grazie allo spareggio con lo Spezia – dovrà fare qualcosa in più se vorrà avere salva la vita (e la categoria), anche se la campagna acquisti non è stata roboante (Saponara e poco altro). Occhi puntati anche su Lecce ed Empoli, che hanno perso qualche riferimento importante in difesa (Umtiti i giallorossi, Vicario e Parisi i toscani), e sulla Salernitana, che deve ripetere le belle cose mostrate lo scorso anno, con Dia a tracciare la via.
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