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Pagellone Serie A 6ª giornata: Roma e Mourinho nell'abisso, riecco Kvaratskhelia, Milan ok coi nuovi, Sassuolo show

Enrico Turcato

Aggiornato 29/09/2023 alle 09:43 GMT+2

SERIE A - I neroverdi di Dionisi in quattro giorni battono Juventus e Inter. Torna grande il Napoli, molto bene il Milan corsaro a Cagliari, stupisce ancora il Frosinone. Radunovic sbaglia troppo, Udinese naufragata, la Roma di Mourinho perde ancora e dopo 6 turni ha appena 5 punti.

Garcia: "Kvara? Ci ho parlato, lo voglio sereno e tranquillo"

Ogni post giornata, analizziamo tutto quello che è successo e proviamo a stilare un Pagellone. Nella 6ª giornata di Serie A crolla a sorpresa l'Inter di Inzaghi, piegata da un grande Sassuolo. Benissimo Milan - corsaro a Cagliari grazie alle reti di Okafor, Tomori e Loftus-Cheek - e Napoli - che dimentica le polemiche e il caso Osimhen ed asfalta l'Udinese con un poker in cui ritrova il gol anche l'MVP della passata stagione Kvicha Kvaratskhelia, la Juventus non incanta ma reagisce e batte il Lecce con il primo sigillo stagionale di Milik. Ancora male la Roma, che crolla al Ferraris contro il Genoa di Gilardino: è il peggior avvio dei giallorossi dalla stagione 2010/11 e la partenza più problematica della carriera di un José Mourinho, che dovrà trovare contromisure immediate per tenersi stretto la panchina. Vediamo insieme i voti in questo turno di campionato.

Voto 10…al Sassuolo, che in quattro giorni stende Juventus e Inter

Sabato il roboante 4-2 alla Juventus. Mercoledì il 2-1 in rimonta in casa dell’Inter. Dionisi, Berardi e tutto il Sassuolo gongolano dopo una quattro giorni memorabile e storica. I neroverdi si confermano insidiosi per chiunque e – come spesso accaduto nel recente passato – capaci di essere grandi con le grandi. Una squadra sempre ambiziosa, che ha in Boloca e Matheus Henrique due perfetti equilibratori di qualità in regia, che vanta due esterni tecnici e pericolosi del calibro di Berardi e Laurientè e che grazie ad organizzazione, voglia e determinazione riesce a togliersi costantemente delle soddisfazioni uniche. Bravissimi tutti.

Voto 9…al Milan di Cagliari e all’impatto dei nuovi

Adli rispolverato in regia, ma soprattutto i primi gol in Serie A di Okafor e Loftus-Cheek, le sgasate di Pulisic, gli spunti di Chukwueze e la personalità di Reijnders. Il Milan si rifà il look a Cagliari, scopre l’utilità dei nuovi acquisti e vince in rimonta una partita importante. Agganciata l’Inter al primo posto, facendo riposare Giroud e Leao. Il Milan di Pioli esce dalla trasferta tarda rinforzato e rinvigorito, nelle certezze e nella consapevolezza. Ci sono tanti giocatori da ruotare e interscambiare, c’è margine per rimanere vicini al treno Scudetto.

Voto 8…al Napoli e a uno Kvara tornato scintillante

Zittite – o quantomeno allontanate – le polemiche riguardanti Victor Osimhen, che è anche andato a bersaglio. Un 4-1 perentorio all’Udinese, che cancella lo 0-0 di Bologna e che ridà splendore al Napoli, sembrato per una sera la bella copia della scorsa stagione. Khvicha Kvaratskhelia si sblocca dopo 192 giorni, segna un gol di raffinatezza pura, fornisce l’assist a Simeone e ritrova quella “verve” che aveva impressionato tutti per mesi e mesi. Azzurri quinti, a quota 11, a soli quattro punti dalla vetta. Insomma, piano con le sentenze di inizio anno.

Voto 7…alla Juventus, che non brilla, ma reagisce

1-0 di cortomusissimo al Lecce. Nessuna occasione concessa, poche quelle create. La zampata di Milik su assist del solito Rabiot basta alla Juventus, per mettersi alle spalle la debacle di Reggio Emilia e avvicinarsi di fatto alla coppia di testa. I bianconeri non brillano, faticano, a volte sembrano persino insicuri del loro valore reale. Ma nel concreto è arrivata una vittoria pesante contro una squadra insidiosa e che si presentava a Torino da imbattuta. Contano i tre punti, i risultati, come Allegri ripete da sempre.

Voto 6…al Frosinone di Soulè, che continua a sorprendere

Nove punti, grazie a questo 1-1 in rimonta con la Fiorentina. La prima gioia in Ciociaria di Matias Soulè allunga ancora la striscia positiva di questo Frosinone che, dopo il ko iniziale con il Napoli, non ha più perso. Di Francesco può ritenersi soddisfatto della sua formazione: un gruppo tosto, che lotta, che sa giocare a calcio palla a terra, che non rinuncia mai ad attaccare anche contro avversarie sulla carta superiori. La strada per salvarsi pare quella giusta.

Voto 5…al Torino, che non trova continuità

Ko 2-0 a Roma. Due vittorie e un pareggio bloccati da una nuova sconfitta. Non riesce a prendere ritmo il Torino di Juric, che perde meritatamente nella Capitale, frastornato dai colpi firmati Vecino e Zaccagni. L’infortunio di Buongiorno completa le note negative di un turno infrasettimanale in cui lo spirito granata è tramontato troppo presto. La squadra di Juric rimane un’eterna incompiuta. Squadra insidiosa, con mezzi, con individualità, organizzata, ma che non riesce mai a fare il definitivo salto di qualità.

Voto 4…all’Inter, che spegne la testa e ritrova vecchi incubi

Un bel primo tempo, chiuso avanti grazie al mancino imprevedibile di Dumfries. Poi l’intervallo, la squadra che rimane con la testa negli spogliatoi, il Sassuolo che viene fuori, pareggia e poi vince. L’Inter crolla a sorpresa in casa con i neroverdi e “sporca” la cinquina di vittorie iniziale con un ko inatteso. Vecchi fantasmi, la tenuta mentale, lo spirito di una squadra che deve spingere sempre al massimo per non rilassarsi e inciampare in trappole pericolose. Inzaghi deve lavorare su quello, perché l’ossatura del gruppo nerazzurro resta di altissimo profilo e le qualità generali per ambire alla seconda stella rimangono evidenti. Urge una ripartenza immediata.
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Lautaro Martinez e Marcus Thuram sono rimasti a secco contro il Sassuolo

Credit Foto Getty Images

Voto 3…al paragone Adli-Zidane di Paulo Sousa

Non ce ne voglia il ragazzo francese, che a Cagliari ha sfruttato una delle rare occasioni concessagli da Pioli e ha giocato un’ottima partita, mostrando tecnica e qualità. Però il paragone con Zizou – esternato da Sousa a DAZN – non si può proprio sentire o accettare. Di Zidane ce ne è stato uno, di Adli dobbiamo ancora scoprire tutto. Senza pressione e senza pesi, si giochi le sue carte vista l’assenza forzata di Krunic. In bocca al lupo.

Voto 2…a Radunovic, gli errori iniziano ad essere troppi

A Bologna la disattenzione su Fabbian è costata un punto e ha consegnato la vittoria agli emiliani. Ieri la presa mancata su Pulisic ha spianato la strada al gol di Okafor e alla rimonta del Milan. Due erroracci gravi in sole sei giornate, per un portiere che ha ottime qualità, ma che deve migliorare in questi piccoli particolari. Anche perché la Serie A non perdona, i tifosi non aspettano e il Cagliari non può permettersi di perdere altri punti. Forza Boris, reagire subito.

Voto 1…all’Udinese di Sottil, naufragata in zona retrocessione

Basterebbe un dato per rendere chiara la situazione. L’Udinese non ha vinto alcuna delle prime sei partite in una singola stagione di Serie A per la prima volta nell’era dei tre punti a vittoria, la quinta in generale dopo il 1958/59 (15° posto finale), 1979/80 (13°), 1980/81 (12°) e 1989/90 (15° con retrocessione). I tre punti raccolti in sei giornate di questo campionato sono un primato negativo eguagliato per i bianconeri (3, come nel 1989/90). Desolante. Il 4-1 di Napoli certifica le difficoltà dei friulani, piombati in una crisi di risultati senza fine. Non bastano più nemmeno i lampi di Samardzic e Lovric. Ora arriva il Genoa al Bluenergy Stadium (si, la Dacia Arena ha cambiato nome) ed è già un crocevia determinante per il campionato dell’Udinese.

Voto 0… alla Roma di Mourinho, devastata al Ferraris

Era dal 26 febbraio 2012 che la Roma non subiva almeno quattro reti da una formazione neopromossa in Serie A. La squadra di Mourinho ha raccolto appena cinque punti nelle prime sei gare di questo campionato: non accadeva dalla stagione 2010/11. Due instantanee per individuare un problema serio. La formazione giallorossa crolla 4-1 a Genova, trafitta dalle giocate di Gudmundsson e dai fendenti di Retegui. Un ko pesante, il terzo in questo inizio di torneo, che mette apprensione a tutto l’ambiente, già abbastanza agitato. Lukaku e Dybala non pervenuti, fase difensiva da brividi, squadra molle e poco compatta. Le premesse alla vigilia di questo campionato erano ben altre. Frosinone e Cagliari prima della sosta: uscire da questa crisi non sarà semplice.
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Totti: "Mou mi vuole nella Roma? Penso di sì. E con Lukaku e Dybala..."

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