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Giro dei Paesi Baschi - Le 5 verità: Evenepoel rimandato a settembre, Daniel Martinez pronto per il Tour

Luca Stamerra

Pubblicato 11/04/2022 alle 18:59 GMT+2

GIRO DEI PAESCI BASCHI - Proviamo a tracciare un bilancio dell'ultima settimana in terra basca. Malino Roglic, anche se lo sloveno non era al top per un problema al ginocchio. A succedergli nell'albo d'oro è Daniel Martinez che vince la concorrenza interna alla Ineos e si candida al ruolo di capitano in vista del Tour de France. Evenepoel? Ne deve mangiare di pastasciutta.

Daniel Martinez in maglia gialla: la premiazione molto particolare

Non ci siamo dimenticati del Giro dei Paesi Baschi e torniamo a parlarne ora dopo l'intensa Amstel Gold Race vissuta domenica. In terra basca abbiamo visto il successo di Daniel Martínez che ha vinto in volata la tappa di Zamudio ed è stato il più regolare nelle frazioni successive di Mallabia e Arrate, battendo così la concorrenza di Roglic e Evenepoel. Il grande sconfitto di questa settimana è proprio lo sloveno ma, in realtà, si è scoperto che aveva un problema al ginocchio che potrebbe lasciarlo fuori dalle Classiche delle Ardenne. E poi c'è Evenepoel che aveva strappato la maglia a Roglic prima della tappa regina, ma è scivolato su ogni salita nella tappa successiva. È davvero pronto per vincere un Grande Giro?

Daniel Martínez pronto per fare il capitano al Tour

Partiamo dal vincitore: Daniel Martínez. Intanto, il colombiano ha vinto la concorrenza interna della Ineos Grenadiers che a questo Giro dei Paesi Baschi si presentava con Geoghegan Hart, vincitore del Giro d'Italia 2020, Geraint Thomas, vincitore del Tour de France 2018 e Adam Yates. E già questo è qualcosa di importante. Poi ha sempre pedalato con i big in questa settimana. Ha attaccato, ha risposto, è sempre stato sul pezzo. Lui che aveva già vinto una corsa a tappe, il Giro del Delfinato 2020, anche se in quella edizione si erano ritirati Bernal e Roglic. Detto questo, però, il colombiano sembra ormai pronto per fare a tutti gli effetti il capitano in un Grande Giro. Bernal non ci sarà al Tour, Carapaz vuole fare il Giro, e l'ex Education First avrà quindi la sua grande occasione nel mese di luglio.
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Evenepoel non può buttare tutte queste energie

E poi c'è Evenepoel che ha dimostrato di correre ad alti livelli, ma manca ancora qualcosa. Intanto ha dovuto fare senza squadra: certo, hanno provato ad aiutarlo il 38enne Devenyns, il campione del mondo Alaphilippe e Vansevenant, ma si sa che la Quick Step non è mai stata una vera squadra da corsa a tappe. Evenepoel, però, ne aveva vinte 8 nella sua giovane carriera e conquistare il Giro dei Paesi Baschi (contro Roglic, Vingegaard, Uran, Yates ecc) sarebbe stato uno step in più. Lui, in realtà, ha battuto tutti questi, ma è rimasto dietro nei confronti di Martínez, Izagirre e Vlasov. Momenti di corsa, ma ad ogni salita Evenepoel perdeva qualcosa. E, soprattutto, perdeva le staffe con troppa facilità. Ma se Pello Bilbao è davanti, come fai a chiedere a Mäder di tirare nel tuo gruppo? Si arrabbiava, si innervosiva e perdeva energie preziose che avrebbe potuto spendere nel finale. In diverse tappe, infatti, è stato il suo atteggiamento a non pagare. Dovrà cambiare il suo modo di correre per sognare di vincere un Grande Giro. Per adesso lo rimandiamo a settembre, quando si testerà alla Vuelta.
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Vlasov pronto per un Grande Giro

Chi si è rilanciato è stato invece Vlasov. Il corridore russo ha completato un ottimo inizio di stagione tra la vittoria della classifica generale alla Settimana Valenciana, il 4° posto all'UAE Tour e il podio al Giro dei Paesi Baschi. Roba di secondi e poteva anche essere 2°. Poco male, il suo approccio alla Bora Hansgrohe è stato buono e può guardare con ottimismo alla stagione dei Grandi Giri. L'anno scorso aveva fatto 4° al Giro d'Italia, per poi scomparire alla Vuelta. Quest'anno ci sarà l'occasione al Tour e si candida ad un ottimo piazzamento.
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E se Roglic facesse il gregario?

Lo abbiamo detto. È il vero sconfitto di questa settimana ma, in realtà, ha patito un problema al ginocchio che potrebbe tenerlo fuori da Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi che erano due suoi grandi obiettivi. Ma, tornando allo specifico, Roglic - ormai arresosi per il discorso maglia gialla - ha cercato di spendersi per Vingegaard come gregario. In quel ruolo non è andato male, considerando lo sparpaglio prodotto sul Krabelin, la salita più dura di quella edizione. Lì ha staccato Evenepoel, Yates e altri corridori che poi sono rientrati solo in un secondo momento. Tutto per favorire la scrematura del gruppo in funzione di Vingegaard. Insomma, quando si mette lui in testa a tirare potranno esserci danni per tutti. Pensando al Tour, se fosse Vingegaard il capitano e Roglic il gregario? Qualcuno potrebbe pensare ad uno spreco, ma lo sloveno potrebbe anche assumere quel ruolo nel caso dovesse uscire di classifica.
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Enric Mas non può cadere ogni volta che c'è la tappa regina

Ancora una volta un buco nell'acqua per Enric Mas. È uno dei corridori più talentuosi del gruppo ma - come successo alla Tirreno-Adriatico - anche questa volta è caduto proprio nella tappa regina, quando si faceva la differenza per la classifica generale. Difficile trovare delle cause a questa problematica ma, a lungo andare, si dice che le frequenti cadute non siano più riconducibili a sfortune o beffe, ma ad un modo poco lucido di stare in bici. Aveva mostrato di poter fare male in salita, ma ancora una volta si è arreso alla discesa. Urge subito modificare qualcosa per provare a fare il definitivo salto di qualità.
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Che sfortuna Enric Mas: cade sempre nella tappa decisiva

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