Tirreno-Adriatico - Pogacar imbattibile, Evenepoel non è ancora pronto, Landa è tornato: le 5 verità

TIRRENO-ADRIATICO - La Corsa dei due Mari si è chiusa con l'ennesimo successo di Pogacar che ha confermato quanto di buono aveva fatto vedere lo scorso anno da queste parti. Ma con una condizione così, e una testa così, è davvero dura trovargli un rivale. Evenepoel non è stato per adesso all'altezza. Gli manca ancora qualcosa per diventare competitivo fino alla fine. Mentre Landa sembra ritrovato.

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Cala il sipario sulla Tirreno-Adriatico 2022. Dopo la Strade Bianche abbiamo visto altro spettacolo sulle nostre strade, con lo stesso protagonista: Tadej Pogacar. Dopo il successo di Siena, infatti, lo sloveno ha continuato ad attaccare e a vincere e ha portato a casa altre due vittorie, compresa la tappa regina col doppio passaggio sul Monte Carpegna. Vingegaard è stato il suo avversario più credibile alla fine, anche se abbiamo apprezzato il “ritorno” di Mikel Landa che continua ad essere il capitano della Bahrain Victorious nonostante non abbia brillato particolarmente nell'ultima stagione. E Evenepoel? Siamo convinti possa essere in un futuro il grande rivale di Pogacar ma, ad oggi, non può essere il favorito per vincere un Grande Giro. Speriamo possa maturare in fretta, per vedere - presto o tardi - grandi sfide. Perché il talento ce l'ha.

Ganna miglior cronoman del mondo

Partiamo però da Filippo Ganna e con la verità più ovvia. Se vogliamo, appunto, possiamo definirla ovvietà più che una verità. Ancora una volta Filippo Ganna ha dimostrato di essere il miglior cronoman del mondo. Questa non implica il fatto che debba vincere tutte le crono in assoluto. C'è l'exploit dell'avversario, il percorso che favorisce uno piuttosto che un altro, il momento di forma ecc. Ecco perché dopo aver vinto le crono dell'Étoile de Bessèges e del Tour de la Provence, è stato poi sconfitto all'UAE Tour. Questa volta non c'è stato scampo per nessuno, invece, alla crono di Lido di Camaiore, mettendo in fila grandi cronoman come Evenepoel, Pogacar e Asgreen. Non vediamo l'ora di vederlo al Tour per sfidare corridori del calibro di Pogacar, vincitore di due delle ultime tre crono disputate alla Grande Boucle, o ancora Roglic campione olimpico a cronometro.
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Questo Pogacar non si può battere

C'è poco da fare. Ci si immaginava che Pogacar potesse perdere qualcosa nella cronometro che apriva questa Tirreno-Adriatico dopo le fatiche della Strade Bianche. Aveva fatto 50 km d'attacco da solo... Invece fa una cronometro quasi capolavoro, perdendo solo 7'' da Evenepoel. Anche il belga si era detto quasi frustrato di aver guadagnato così poco nei suoi confronti. Una brutta botta per il morale. Pogacar ci ha provato addirittura nella tappa di Terni, dedicata ai velocisti. Ha vinto a Bellante come se niente fosse, ha vinto nella tappa regina, quella del doppio passaggio sul Monte Carpegna. Ha lasciato sfogare Landa, prima di partire a 16 km dal traguardo. Buum. Uno scatto solo è stato sufficiente per fare il vuoto. All'UAE Tour si era lasciato alle spalle Adam Yates e Vlasov, alla Tirreno ha battuto Landa, Vingegaard, Evenepoel, Enric Mas e Richie Porte. Ma esiste un avversario all'altezza? Ce n'è solo uno, ma deve essere davvero al top della forma e voi sapete già come si chiama...
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Ne deve mangiare di pastasciutta Evenepoel

Veniva segnalato come uno dei due favoriti per la vittoria della Tirreno-Adriatico. Lui che di corse a tappe brevi ne ha già vinte diverse. Evenepoel, però, non ha trovato il colpo di pedale giusto per tutta l'edizione. A crono aveva guadagnato qualcosa, ma poi non è riuscito ad impensierire Pogacar quando la strada ha cominciato a salire. Non era stato uno dei più brillanti a Bellante, poi nella tappa di Fermo ha sbagliato addirittura strada. A Carpegna doveva esserci il momento della verità, ma la verità non è stata a favore del belga che ha mollato la compagnia già al primo passaggio della salita più ostica di questa edizione. Anzi, ha pagato ben 4 minuti, uscendo totalmente dalla classifica generale. Una brutta scoppola per un corridore che deve ancora crescere. Sia nella gestione tattica, che nella gestione degli sforzi e dell'atteggiamento da avere su strada.
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Alla Bahrain Victorious credono ancora in Landa

La sorpresa positiva di questa edizione, invece, è quella di aver rivisto Landa competere a certi livelli. Certo, 2'33'' dalla vetta sono comunque tanti, ma per quanto fatto vedere nel 2021 ci sembrava impossibile scorrere il nome di Landa nella top 3 della classifica generale. Bahrain Victorious che era arrivata a questa corsa anche con Pello Bilbao e Damiano Caruso, due corridori - e l'hanno dimostrato - che possono benissimo fare classifica generale. Il team di Alberto Volpi ha però deciso di puntare ancora una volta sul basco, quasi a testare se l'ex corridore del Team Sky potesse ancora fare la differenza in salita. Era nelle prime posizioni a Bellante, è rimasto con i migliori a Fermo, è stato uno dei migliori a Carpegna quando fu lui ad attaccare con decisione prima dello scatto di Pogacar. Nella testa della Bahrain, ormai, il vero numero 1 è Jack Haig per le corse a tappe, ma se Landa dovesse dimostrarsi così performante potrebbe avere le sue chance...
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Cavendish, senza Morkov è un'altra storia

È stata una Tirreno avara di emozioni per Cavendish ma, più in generale, per tutta la Quick Step Alpha Vinyl. Evenepoel non è riuscito a vincere né tappe né classifica (addirittura ha chiuso 11°), Alaphilippe per stare dietro ad Evenepoel non è riuscito a prendersi “una giornata per sé”, fino a Cavendish che non è mai stato all'altezza nelle volate. Il corridore britannico, dopo i due successi di inizio stagione, voleva continua a vincere e a scalare la classifica dei più vincenti di sempre ma, in questa Tirreno, è sorta un'amara verità. Senza Michael Morkov ad impostargli la volata, Cavendish ha fatto confusione. Non riusciva mai a trovarsi al posto giusto, al momento giusto, dando l'impressione di essere uno sprinter alle prime armi. Certo, non era il vero Cannonball quello che abbiamo visto in questi giorni, con un corridore ancora provato dalla botta subita all'UAE Tour. Ma senza quel Morkov che l'ha guidato con precisione al Tour dello scorso anno, rischiamo di non vedere più lo stesso velocista.
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