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Vuelta di Spagna 2022 - Evenepoel in trionfo, ma la concorrenza? Non mancava: c'erano Roglic, Carapaz, Landa, Hindley

Luca Stamerra

Pubblicato 13/09/2022 alle 09:00 GMT+2

VUELTA DI SPAGNA - È calato il sipario sull'edizione n° 77 della Vuelta che ha visto il trionfo di Remco Evenepoel che, a 22 anni, ha conquistato il suo primo Grande Giro in carriera. Ma non mancano le critiche e le mezze frasi: ma contro chi l'ha vinto? I protagonisti del Giro sono arrivati a 20 minuti, Yates è stato colpito dal covid, Roglic è caduto e si è ritirato. Facciamo quindi chiarezza.

Evenepoel vede Roglic in difficoltà e gli scatta in faccia: rivivi il forcing

Abbiamo dato i voti ai protagonisti della Vuelta di Spagna là dove ha trionfato Remco Evenepoel. Abbiamo raccontato la storia del belga che due anni fa aveva vissuto un terribile incidente al Giro di Lombardia e che non si sapeva, in realtà, se fosse tornato a correre o meno. Per chiudere, analizziamo la domanda che si sono fatti in tanti. Ma Evenepoel, in realtà, ha avuto dei veri avversari a questa Vuelta? C'è qualcuno che dice che, tra covid, cadute, squadre non all'altezza e preparazioni sbagliate, il capitano della Quick Step Alpha Vinyl abbia corso solo contro se stesso. Perché di avversari veri non ce n'erano (guarda la classifica finale della Vuelta). Proviamo a capire se ci sia qualcosa di vero...
Roglic avrebbe ribaltato la Vuelta?

L'avversario c'era: Primoz Roglic

Come si fa a dire che Evenepoel abbia vinto contro nessuno? C'era Primoz Roglic che negli ultimi 5 anni - insieme a Pogacar - è stato il migliore interprete delle corse a tappe nel mondo del ciclismo. Vincitore delle ultime 3 edizioni della Vuelta, anche quando ha perso ha fatto fare fatica a Pogacar. L'altro sloveno, infatti, considera più dura e più bella la vittoria del 2020, contro Roglic, che quella del 2021, contro Vingegaard e Carapaz. Certo, c'è da contestualizzare tutto. Roglic non si è presentato al meglio dopo l'infortunio al Tour e, con soli 10 giorni di allenamento, ha pagato nella prima settimana. Nella seconda, infatti, aveva fatto partire la rimonta recuperando più di 1'. Nella terza, al momento clou, Roglic si è rotto. Ma che colpa ha Evenepoel? Anzi, lo sloveno ha rischiato il tutto per tutto proprio perché il belga l'aveva messo alle strette. E Roglic, uno che non si risparmia, NO PAIN NO GAIN era il suo motto lo scorso anno, ci ha provato. Gli è andata male! L'avversario Evenepoel però ce l'aveva eccome.
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E quelli del Giro? Un problema per Carapaz, Hindley e Landa non per Evenepoel

Ma non c'era solo Roglic ai nastri di partenza. Certo, non c'erano Vingegaard e Pogacar ma, dopo il Tour de France, hanno preferito declinare l'invito alla Vuelta. Il danese aveva già affrontato 47 giorni di corsa in stagione e ha vissuto un anno clamoroso, non essendo abituato - in realtà - a lottare per la vittoria di un Grande Giro. Pogacar, avendo in mente Mondiale e Lombardia, ha preferito non sovraccaricarsi. Ma c'era l'intero podio del Giro d'Italia. Richard Carapaz che ambiva al riscatto dopo il 2° posto al Giro, Landa che si presentava come capitano della Bahrain Victorious e, soprattutto, Jai Hindley, il vincitore del Giro. Con l'australiano che aveva grande voglia in questa Vuelta visto che l'ultimo (e unico, con questo format) a fare doppietta Giro+Vuelta nella stessa stagione era stato Alberto Contador nel 2008. Non è colpa di Evenepoel se tutti questi sono naufragati sulla spinta dello stesso belga che, già alla prima settimana, aveva dato minuti di distacco a tutti. Compresi anche Simon Yates, João Almeida, Miguel Ángel López e compagnia. La verità è che Evenepoel è stato il più forte, punto. Poi vedremo, in futuro, contro Pogacar e Vingegaard.
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La nostra conclusione: con Roglic al 100%...

La conclusione, quindi, è ben precisa. È vero che Evenepoel ha usufruito di una concorrenza di certo non spietata perché tutti, chi più chi meno, avevano delle problematiche da gestire. Chi gli infortuni, chi il covid, chi i troppi giorni di corsa. Dall'altra parte, invece, ad Evenepoel è andato tutto bene e si è preparato solo e soltanto per la Vuelta, è chiaro che questo fosse un minimo vantaggio. Quindi rispediamo al mittente la domanda, ha vinto contro nessuno? Gli avversari c'erano.
Al massimo possiamo aggiungere una cosa. L'avversario più forte che potesse avere era uno e uno soltanto: Primoz Roglic. Non ha sfidato il miglior Roglic possibile, perché il miglior Roglic possibile avrebbe vinto la Vuelta. Questo sì. Ma non sempre si può essere la migliore versione di se stessi. Evenepoel lo è stato.
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