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Ciclocross: meno soldi per tutti, tranne van Aert e van der Poel. Così si fronteggia la crisi Covid

Luca Stamerra

Aggiornato 22/11/2020 alle 23:26 GMT+1

CICLOCROSS - È una delle discipline più belle del "mondo ciclismo", ma il ciclocross è pesantemente in crisi causa Covid. L'impossibilità di portare la gente nei circuiti, fa calare del 70% gli introiti che girono attorno a questo sport. Si deve puntare tutto sui diritti televisivi: ingaggi d'oro per van Aert e van der Poel (l'incentivo a gareggiare) e meno soldi per tutti gli altri. Funzionerà?

Mathieu van der Poel, Wout van Aert - Brico Cross, Course de Meulebeke 2017 - Imago pub only in ITAxGERxSUIxAUTxHUN

Credit Foto Imago

La stagione di ciclocross è già cominciata, ma nelle prossime settimane ci saranno anche i calibri da 90. Stanno per arrivare, infatti, Wout van Aert e Mathieu van der Poel - le star del ciclocross - di ritorno dopo una mini vacanza dopo la conclusione della loro stagione su strada. Il ciclocross non è immune dal coronavirus, anzi, molte gare sono state cancellate, come quelle della Coppa di Francia di Liévin. Lentamente, si prova a completare più “tappe possibili”, ma il Covid ha reso davvero dura la vita per chi “abita la bolla” del ciclocross, uno degli sport più colpiti. Come fare?
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  • Le prossime gare di ciclocross su Eurosport
DataCompetizioneNote
28 novembreKortrijk: Urban Crossdebutto van Aert
29 novembreCoppa del Mondo: Tabordebutto Pidcock
6 dicembreSuperprestige: Boom-
12 dicembreAntwerpen: Scheldecrossdebutto van der Poel

Niente più spettatori, il ciclocross è in ginocchio

Con l'EKZ CrossTour Baden (in Svizzera) del 13 settembre, è cominciata ufficialmente la stagione 2020-2021 di ciclocross, un po' a rilento rispetto le ultime annate. Pochi tifosi all'inizio, nessuno dalla seconda metà di ottobrein poi con l'intensificarsi dei casi covid in giro per il mondo. Alcune gare sono state addirittura cancellate. Ecco che a pagare è proprio il ciclocross: parte dei suoi introiti, infatti, proviene dalla vendita dei biglietti agli spettatori che si assiepano nei vari circuiti. Si possono ospitare fino a 20.000 spettatori per gara, con una spesa media a persona di 15-20 euro per giornata (escluso l'indotto). Oltre a questo, ci sono le zone VIP che possono ospitare fino a 1000 spettatori per gara, con una spesa che va dai 150 ai 1500€ a persona per week end. Insomma, con l'annata azzoppata dal covid, il mondo del ciclocross è un mondo in crisi. Ecco che gli organizzatori (Flanders Classics e Golazo su tutti) hanno dovuto “economizzare”. Meno soldi ai partecipanti e meno certezza di prendere il montepremi. Un bagno di sangue. La ruota gira e deve girare, ma non ci si arricchisce più col ciclocross (non che prima si diventasse multimilionari...).
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Mathieu van der Poel, Wout van Aert - World Championships Valkenburg 2018 - Imago pub only in ITAxGERxSUIxAUTxHUN

Credit Foto Imago

Aerts, Sweeck e gli altri: meno ricchi dopo i trofei

Ecco la ricetta del ciclocross. Rendere meno “agiati” i gettoni di partecipazione per i singoli corridori e rendere meno accessibile la griglia montepremi (se non finisci la gara non prendi nulla, nonostante il lavoro fatto per un tuo compagno). Questa la strategia degli organizzatori per portare a casa la pelle, vista la crisi covid.
Questo non vale solo per i corridori di fascia media o media alta, ma vale anche per i corridori élite che, solitamente, trainano questo sport a suon di grandi prestazioni. Si può fare un raffronto con il cachet che percepiranno due grandissimi come Toon Aerts e Laurens Sweeck. L'ex campione belga di ciclocross e vincitore della Coppa del Mondo 2019-2020 percepirà solo 2000€ a gara in questa stagione. E dire che l'anno scorso (da vincitore della Coppa del mondo in carica) percepiva la bellezza di 6000€ per gara e l'anno prima, comunque, nonostante fosse solo campione belga in carica, percepiva 3000€. Insomma, stiamo parlando di uno dei corridori più forti degli ultimi anni, ma il suo cachet si è più che dimezzato. Stesso discorso per Sweeck, il campione belga in carica. Di norma, quando vinci la maglia di campione del Belgio, il tuo cachet si raddoppia, non sarà il caso di Laurens Sweeck. L'anno scorso percepiva 2500€, l'anno prima - da semplice promessa - percepiva 2000€, ora da campione belga solo 2000€. Lo stesso compenso di due anni fa, quando era solo un prospetto per il futuro.
Compensi ciclocross stagione 2020-2021 (van Aert, van der Poel)
Dei “grandi” l'unico che ha aumentato il suo compenso è Eli Iserbyt che è passato dai 1400€ della scorsa stagione ai 2250€ di quest'anno. È l'unico che ha visto salire il suo gettone di partecipazione. E occhio, non c'entrano nulla gli sponsor o l'ingaggio proveniente dalla squadra. Parliamo solo di gettone di partecipazione per mettersi il dorsale in una corsa piuttosto che un'altra. Per quantificare il “gettone” c'è una trattativa privata tra corridori e organizzazione di corsa, che si basa sulla posizione nel raking di ciclocross e, appunto, sulla bravura di trattare con gli organizzatori. Come detto, Iserbyt è l'unico che può ritenersi soddisfatto perché tutti gli altri sono in perdita. Dall'inchiesta effettuata dal portale Nieuwsblad.be sono in rosso tutti gli altri protagonisti della scena del ciclocross: Vanthourenhout, van der Haar, van Kessel, Tim Merlier, Meeusen e Soete. Per non parlare dei corridori di fascia medio-bassa. Tomas Kopecky per esempio: dai 250€ che percepiva lo scorso anno, si ritrova a gareggiare gratis (e quindi si dovrà sostenere col solo ingaggio della propria squadra). Oltre ad Iserbyt, c'è una seconda anomalia rappresentata dal 18enne Thibau Nys. Il campione del mondo juniores di ciclocross è alla sua prima stagione da professionista e percepirà 400€ a gara, molto più di alcuni sui colleghi che sono sulla scena da parecchio tempo.
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La cavalcata di Eli Iserbyt: è lui il campione europeo di ciclocross

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La stagione riparte da Iserbyt: che vittoria al Koppenbergcross

Cifre importanti per van Aert e van der Poel

Iserbyt si può ritenere soddisfatto, così come Nys: tutti gli altri sono in crisi. C'è però un però. Perché da una parte gli organizzatori giocano al ribasso con tutti, dall'altra devono aumentare la fetta dai diritti televisivi per sopravvivere. Come fare? Chiamare le superstar di questo sport che, però, sono impegnati anche su altri fronti durante la stagione. Parliamo, per esempio, di Thomas Pidcock, giovane promessa del ciclismo su strada inglese ma anche argento mondiale - dietro a van der Poel - all'ultimo Mondiale di Dübendorf. E poi i due grandissimi, Mathieu van der Poel e Wout van Aert. Se di Pidcock non abbiamo notizie del suo cachet, abbiamo i dati rispetto all'olandese e al belga. I due percepivano già 9000€ per corsa, da questa stagione ne prenderanno 10000€ per competizione disputata.
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Mathieu van der Poel non ha rivali: arriva tutto solo e si inchina sul traguardo iridato

Ma perché questa disparità? Beh parliamo di qualità dei partecipanti sicuramente: van der Poel è stato tre volte campione d'Europa e tre volte campione del mondo di ciclocross, van Aert è stato anche lui tre volte campione del mondo di ciclocross. Sono i due che hanno attirato l'interesse degli appassionati, gente abituata a vedere solo il ciclismo su strada e che hanno fatto una scappata per vedere come se la cavassero i due anche col fango, la sabbia e la ghiaia.
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DVV Trofee: Van Aert torna a vincere a 204 giorni dal terribile infortunio al Tour de France

Con van der Poel e van Aert la gara ha sicuramente un senso, soprattutto se c'è competizione tra i due che sono grandi rivali. Questo genera un potere contrattuale molto più alto per gli organizzatori nella vendita dei diritti televisivi, con rispetto parlando per i vari Iserbyt, Aerts e compagnia. Dall'altro lato, c'è anche il fatto che van der Poel e van Aert non possono passare tutto il loro tempo a fare gare di ciclocross. In inverno si deve comunque cominciare a preparare la stagione su strada, specialmente nel 2021. van Aert, oltre ad aiutare Roglic, si cimenterà in corse a tappe da una settimana per provare a fare addirittura classifica generale, van der Poel dovrà preparare il Tour de France, il suo primo Grande Giro. E, su strada, van Aert e van der Poel sono pronti a sfidarsi nuovamente nelle Classiche monumento. Il belga ha vinto quest'anno la Milano-Sanremo, l'olandese ha vinto il Giro delle Fiandre. Mica male. Pensate un duello tra i due alla Parigi-Roubaix. Inevitabile offrire certe cifre per poterli trattenere il più a lungo possibile nel mondo del ciclocross. Sempre che il Covid ci dia tregua.
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Van der Poel vince di mezza ruota su Van Aert

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Alaphilippe sbatte contro una moto! Van Aert e van der Poel vanno via

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