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F1, la preview del GP di Abu Dhabi: l'inerzia è per Lewis Hamilton, la pista (forse) per Max Verstappen

Paolo Sala

Pubblicato 09/12/2021 alle 17:00 GMT+1

FORMULA 1 - Tutto pronto nell'Emirato per il Gp sul rinnovato tracciato di Yas Marina, l'ultima prova che assegnerà il Mondiale a Lewis Hamilton o a Max Verstappen. L'inglese e la Mercedes hanno l'inerzia dalla loro, in casa Red Bull si spera nella pista 'amica', anche se più veloce rispetto al passato.

Lewis Hamilton e Max Verstappen in conferenza alla vigilia del GP di Abu Dhabi 2021

Credit Foto Getty Images

L'investimento, per Abu Dhabi, è andato più che bene: i petrodollari con cui gli emiri si assicurano l'ultima gara del campionato di Formula 1 hanno fruttato un atto finale il cui i due protagonisti, Lewis Hamilton e Max Verstappen, si presentano allo start dell'ultimo appuntamento stagionale con l'identico numero di punti, 369,5, pronti all'ultima e decisiva battaglia dopo la rissa di Jeddah. Uno scenario ottimale, ed un circuito che ha cercato di adattarsi al ruolo di teatro dell'atto finale con alcune modifiche che dovrebbero renderlo più veloce e soprattutto meno "piatto", aprendo teoricamente a nuove opportunità di sorpasso rispetto alle edizioni precedenti.

Yas Marina, le novità

Senza scomodare il 2010 e quella clamorosa serie di giri alle spalle della Renault di Petrov, che privarono Fernando Alonso e la sua Ferrari della possibilità di sfilare il titolo iridato alla Red Bull, quello di Yas Marina è un circuito che aveva comunque bisogno di maggior dinamismo per ospitare la chiusura del sipario iridato. E si è cercato di lavorare proprio in questa direzione, aumentando la velocità media e soprattutto le zone di possibile attacco. Niente più chicane prima del tornantino che immette lungo rettilineo opposto, e profondo restyling anche nella zona al termine dello stesso rettilineo, dove le curve 12-13-14-15 diventano la nuova curva 9, anche questa a tornante. Dunque due possibili zone d'attacco in più in fase di staccata, mentre viene resa leggermente più veloce la parte guidata che vede anche il passaggio sotto l'hotel.
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La Red Bull di Max Verstappen sfreccia sul tracciato di Yas Marina

Credit Foto Getty Images

Yas Marina, Red Bull guarda al 2020

Prima delle modifiche, il tracciato ammiccava chiaramente alla Red Bull. E infatti nell'edizione dello scorso anno era stato Max Verstappen a vincere, mettendo per la prima volta in evidenza la possibilità di sfidare la Mercedes l'anno successivo, come è poi effettivamente accaduto. Se Jeddah, con le sue medie orarie oltre i 250 kmh, ha esaltato ancora una volta la freschezza (e la probabile mappatura ultra-spinta) del nuovo motore Mercedes, Abu Dhabi potrebbe restituire alla RB16-B la possibilità di mettere in pista le sue doti telaistiche. Secondo alcuni osservatori, le modifiche non dovrebbero influire più di tanto: la pista resta medio-veloce, le condizioni in cui la Red Bull si esalta maggiormente. Della prestazione di Verstappen non c'è motivo di temere, al contrario di una tenuta mentale che appare minore rispetto a quella del diretto avversario.

L'inerzia dice Mercedes

Perché Lewis Hamilton ha riaperto un Mondiale che sembrava già chiuso anche grazie alla forza mentale che lo contraddistingue, vincendo tre gare consecutive nel momento più delicato e creandosi un varco proprio in Brasile, dove sembrava che Max potesse chiudere definitivamente la questione. Ora invece l'inerzia è tutta per Lewis ed il suo velocissimo ultimo motore, e il Gp in Arabia Saudita ha mostrato chiaramente che - a parità di talento e punti - la lucidità del britannico è maggiore rispetto all'ovvia inquietudine del più giovane olandese.
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Un duello in pista fra Hamilton e Verstappen nell'ultimo GP

Credit Foto Getty Images

Direzione gara, serve polso

E siccome quello di Abu Dhabi sarà il round decisivo, senza appello, si spera possa anche essere senza code polemiche. Perché ciò che è accaduto domenica scorsa a Jeddah non promette nulla di buono di fronte al probabile corpo a corpo che i due insceneranno anche ad Abu Dhabi. Non si tratta ovviamente di rimpiangere il vecchio Charlie Whiting, quanto di pretendere dall'attuale responsabile Michael Masila giusta fermezza nei momenti più delicati. Le indecisioni, le prese di tempo e financo le deprecabili trattative udite via radio nel Gp di Arabia Saudita dimostrano, più che impreparazione, un deficit di personalità e autorevolezza che non può essere tollerata a livello di un Mondiale di Formula 1 velenoso come quello in corso. Né per governare la nuova Formula 1 che alzerà i veli dopo Natale.
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