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🏎 Pagelle GP Monaco: Verstappen nell'Olimpo di Monte Carlo, Ferrari buio pesto, Alonso si mangia le mani, Ocon grande

Paolo Sala

Aggiornato 28/05/2023 alle 18:58 GMT+2

F1 - Max graffia in qualifica e gestisce in gara, Fernando è in palla ma il 2° posto sa di occasione persa. Ferrari lenta in pista e nelle strategie e questa volta dietro la lavagna ci finiscono anche i due piloti: Leclerc e Sainz. Grande Ocon con l'Alpine, bene Hamilton, male Perez e Stroll.

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Anche il Gp di Monaco-Montecarlo entra nel paniere di Max Verstappen, che dopo la grande pole di sabato può sfruttare la grazia della sua Red Bull sulle gomme e gestire la strategia in gara. Un successo, il secondo in carriera qui, che lo iscrive di diritto fra i grandi del Principato. Chi è stato il pilota che si è messo più in evidenza? Quale driver o scuderia ha completamente perso la bussola ottenendo meno di quanto ci si potesse immaginare alla vigilia? Di seguito le nostre pagelle e i nostri voti al GP appena andato in archivio.
Max VERSTAPPEN (RED BULL, 1° classificato): voto 9 - La zampata del campionissimo ce l'ha messa in qualifica, dove contava stare davanti e dove - una volta tanto - c'era chi poteva avere qualcosa in più della sua Red Bull. L'ultimo settore del Q3 lo manda dritto nell'Olimpo degli eroi di Montecarlo, in gara può costruirsi un primo stint lunghissimo su gomme gialle grazie all'inarrivabile gestione delle coperture della RB19, che gli consente di manovrare con sangue freddo le convulse fasi sul bagnato. In questa prima fase di Mondiale era battibile solo qui, ha piantato invece l'ennesima bandierina. Chapeau.
Fernando ALONSO (ASTON MARTIN, 2° classificato): voto 8,5 - La danza a baciare i muretti di Verstappen gli ha tolto la pole position, che era la chiave per vincere la gara. Ce l'avrebbe potuta fare ugualmente se avesse montato subito le intermedie al primo pit stop, sconsigliato dal team. Un peccato mortale, perché questa era la gara per provare un azzardo magari anche al di là della logica dei punti, pur di centrare il bersaglio grosso. Se ancora ha un senso tecnico questa anacronistica corsa sta nella capacità di far emergere sempre e comunque i campioni veri, Fernando conferma di essere sempre iscritto al club.
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Fernando Alonso sorridente insieme a Max Verstappen autore della prima pole position in carriera a Monaco, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Esteban OCON (ALPINE, 3° classificato): voto 8 - Anche lui il colpo lo fa in qualifica, sfruttando la penalità di Leclerc per affacciarsi in zona podio con una Alpine decisamente in forma qui. Terzo parte e terzo arriva, nonostante gli scomposti attacchi di Sainz, le strategie Mercedes da tenere d'occhio e il caos all'arrivo della pioggia. Granitico.
Lewis HAMILTON (MERCEDES, 4° classificato: voto 7 - Se la nuova Mercedes non è sembrata una mirabile svolta tecnica già dalle qualifiche, Lewis è riuscito a massimizzare il risultato con una buona Q3 e una saggia gestione della gara, che gli ha permesso di mettersi dietro la Ferrari e chiudere ai piedi del podio. Resiliente, in attesa di capire su una pista più sincera come Barcellona come va davvero la W16 versione B.
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George RUSSELL (MERCEDES, 5° classificato): voto 6 - Mercedes con lui prova ciò che la Ferrari non prova con nessuno dei due piloti, un azzardo che guarda al podio provando a montare le intermedie in leggero anticipo. Utile comunque a riportare George davanti alle rosse.
CHARLES LECLERC (FERRARI, 6° classificato): voto 5 - Ci ha provato in qualifica, fermandosi a un decimo dalla pole e incappando in una penalità letale per qualunque velleità di podio. Responsabilità in primis della squadra, di cui parliamo a parte. In gara non si scrolla mai di dosso Gasly, non riesce sa tenere in vita a lungo le gomme dure e non ha la forza di imporre al team una scelta strategica azzardata quando resta l'unica opzione. Max Verstappen, quando ha voluto fare la sosta, si è fatto sentire eccome dal suo muretto. La gara di casa resta stregata.
Pierre GASLY (ALPINE, 7° classificato): voto 6,5 - Gli manca l'exploit di Ocon, ma riesce anche lui a sfruttare bene il potenziale di una Alpine ritrovata sul toboga monegasco. Punti che contano.
Carlos SAINZ (FERRARI, 8° classificato): voto 4 - Si danna alle spalle di Ocon per quasi metà gara per essergli finito dietro i qualifica, azzarda oltre il lecito il tentativo di attaccarlo, perde lucidità dopo il primo pit stop e incappa nell'errore quando la pista si bagna, perdendo quattro posizioni. Bilancio amaro.
TEAM FERRARI: voto 4 - La scelta di rinviare tutto a Barcellona e massimizzare il potenziale attuale in qualifica poteva starci. Dopodiché la prima fila non è stata centrata e si è anzi fatto perdere la seconda a Leclerc; il primo stint su gomme dure non è stato lungo quanto sarebbe servito per sfruttare la pioggia, a testimonianza di una macchina critica anche su asfalto poco demandante; quando c'è stato da prendersi un rischio - montando le intermedie in anticipo ad almeno uno dei due piloti - non si è fatto nulla, sulla scia delle indecisioni strategiche classiche della gestione Binotto. Ovunque si guardi, pare buio pesto.
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Lando NORRIS (McLAREN, 9° classificato): voto 7 - I ragazzi terribili di Woking progrediscono passo a passo con la McLaren che si ritrova gara dopo gara, confermando i progressi anche a Monaco dopo Miami. Buon piazzamento a punti per Lando quanto per Oscar Piastri (voto 7).
Nyck DE VRIES (ALPHA TAURI, 12° classificato): voto 7 - Bella qualifica e bella gara dopo che i passaggi a vuoto delle ultime settimane lo avevano messo pericolosamente in situazione di precarietà dentro la squadra. Prestazione solida da ripetere al più presto.
Sergio PEREZ (RED BULL, 17° classificato): voto 3 - Quell'erroraccio in Q1 a Santa Devota, lui che si sente così confidente sui tracciati cittadini, gli toglierà il sonno per parecchio tempo. In gara, nella mischia, non si distingue poi per lucidità e visione.
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Sergio Pérez

Credit Foto Getty Images

Lance STROLL (ASTON MARTIN, nc): voto 2 - Nella gara che l'Aston Martin aspetta da inizio anno per provare il colpaccio, il pilota-proprietario evapora in qualifica condannandosi ad una andatura in gruppo mentre il compagno tiene il fiato sul collo a Verstappen. Per di più sbaglia un attacco al tornantino, rimedia botte un po' ovunque, tampona un paio di volte Magnussen e finisce infine nel muro. Quanto spreco.
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