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MotoGP senza padrone: chi può vincere il mondiale?

Fabio Psoroulas

Pubblicato 24/08/2020 alle 19:05 GMT+2

Nuovo weekend e nuove sorprese per la MotoGP. A vincere nella seconda gara di Spielberg è Miguel Oliveira, al primo successo in carriera a bordo della KTM del team Tech3. Il 2020 si conferma estremamente equilibrato per la classe regina: la classifica piloti è molto corta, le prestazioni altalenanti e, senza Marquez, è impossibile fare pronostici su chi possa essere il favorito.

Mondiale MotoGP 2020

Credit Foto Eurosport

Il Gran Premio di Stiria, numero 900 della storia della Classe Regina, ci ha regalato la prima, rocambolesca, vittoria in carriera di Miguel Oliveira. Il portoghese è stato furbo e lesto ad approfittare della guerra tra Pol Espargaro e Jack Miller, superando entrambi gli avversari all'ultima curva. KTM prosegue la sua stagione di grazia, con la seconda gara vinta in stagione da due piloti diversi. Chi avrebbe mai pensato solo un mese fa alla casa austriaca più vincente di Honda e Ducati dopo cinque corse? Pazzesco.
Tante prime volte in questo successo: è la prima volta che un portoghese vince in MotoGP, ci sono stati ben 11 riders differenti sul podio nelle prime cinque gare (record in MotoGP) e ben tre corse su cinque vinte da team satellite, anche questo record. Inoltre non era mai accaduto che 4 piloti a secco di mondiali nella classe regina vincessero le prime 5 gare.
Questi numeri, più una classifica piloti estremamente corta, ci pongono una sola e semplice domanda: ma chi può vincere questo mondiale pazzo?

Con Marquez out è cambiato tutto

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Marc Márquez (Repsol Honda)

Credit Foto Getty Images

Poche storie, l'incidente del Cabroncito a Jerez 1 ha cambiato totalmente le carte in tavola. Lo spagnolo in una ventina di giri della prima corsa aveva messo in imbarazzo la concorrenza, irridendola a suon di sorpassi e di tempi assurdi. Poi il crash e le varie vicissitudini, fino alla resa e ai 2/3 mesi di stop. Senza Marc si sono aperte le porte per tutti e ora regna l'equilibrio. All'inizio Quartararo sembrava favorito assoluto, poi sono venute fuori di gran carriera le KTM, senza dimenticare un costante Dovizioso, vicinissimo a El Diablo. Insomma: dopo cinque gare ci sono 7-8 piloti in lotta per il mondiale.
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Miguel Oliveira, vainqueur du GP de Styrie.

Credit Foto Getty Images

Chi può vincerlo? Difficile a dirsi. Trionferà chi riuscirà ad essere maggiormente costante in una stagione tremendamente colma di alti e bassi. Vincerà chi sbaglierà di meno in un mondiale più corto degli altri causa COVID. Conquisterà il mondiale chi riuscirà a gestire e domare al meglio le gomme 2020.
LA CLASSIFICA PILOTI 2020 VS 2019 DOPO 5 GARE
PILOTAPUNTI 2020PILOTAPUNTI 2019
Fabio Quartararo70Marc Marquez95
Andrea Dovizioso67Andrea Dovizioso87
Jack Miller56Alex Rins75
Brad Binder49Valentino Rossi72
Maverick Viñales48Danilo Petrucci57
Takaaki Nakagami46Jack Miller 42
Valentino Rossi45Cal Crutchlow34
Joan Mir44Franco Morbidelli34
Miguel Oliveira43Pol Espargaro31

Michelin ancora una volta nell'occhio del ciclone

Il 2020 non è sicuramente l'anno migliore nella storia per la Michelin che in quest'inizio di stagione ha subìto una quantità di critiche incredibile da ogni parte. Non esiste team che non abbia criticato la carcassa 2020. I piloti si lamentano per prestazioni veramente troppo incostanti: si passa da primo a decimo in una settimana, tra l'altro su gare fatte nella stessa pista. Crolli inspiegabili, forse dovute a gomme mai veramente uguali.
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Andrea Dovizioso

Credit Foto Getty Images

Qualcuno ha parlato di favoritismi nei confronti dei francesi come Quartararo e Zarco, ma questa teoria è venuta meno dopo le scialbe prestazioni di Fabio delle ultime settimane. Altri hanno parlato di gomme migliori a team clienti (ad esempio Miller e Oliveira) per rendere le gare più ricche di protagonisti. Tutte teorie fantasiose e ai confini del ridicolo. Quello che è sicuro è che gli pneumatici stanno veramente condizionando questo mondiale e sicuramente chi riuscirà a capire e usare al meglio le gomme potrà avere un grande vantaggio nel prosieguo della stagione.

Cosa aspettarci dalle prossime gare

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Fabio Quartararo en Valentino Rossi na de GP van Andalusië

Credit Foto Getty Images

Dopo un tour de force notevole, la MotoGP va in pausa per ben due weekend, tornando a metà settembre con il nuovo back to back, stavolta da Misano. In Italia sicuramente Yamaha potrà tornare protagonista. La M1 è la vera delusione di Spielberg: tutte le moto sono arrivate lontano dal podio, sempre a lottare con gomme e freni. Addirittura Viñales si è dovuto lanciare giù dalla moto senza freni, evitando guai molto peggiori. Quartararo invece è sembrato il fratello scarso di quello ammirato a Jerez. Unica nota positiva, per noi italiani, è Valentino Rossi che, zitto zitto, è stata la migliore Yamaha in entrambi i weekend austriaci ed è nel gruppone in lotta per il mondiale. La musica in Romagna però dovrebbe cambiare: la pista è molto più favorevole di Spielberg e il motore non conta più di tanto.
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Miguel Oliveira, Jack Miller e Pol Espargaro all'ultima curva sul tracciato di Spielberg, MotoGP GP Stiria, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Ducati invece si ritrova con un grande punto interrogativo. Dovizioso è sempre li tra i primi ma ormai è un separato in casa, mentre Miller ha dato segnali di ripresa ed è a 14 punti dalla vetta. Cosa potrà accadere? La squadra potrà favorire l'australiano? Molto difficile. In verità Jack sta correndo bene, ma in entrambe le gare in Austria ha dimostrato di non sapere dare la "stoccata" vincente, sbagliando con Mir e con Pol Espargaro in entrambe le corse. Colpo del KO che invece il Dovi ha eccome nel suo repertorio ed è sicuramente più capace di vincere rispetto a Miller. Insomma, se Ducati vuole lottare per il titolo, il cavallo da corsa è il forlivese. Attenzione quindi a non rubarsi troppi punti a vicenda.
Contando una Honda totalmente assente, la terza rivale è Suzuki che in Austria ha messo in mostra un finalmente competitivo Mir. Lo spagnolo è quello che ha pagato maggiormente dazio per la bandiera rossa nell'ultima corsa, quando era in testa con grande distacco. Joan comunque si è messo in luce a Spielberg, oscurando in tutto e per tutto il buon Alex Rins. La moto è assolutamente competitiva, manca solo un po' di motore.
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Suzuki 2020 Motogp Joan Mir

Credit Foto Getty Images

Quindi, in maniera quasi paradossale, KTM al momento sembra essere la moto col potenziale migliore. Purtroppo però la casa austriaca non ha un pilota di riferimento e forse per questo non lotterà per il mondiale quest'anno. Binder è fortissimo, ma è al debutto in MotoGP e senza esperienza. L'esperienza invece Pol Espargarò ne ha, ma è troppo incline all'errore. Molto bene Miguel Oliveira, ma non ha ancora le capacità per lottare per il mondiale. Saranno però giudici di questo campionato.

Senza Marquez è davvero tutto più bello e divertente?

Chiudiamo con una domanda che circola da qualche giorno: senza Marquez è davvero tutto più bello e divertente? La domanda è naturalmente una provocazione, ma a guardare l'equilibrio e lo spettacolo la risposta sembrerebbe affermativa. Con il Cabroncito out abbiamo assistito a gare spettacolari e combattute dall'inizio alla fine. Inoltre questo mondiale lo possono vincere praticamente tutti, è impossibile fare pronostici.
Ma la risposta più giusta e corretta alla domanda iniziale l'ha data proprio Miguel Oliveira in conferenza stampa dopo la gara.
Credo che senza Marquez tutti i piloti sono gasati dal fatto di rendersi conto di avere le carte in regola per vincere le gare e puntare al titolo. Bisogna aspettare altre gare per vedere come si delineeranno i valori in campo
Guardando ai risultati, questo mondiale Marquez lo avrebbe vinto ad occhi chiusi, senza neanche faticare più di tanto. Ma il Cabrncito non c'è e gli assenti hanno sempre torto. Per cui godiamoci lo spettacolo.
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