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Valentino Rossi rinato in 7 giorni: perché la Yamaha deve ancora ascoltarlo

Fabio Psoroulas

Aggiornato 27/07/2020 alle 18:49 GMT+2

Valentino Rossi torna sul podio dopo 17 GP. Solo settimana scorsa il Dottore annaspava ai margini della top ten, mentre ieri sulla stessa pista ha chiuso terzo in lotta con le altre Yamaha. Post gara polemico dell'alfiere di Tavullia, che si lamenta del poco ascolto da parte degli ingegneri della casa giapponese. Per vedere un Rossi competitivo serve il supporto di Yamaha...

Valentino Rossi sorride al parco chiuso insieme a Fabio Quartararo e Maverick Viñales, Getty Images

Credit Foto Getty Images

E' un podio importantissimo per me, quasi come una vittoria. Viene dopo il weekend della settimana scorsa, che è stato veramente frustrante. Ma non solo, gran parte della scorsa stagione ho sofferto sempre degli stessi problemi (Valentino Rossi a Sky, 26/7/2020)
Sette giorni possono bastare per cambiare tutto? Se ti chiami Valentino Rossi e guidi una Yamaha tutto è possibile.
In pochi si aspettavano un recupero lampo del Dottore dopo il pessimo weekend di settimana scorsa. L'alfiere di Tavullia sette giorni fa è stato autore di un brutto fine settimana, sempre lontano dai primi sia in qualifica che in gara, chiusa con il ritiro per un problema alla moto dopo aver navigato ai margini della top ten.
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Valentino Rossi, verso l'infinito e oltre: la leggenda sempre sul podio da 25 anni

Una settimana dopo, sulla stessa pista, abbiamo visto un Rossi molto più veloce, al passo con i migliori sin dalle libere. In gara poi Valentino ha combattuto alla pari con gli altri piloti della casa giapponese, escluso naturalmente Fabietto Quartararo, chiudendo con un ottimo terzo posto. Un podio arrivato ben 469 giorni dopo la bella gara di Austin chiusa dietro Alex Rins.

Ma cosa è successo in questi, pochi, giorni?

E' stata dura, ho dovuto lottare per cambiare, perché delle volte si va incontro a dei problemi che non ci si aspetta per questioni politiche. Assieme alla mia squadra abbiamo dovuto spingere molto per cambiare il mio setting, perché la moto che ho usato fino a domenica scorsa non era mia: io non mi trovo bene perché la moto in curva sta in una posizione che non mi piace. Questa cosa è fatta per salvare la gomma, ma io andavo solo più piano e finivo comunque la gomma. Invece da venerdì mattina ho ritrovato delle buone sensazioni, mi sono quasi divertito e ho fatto anche dei bei giri con la soft. (Valentino Rossi a Sky, 26/7/2020)
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Fabio Quartararo 21 anni festeggia sul podio con Valentino Rossi 41 anni

Credit Foto Getty Images

Tanti cambiamenti sulla moto, soprattutto nell'assetto del posteriore, che hanno dato i loro frutti. Rossi si è tolto qualche sassolino dallo stivale, scagliandoli contro gli ingegneri di casa Yamaha, restii a cambiare il setting della moto in base alle indicazioni del Dottore. Scelte difficili, soprattutto guardando le prestazioni di Quartararo e Viñales, sempre molto veloci con questo setup:
Hanno Viñales e Quartararo che vanno fortissimo. Io invece ho 41 anni, quindi mi dicono: impara a guidare questa. Questa è la verità. (Valentino Rossi a Sky, 26/7/2020)
In parte le idee dei giapponesi sono condivisibili: hanno scelto di puntare su piloti che hanno quasi 20 anni in meno, ed è giusto seguire le loro indicazioni. Qui però non si parla di telaio, motore o pezzi di ricambio, si parla solo di setting, di setup. Valentino Rossi ha forzato la mano per tornare a modifiche sulla moto che aveva adottato in passato e che gli ingegneri - forti dei dati e delle convincenti performance di Quartararo (che in 21 GP con Yamaha ha portato a casa 2 vittorie, 8 podi e 8 pole position) - non volevano mettere in atto, alla fine però valeva la pena stare a sentire il vecchio campione. Già perché anche se nello sport è sempre complicato mostrare riconoscenza è assurdo che la casa di Iwata non dia retta a un nove volte campione del mondo che, può ancora dare tanto alla squadra, ma soprattutto nella sua ultradecennale esperienza in MotoGP con la casa del Diapason, ha regalato al marchio giapponese 4 titoli iridati, 56 vittorie e 142 podi.
  • Valentino Rossi, il pilota che ha regalato più gioie a Yamaha in 59 anni di storia!
Stagioni in MotoGP15 (2004-2010 / 2013-oggi)
Titoli iridati con Yamaha4 (nessuno come lui)
Vittorie con Yamaha56 (nessuno come lui)
Podi con Yamaha142 (nessuno come lui)
Serviva una soluzione personalizzata per migliorare soprattutto la guida in entrata di curva e che, quando è arrivata, ha portato il quarantunenne di Tavullia a tagliare un risultato difficile da pronosticare appena 7 giorni fa. Valentino, come abbiamo detto più volte, fisicamente è più alto, più pesante e più grosso degli altri tre rider della casa giapponese, ciò determina un diverso atteggiamento sulla moto, che comporta anche strategie differenti in termini di setting piuttosto estreme.

Per avere Valentino competitivo, la Yamaha deve ascoltarlo

Solo questo è cambiato in questa settimana: la Yamaha ha dato ascolto all'italiano e i risultati sono arrivati. Quartararo rimane ad un livello superiore, come anche Viñales. Ma Rossi ha comunque dimostrato di essere all'altezza e di poter stare con i primi, non era così scontato ad inizio anno.
Al parco chiuso la prima cosa che ho fatto è stata chiedere di scattarci una foto insieme al mio idolo, Valentino Rossi. La prima gara di MotoGP che ricordo di avere visto era proprio qui a Jerez nel 2005, dove Valentino si aggiudicò il duello con Gibernau e vinse la gara, mi diede una forte motivazione nel mio percorso nel Motomondiale e sono contento di essere sul podio con Vale [Fabio Quartararo, 26/7/2020]

Dove può arrivare il Dottore?

Visto che ci sono e che ci sarò anche l'anno prossimo, mi devono aiutare, quindi bisogna che credano in me e che lavoriamo. Quando scendo dalla moto sono un pilota molto preciso, che da delle buone indicazioni, ma abbiamo dovuto lottare quattro giorni per fare quello che volevamo. Se avessimo mollato sarebbe stato un altro weekend negativo. Non lo nego, cominciavo a pensare: forse è ora di stare a casa (Valentino Rossi a Sky, 26/7/2020)
E' sul podio da 25, venticinque, anni di fila, in quattro decadi diverse (anni 90, 2000, 2010 e 2020). Manca solo un podio ai 200 nella classe regina, quello sembra alla portata.
I piloti più anziani a salire sul podio in MotoGP: Valentino Rossi è settimo nella lista
La vittoria è sicuramente più lontana è complessa, quella non arriva addirittura da Assen 2017, ma soprattutto non è mai accaduto che un ultra quarantenne vincesse una gara in MotoGP, mentre nella 500 il primato risale a Ferguson Anderson (44 anni) nel lontano 1953. Con il feeling ritrovato sulla M1, nulla è precluso al Dottore.
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