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Jannik Sinner, 2022 iniziato alla grande: ora serve sbloccarsi con un top5

Matteo Zorzoli

Aggiornato 31/03/2022 alle 14:07 GMT+2

MASTERS MIAMI - 17 successi su 21 partite giocate, 7 tie-break su 7 dominati e, soprattutto, un totale di 11 match point annullati nelle rimonte su Davidovich Fokina, Ruusuvuori e Carreno Busta: il 2022 di Jannik Sinner è iniziato decisamente col piede giusto. Un successo contro un top5 gli potrebbe dare un'ulteriore spinta sul piano della consapevolezza

Jannik Sinner

Credit Foto Getty Images

Se il 2021 è stato l'anno del grande exploit e dell'ingresso in topten, il 2022 di Jannik Sinner è iniziato seguendo gli stessi binari nonostante il passaggio di testimone in panchina tra lo storico coach Riccardo Piatti e Simone Vagnozzi. Qualche numero sparso del primo trimestre del ragazzo di Sexten, fermato da Tsitsipas agli Australian Open, da Hurkacz a Dubai, dalla febbre a Indian Wells e dalle vesciche a Miami: 17 successi su 21 partite giocate, 7 tie-break su 7 dominati e, soprattutto, un totale di 11 match point annullati nelle rimonte su Davidovich Fokina, Ruusuvuori e Carreno Busta. Segno che torneo dopo torneo, settimana dopo settimana l'altoatesino, in sinergia con il suo team, non solo sta affinando le doti tecniche, ma anche rafforzando l'approccio mentale, rivelando un animo da lottatore che agli albori della sua giovane carriera si notava a intermittenza. Lo si è percepito nella sfida di nervi, di sguardi e di trash talking con il bad boy australiano Nick Kyrgios dove ha messo in campo una consapevolezza dei propri mezzi e una concentrazione che raramente si possono trovare in un ventenne. In questo, vestire la maglia azzurra e comandare la spedizione di Filippo Volandri in Coppa Davis e Atp Cup ha sicuramente aiutato. Jannik ha bruciato le tappe e ora è pronto ad "azzannare" ancora una volta la topten. Nel suo percorso di formazione all'interno del Tour gli manca solo un'esperienza da mettere in curriculum.
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Il prossimo step? Battere un top5

Può sembrare un dato puramente statistico, ma in uno sport in cui la testa fa tutto (o quasi) battere uno dei primi cinque giocatori al mondo può far scattare nuove leve nel processo di creazione di un campione. Al momento il bilancio di Sinner con i top5 è negativo, per usare un eufemismo: 0-10. La prima sfida con l'èlite del tennis fu a Marsiglia, nel febbraio 2020, con Daniil Medvedev: vittoria del russo bissata l'anno successivo sempre nel torneo francese. Il precedente più lottato con Medvedev è quello delle ATP Finals di Torino: 6-0 6-7(5) 7-6(8) con due match point sprecati dall'azzurro. Si passa poi al triplo confronto con Rafael Nadal: Roland Garros 2020, Internazionali d'Italia 2021 e Roland Garros 2021: neanche un set vinto. Stesso discorso contro Tsitsipas: 2 set a 0 a Barcellona, 3 set a 0 nell'ultima edizione degli Australian Open. Zverev? 6-4 6-4 7-6(7) agli US Open 2021. Infine Djokovic, a Montecarlo, 6-4 6-2 senza storia. L'allievo di Simone Vagnozzi è molto vicino ad invertire il trend: lo si evince dal dato dei successi contro coloro che ha incontrato quando erano tra la sesta e la decima posizione del ranking: 6 a dispetto di tre ko. Una vittoria su tutte? Quella con Sascha Zverev al Roland Garros 2020, la partita che iscrisse definitavamente Jannik nella lista degli osservati speciali.
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