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ATP Finals 2020, 5 domande: può essere l'anno di Nadal? O è sempre Djokovic il favorito?

Simone Eterno

Aggiornato 15/11/2020 alle 08:11 GMT+1

ATP FINALS - Nadal non ha mai vinto, può essere il suo anno? O è sempre Djokovic il favorito? Chi può essere l'outsider quest'anno, visto che da 3 anni vince una sorpresa? Proviamo a fare il punto alla vigilia della 50a edizione delle ATP Finals, la prima senza pubblico e l'ultima dopo 12 anni a Londra prima del trasferimento a Torino.

ATP Finals 2020, tutti i protagonisti

Credit Foto Getty Images

1. Nadal non ha mai vinto, può essere il suo anno?

Difficile, anche se uno dei due problemi storici per Rafa in questo torneo, quest’anno, sembra essere più attenuato. Spieghiamoci meglio. Nadal non ha mai vinto questo torneo per due ragioni: la superficie a lui meno congeniale – veloce indoor – e il posizionamento all’interno della stagione, ovvero alla fine dell’anno. Se nel corso della carriera Nadal ha infatti dimostrato di poter battere tutti anche sul veloce, la natura delle ATP Finals, che normalmente arrivano alla fine di un’estenuante stagione, hanno sempre messo in scena un Nadal abbastanza ‘cotto’ dalle fatiche di ogni singola annata. Trovandosi per natura della competizione davanti i migliori del mondo, Nadal non è così mai riuscito a vincere il torneo dei Maestri, che è stato più che altro territorio di due comunque più inclini a questa superficie: Federer e Djokovic. Quest’anno manca il primo e la stagione è stata assai meno estenuante, avendo di fatto giocato nulla esclusi gli slam. Il Nadal visto a Bercy però non ha convinto un granché – (eufemismo) – e quella sua versione di certo non basterà per mettere in fila tutti quanti. La vera domanda è un’altra: quanto Rafa ha la percezione che questa possa essere una grande occasione e, di conseguenza, settarsi al suo meglio possibile? Io penso che la chance possa davvero essere ghiotta, ma sono altrettanto certo che Nadal debba crescere tantissimo rispetto alla sua versione di Bercy per avere reali ambizioni. Può farlo, ma non è scontato che ci riesca.
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Nadal nell'edizione delle ATP Finals 2010 persa con Federer. Unica finale raggiunta da Nadal insieme a quella del 2013, quando perse con Djokovic

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2. E’ ancora Djokovic il favorito?

A oggi, sì. Nelle ultime 52 settimane ha perso 3 partite. Una in finale con Nadal al Roland Garros, una in una giornata no con Sonego e l’altra sappiamo tutti come. E’ in un girone dove è avanti con tutti nei precedenti: 4-2 su Medvedev, 3-2 su Zverev e 5-0 su Schwartzman. Credo che il passaggio del turno non sia in discussione e dalla semifinale il poi sostanzialmente è sempre Djokovic quello in grado di cambiare passo. L’unica sensazione negativa che ho è che anche lui abbia staccato un po’ la spina, ovvero che non arrivi estremamente carico a quest’appuntamento. Il serbo ha rinunciato a giocare Bercy nonostante l’uscita prematura di Vienna con Sonego, ergo potrebbe essere arrivato a Londra leggermente arrugginito. Dunque per tornare alla domanda iniziale la risposta più corretta è forse questa: è Djokovic il favorito sulla carta, ma non mi sorprenderebbe molto se alla fine non dovesse vincere.
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Djokovic vince le ATP Finals 2015: ultimo suo successo nell'albo d'oro del torneo. Dopo di lui Murray e poi 3 outsiders: Dimitrov, Zverev e Tsitsipas

Credit Foto Imago

3. Da 3 anni vince un ‘outsider’, chi può essere quest’anno?

E’ vero, da 3 anni vince qualcuno fuori dalla cerchia dei soliti: 2017 Dimitrov, 2018 Zverev e 2019 Tsitsipas. ATP Finals che ci avevano da un certo punto di vista anche illuso, facendoci spendere con i suoi nuovi volti parole a favore di una rivoluzione ormai imminente che in realtà nei grandi tornei non si è poi attestata, avendo di fatto visto solo Thiem vincere uno slam in questo arco temporale (e per giunta in un’edizione troppo particolare per essere un reale caso di letteratura). Tornando a noi però è vero che le ATP Finals per natura lasciando spazio alla sorpresa; e per quanto visto in questa stagione dunque chi si presenta con ambizioni da outsider è sicuramente Rublev, che dalla ripresa in poi è stato eccellente vincendo 3 tornei – Amburgo, San Pietroburgo e Vienna – e facendo due quarti negli slam. Il suo problema sarà più che altro la partenza complicata, essendo il primo match con Nadal. Nei precedenti con Thiem e Tsitsipas però le cose sono in equilibrio (2-2 con entrambi) e penso che alla fine il russo sia il nome da tenere d’occhio.
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Stefanos Tsitsipas festeggia il successo alle ATP Finals 2019

Credit Foto Getty Images

4. Qual è il gruppo più complicato?

Probabilmente il gruppo Tokyo, al cui interno c’è Djokovic e un tennista già vincitore di questo torneo come Zverev. Il tedesco tra l’altro da Cincinnati questa estate ha un eccellente 21-3 con 4 finali raggiunte negli ultimi 5 tornei giocati. Se a questi aggiungiamo Medvedev, che quest’anno ha faticato rispetto al magico 2019 ma è comunque il fresco vincitore di Parigi Bercy (che si gioca su identica superficie e fornitore delle ATP Finals), il quadro viene fuori probabilmente leggermente più complicato rispetto al Gruppo Londra, quello di Nadal per intenderci.
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Alexander Zverev e Novak Djokovic si incrociano di nuovo nel girone. Insieme a loro Medvedev e Schwartzman. Questo il Gruppo Tokyo 1970

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5. E’ cambiato qualcosa rispetto allo scorso anno?

No, la superficie è la stessa di sempre – Greenset – così come le palline. Le regole sono le medesime. L’unica differenza concreta rispetto al passato è che giocheranno in un’arena da 20mila posti completamente deserta. Situazione a cui evidentemente i tennisti hanno comunque potuto fare abitudine in questa strana stagione. Dunque nulla di diverso rispetto al passato se non che questa, dopo 12 anni, sarà di fatto l’ultima edizione alla O2 Arena di Londra. Dall’anno prossimo appuntamento a Torino.
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