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Del Potro, obiettivo Olimpiadi di Tokyo. Parla il chirurgo: "Fiducioso che possa tornare"

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Aggiornato 07/05/2021 alle 15:38 GMT+2

OLIMPIADI TOKYO 2020 - Il gigante argentino, fermo ai box ormai da due anni a causa della rottura della rotula al Queen's, vuole esserci a tutti i costi alle Olimpiadi di Tokyo di questa estate. A dirlo è direttamente il chirurgo che l'ha operato, Jorge Chahla: "Il suo è un infortunio inusuale nel mondo del tennis".

Juan Martin Del Potro, 2018

Credit Foto Getty Images

Juan Martín Del Potro sta facendo di tutto per recuperare. Il gigante argentino, fermo ai box ormai da due anni a causa della rottura della rotula al Queen's, vuole esserci a tutti i costi alle Olimpiadi di Tokyo di questa estate. Nonostante non possa essere al 100% della forma fisica (probabilmente potrà essere al 50%), anche il chirurgo che l’ha operato, Jorge Chahla, è sicuro del ritorno del suo assistito.
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-94 a Tokyo 2020: semifinale al cardiopalma tra del Potro e Nadal a Rio

Negli anni Del Potro è sempre stato uno dei giocatori più amati del circuito. Non solo per il gioco espresso, ma soprattutto per la sua enorme volontà di non arrendersi mai e di tornare dopo ogni infortunio subito. L’ex n. 3 del mondo, infatti, in carriera ha dovuto affrontare ben otto operazioni chirurgiche, di cui la metà alle sole gambe. L’ultimo infortunio alla rotula sembrava poter chiudere definitivamente la carriera dell’argentino, ma (anche questa volta) è pronto a rialzarsi.
Tutte le operazioni di Juan Martin del Potro
Dell’infortunio e del recupero ha parlato direttamente il chirurgo che l’ha operato, Jorge Chahla: "Durante il mio primo incontro con Del Potro mi sono subito reso conto di avere a che fare con un ragazzo esempio di resilienza che cerca di superare tutte le difficoltà che gli si presentano. È difficile diventare il n. 3 del mondo senza queste caratteristiche. Le persone senza testa sulle spalle e voglia di rialzarsi non ce la possono fare. Il suo è un infortunio inusuale nel mondo del tennis. È più associabile a un incidente con la macchina, al mondo del basket, del calcio o, ancora di più, del rugby. Con il tennis ha poco a che fare".
"Non ho dubbi sul fatto che Juan Martín cercherà di mettersi tutto alle spalle e tornare in campo. Sono molto fiducioso che possa riuscire nel suo intento. Clinicamente parlando, sta recuperando molto meglio di qualsiasi altro normale paziente abbia mai curato. Si sta allenando duramente con i preparatori atletici e da solo in palestra per raggiungere un discreto stato di forma. La disciplina e la giusta alimentazione stanno facendo il resto del lavoro".
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