Tennis - Wimbledon, Djokovic-Berrettini è la finale! Shapovalov sconfitto in tre set

Sarà Djokovic-Berrettini la finale di Wimbledon 2021. Se per quanto riguarda il tennista romano, questo risultato era una speranza dopo la vittoria del Queen's, non ci sono mai stati dubbi sul numero 1 del mondo. L'unico set perso fin qui nel torneo dal Djoker resta quello concesso alla wild card britannica Jack Draper all'esordio: da lì in poi un percorso netto, a cui non si è saputo sottrarre neppure Denis Shapovalov.

Al canadese, uscito in lacrime tra gli applausi del Centrale, resta la sensazione di aver fatto match alla pari a lungo con il più forte ma anche il rammarico di essere crollato nei momenti decisivi, nei punti che nel tennis non valgono semplicemente un quindici ma fanno la differenza tra vittoria e sconfitta, tra un trionfo e il più classico dei "grazie lo stesso".

Shapovalov è il primo a mettere la testa avanti grazie al break del terzo gioco, portato fino al 5-3. Il tennista nato a Tel Aviv varia al servizio, sfrutta lo spin e cambia spesso direzione ma il meccanismo s'inceppa sul più bello: Djokovic lo costringe a giocare sempre un punto in più e qualche gratuito di troppo vale il contro-break del 5-5. Nel tie-break il canadese fa un errore dal centro del campo gravissimo con il dritto, colpo "ballerino", e con un doppio fallo cede il set in 53 minuti per sette punti a tre.

La differenza nei momenti importanti diventa tra quarto e sesto game del secondo parziale la tassa di Shapovalov che resta al palo con una palla-break concretizzata su otto. Nell'undicesimo gioco, Djokovic ha la sua prima e unica chance del set e non gli serve nemmeno giocarla, complice un altro doppio fallo sanguinoso del classe '99.

Un ace dato a Djokovic dal falco manda su tutte le furie Shapovalov che celebra il 40esimo anniversario del famoso "You can't be serious" di John McEnroe riproponendolo al giudice di sedia. I punti totali recitano 72-69 a favore del serbo: una differenza che sembra sottile ma che invece si traduce in due set a zero.

Djokovic porta la statistica di Shapovalov all'esasperazione (1 su 11), ma il canadese cerca in qualche modo di emularlo con cinque possibilità di break negate al serbo tra terzo e settimo game. Il pubblico del Centrale, che vorrebbe una partita, non viene però accontentato tra una risatina ironica del numero 1 del mondo e l'ultimo allungo, quello del 6-5 con due doppi falli del canadese a ribadire il concetto. Il 19 volte campione Slam chiude 7-6(3) 7-5 7-5 in due ore e 44 minuti e ottiene la settima finale ai Championships (cinque vinte), la 30esima negli Slam (meglio di lui solo Federer a quota 31). Tra il Djoker e il record all-time dello svizzero e di Rafa Nadal, sulla strada del Grande Slam (magari anche Golden con le Olimpiadi), c'è solo Matteo Berrettini in una domenica italiana.