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Basket, le fatiche di Milano e Virtus: è l'Eurolega più competitiva di sempre

Daniele Fantini

Aggiornato 05/11/2022 alle 11:34 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - Olimpia Milano (3-3) e Virtus Bologna (2-4) occupano la parte bassa della classifica dopo le prime 6 giornate, lontane dalle posizioni fissate negli obiettivi a inizio stagione. La nuova stagione di Eurolega è iniziata all'insegna dell'equilibrio e della competitività diffusa, con scarso valore del fattore-campo e tante big in difficoltà.

Milos Teodosic, Virtus Segafredo Bologna, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Il primo mese abbondante di Eurolega è in archivio. Dopo le prime 6 giornate di regular-season, Milano è undicesima con un record di 3-3. Bologna è quindicesima a 2-4. Vengono entrambe da due sconfitte casalinghe per certi versi simili, segnate da un vistoso appassimento nella ripresa dopo un primo tempo competitivo. L'Olimpia ha segnato 50 punti in venti minuti contro il Real Madrid. La Virtus ha toccato il +19 sull'Asvel nel secondo periodo. Ma, alla fine, si sono ritrovate ad aggiungere un altro numeretto alla casella delle sconfitte.
Milano sta vivendo la peggior partenza in Eurolega nel quadriennio con coach Ettore Messina in panchina. Bologna è la matricola peggio piazzata finora. Sono entrambe lontane dagli obiettivi che si erano poste a inizio anno: Top4 per l'Olimpia, playoff per la Virtus. L'Eurolega sta confermando, ancora una volta, di essere il torneo più duro e impegnativo al mondo. Anzi, di più. Di aver proposto l'annata forse più competitiva di sempre.
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Un huddle della Virtus Segafredo Bologna con Iffe Lundberg, Daniel Hackett, Jordan Mickey e Semi Ojeleye, Euroleague 2022-23

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Lo scarso impatto del fattore-campo

Milano è 0-2 in casa. Bologna 1-2, per un conto complessivo di 1-4 per le nostre italiane. È un record preoccupante, ma non un caso isolato. Le prime 6 giornate sono state testimoni di 23 sconfitte casalinghe su 54 gare disputate. La percentuale di successi è molto bassa, pari al 57.4%. Sono numeri che ci riportano alla stagione disputata a porte chiuse per la pandemia di coronavirus. Quando, nel silenzio glaciale, è saltato un fattore-campo dietro l'altro, per una lunga caduta di piazze storiche e palazzetti fino a quel momento inespugnabili. Ma oggi la situazione è cambiata. È tornata ormai in piena normalità in tutta Europa. Forum e PalaDozza sono colmi, così come le altre arene. Eppure, vincere in trasferta, anche su campi storicamente letali, non è più proibitivo. L'Olimpia, finora, ha costruito la sua classifica soltanto con vittorie esterne. A Lione, Monaco di Baviera, e Belgrado.
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Donta Hall schiaccia durante la partita tra Virtus Segafredo Bologna e AS Monaco, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Una griglia playoff molto curiosa, nuova per metà

Fenerbahçe, Monaco, Baskonia, Olympiacos. Se la regular-season finisse oggi, sarebbero queste le quattro teste di serie dei playoff. Quantomeno curioso, per non dire impronosticabile alla vigilia. La metà delle squadre al momento in zona playoff non ha partecipato alla post-season nella scorsa stagione (Fenerbahçe, Baskonia, Partizan e Alba). Una è una matricola (Partizan), assente dal palcoscenico di Eurolega nelle ultime otto stagioni. Un'altra (Alba) una squadra che non li ha mai disputati prima d'ora. Entrambe hanno già raccolto lo scalpo delle nostre italiane. Il Partizan ha rifilato trenta punti di scarto alla Virtus. L'Alba ha espugnato il Forum infliggendo all'Olimpia una sconfitta difficilmente accettabile per una squadra che ha le Final Four come obiettivo.
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I giocatori dell'Alba Berlino festeggiano durante la partita vinta contro l'EA7 Emporio Armani Milano, Eurolega 2022-23

Credit Foto Getty Images

Matricole competitive e big in difficoltà: Efes e Real Madrid faticano

Milano e Bologna sono nella parte bassa della classifica. Una classifica molto corta, vero, con una sola vittoria a separare la terza dalla tredicesima posizione, altro segno di grande equilibrio diffuso. Le matricole, Valencia e Partizan, sono competitive, già piazzatesi al 50% di vittorie (3-3).
Il gruppone a 3-3, record dell'Olimpia, si snoda attraverso sette slot della graduatoria. Eppure, quella parte bassa è ricca di nomi importanti. Milano, Real Madrid, Anadolu Efes Istanbul, Bayern Monaco. Le due finaliste della scorsa stagione (Real ed Efes) in questo momento sono fuori dai playoff. Il Real fatica ad assorbire la transizione post-Laso. L'Efes è frenato dagli infortuni e da una nuova chimica da costruire. Il Bayern di coach Andrea Trinchieri, incarnazione dei valori di gruppo e resilienza, è addirittura nel gruppetto di coda, reduce dal suo primo successo dopo cinque ko consecutivi. La stagione è lunghissima e massacrante, vero. Squadre come l'Efes ci hanno ormai abituato a partenze a rilento per trovare poi brillantezza nella parte decisiva della stagione. Ma all'interno di un quadro così altamente competitivo, perdere eccessivo terreno potrebbe poi rivelarsi rischioso o dannoso nella caccia al miglior piazzamento possibile per i playoff.
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