Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Basket, Serie A: Il ritorno di Melli e un mercato oculato: Milano sogna ancora le Final Four

Daniele Fantini

Pubblicato 31/08/2021 alle 10:51 GMT+2

BASKET, SERIE A - L'AX Armani Exchange Milano si avvicina alla nuova stagione con una squadra profondamente cambiata. Agli addii dolorosi di Kevin Punter e Zach LeDay si affianca il grande ritorno di Nicolò Melli e un mercato gestito per limare i difetti dello scorso anno. L'obiettivo è tornare a vincere in Italia e confermarsi nei playoff di Eurolega, con il sogno sempre vivo della Final Four.

Nicolò Melli, AX Armani Exchange Milano, 2021-22

Credit Foto From Official Website

Più italiana, più forte in area e più equilibrata. Intervenire su una squadra che ha mancato l'accesso alla finale di Eurolega per un solo canestro era faccenda complicata, resa ancor più difficile dal repentino addio di Kevin Punter (andato a monetizzare al Partizan Belgrado una stagione extra-lusso), seguito dalla rinuncia a Zach LeDay, uscito dal progetto dopo l'arrivo di Nicolò Melli e approdato, con lo stesso KP, alla corte di coach Zeljko Obradovic. L'Olimpia ha visto creparsi il core degli stranieri assemblato con grande chimica nel secondo anno di coach Ettore Messina, ma ha provato a ricostruirsi colmando quelle lacune che hanno impedito di trasformare la scorsa stagione in una cavalcata epica su tutti i fronti. Il mercato ha toccato ogni punto dolente, dal rinforzo del reparto italiani, all'appesantimento del front-court, al puntellamento della cabina regia fino allo sviluppo del coaching staff con l'inserimento di un assistente molto attento ai rapporti umani come Gianmarco Pozzecco. Gli obiettivi? Tornare a vincere quello scudetto che manca da tre anni e confermarsi nei playoff di Eurolega.

Il roster

  • Conferme: Paul Biligha (C), Luigi Datome (A), Malcolm Delaney (G), Kyle Hines (C), Riccardo Moraschini (G), Sergio Rodriguez (G), Shavon Shields (A), Kaleb Tarczewski (C).
  • Acquisti: Davide Alviti (A), Troy Daniels (G), Jerian Grant (G), Devon Hall (G), Nicolò Melli (A), Konstantinos Mitoglou (C), Giampaolo Ricci (A).
  • Cessioni: Jeff Brooks (A), Andrea Cinciarini (G), Jeremy Evans (C), Zach LeDay (A), Vladimir Micov (A), Davide Moretti (G), Kevin Punter (G), Michael Roll (G), Jakub Woichiecowski (C).

Gli addii dolorosi: Kevin Punter e Zach LeDay

Inutile usare giri di parole. Punter e LeDay sono state le due grandi scommesse vinte della scorsa stagione, protagonisti per larghi tratti della cavalcata epica verso le Final Four di Eurolega. In KP, Milano aveva trovato uno scorer glaciale che non si vedeva dai tempi di Keith Langford e, in LeDay, quell'ala dinamica inseguita a lungo dopo il naufragio di Mindaugaus Kuzminskas. Ma l'efficacia di entrambi era altrettanto solida nella metacampo difensiva: sotto lo sferzate di Messina, Punter si è trasformato in uno stopper di lusso, mentre LeDay, al fianco di Kyle Hines, ha composto il front-court più dinamico e aggressivo d'Europa, perfetto per lavorare contro ogni situazione di pick'n'roll. All'Olimpia mancheranno due puntelli importanti dello zoccolo duro costruito nella scorsa stagione, annacquando un'alchimia generale che non sarà facile ricostruire. Non è un caso che siano stati artigliati entrambi da un guru come Zeljko Obradovic per il grande progetto di rinascita del Partizan Belgrado.

Il grande colpo: Nicolò Melli

Il possibile ritorno di Melli a Milano è stato talmente chiacchierato durante la stagione che, una volta concretizzato, è passato quasi in secondo piano, anche per via dell'attenzione puntata sull'avventura olimpica della nazionale azzurra di cui Nik ha vestito la fascia di capitano. Con l'innesto di Melli, Milano replica, in chiave ancora più importante, quanto fatto nella scorsa estate con Gigi Datome: riportare in Italia l'azzurro più forte disponibile. Anzi, va ancora oltre. Perché Melli ha già vissuto l'esperienza, tradizionalmente traumatica, dell'impatto con una piazza fredda ma allo stesso esigente come quella milanese e, per caratteristiche, si va a inserire alla perfezione nel sistema già implementato da coach Messina nei primi due anni di lavoro sulla panchina: un giocatore esperto, di sistema, intelligente, con spiccatissime qualità difensive, in grado di formare, con Kyle Hines, un muro che pochissime altre squadre si possono permettere in Europa.

Italiani e rookie affamati

Dinos Mitoglou è, con Melli, l'unico neo-acquisto biancorosso con esperienza in Eurolega, chiamato a una stagione importante per dare a Milano quella sostanza vicino a canestro mancata nello scorso anno sia per la struttura generale del roster che per l'involuzione sofferta da Kaleb Tarczewski. Per il resto, l'Olimpia si è concentrata sul miglioramento del reparto italiani con le aggiunte di Davide Alviti e Pippo Ricci per aumentare la qualità e la profondità delle rotazioni in campionato, dove, in molte occasioni, Messina ha dovuto spremere in maniera eccessiva i titolari ritrovandosi poi una squadra in netto calo psico-fisico a fine stagione.
Il nuovo trittico azzurro si affiancherà ai confermati Gigi Datome, Riccardo Moraschini e Paul Biligha, un netto upgrade rispetto ai partenti Jeff Brooks (ormai fuori dal progetto da tempo), Jakub Woichiekowski, Davide Moretti (ancora troppo acerbo) e Andrea Cinciarini, il capitano capace di ritagliarsi con professionalità un grande ricordo nei cuori dei tifosi. Ma attenzione! Perché la Virtus Bologna, che si ripresenta come avversaria ancor più dura, ha a disposizione un gruppo azzurro altrettanto forte e profondo, migliorato rispetto a quello rivelatosi già superiore nella finale-scudetto di giugno.
Sul perimetro, Milano ha agito con criterio, andando a colmare i buchi strutturali del roster: Jerian Grant per sostenere Delaney-Rodriguez in regia ed evitare scompensi in caso di infortuni, Troy Daniels per rimpiazzare la perdita di potenza di fuoco sul perimetro causata dall'addio di Kevin Punter, e Devon Hall per dare a Shavon Shields un'alternativa più giovane e fisica, ma meno tecnica ed esperta, di Vlado Micov, salutato dopo una stagione in grande calo per età e una lunga serie di problemi fisici. Il dubbio? Sono tutti rookie in Eurolega, un torneo diversissimo dalla NBA, dove hanno giocato Grant e Daniels, e di livello molto superiore alla Champions League, unica esperienza europea di Devon Hall. Grant, per caratteristiche e vissuto, sembra essere il più promettente, Hall l'incognita, e Daniels, fermo anche da un anno, la vera scommessa da vincere per dimenticare al più presto le bombe di Punter.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità