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Olimpiadi Basket, Quarto periodo straordinario: l'Italia batte la Nigeria ed è ai quarti

Daniele Fantini

Aggiornato 31/07/2021 alle 09:40 GMT+2

TOKYO 2020 - L'Italia torna ai quarti di finale alle Olimpiadi dopo 17 anni di attesa. Decisiva la vittoria per 80-71 sulla Nigeria grazie a un parzialone di 24-8 nel quarto periodo, con gli Azzurri capaci di tenere gli avversari a un solo punto realizzato in sette minuti. Protagonisti Melli (15 punti), Mannion (14 con la tripla decisiva nel finale), Polonara (12) e Fontecchio (12).

L'incredulità di Tonut e del gruppo azzurro: l'Italbasket è ai quarti alle Olimpiadi dopo 17 anni

Credit Foto Getty Images

Abbiamo aspettato 17 anni, ma siamo tornati. Più forti e più belli che mai. L'Italbasket è ai quarti di finale, e, in attesa di conoscere posizionamento e avversaria dal sorteggio in programma domani, domenica 1° agosto, si gode una giornata di gioia travolgente, festeggiando un successo conquistato nel modo più convincente possibile: sudato, sofferto, ma collettivo e di squadra, fondato sulla difesa e sul carattere di tanti protagonisti pronti a salire di colpi nei momenti di difficoltà e bisogno.
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"Siamo meravigliosi" la festa dell'Italbasket per i quarti

Che il quarto periodo fosse territorio azzurro era già stato chiaro nelle prime due partite, dal break vincente di 12-0 all'esordio contro la Germania, a quell'impresa sfiorata con l'Australia. E l'impresa, questa volta, arriva. Perché rifilare alla Nigeria un 24-8 in risposta alla fase più complessa della gara concedendo un solo punto in sette minuti (realizzato, peraltro, su fallo tecnico a palla non ancora in gioco) è la conferma che questa squadra ha una qualità e un potenziale molto, ma molto più alti di quelli immaginati alla vigilia. Anche senza i grandi veterani della generazione passata e, virtualmente, senza Danilo Gallinari, frenato più da una vistosa fasciatura al ginocchio che dai prematuri problemi di falli che lo limitano a poco più di 8 minuti di gioco.
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FONTECCHIO: "ABBIAMO SOFFERTO, MA SE POI SI VINCE VA BENE COSì"

Nonostante le due sconfitte iniziali e le spalle al muro, la Nigeria è un avversario difficile. Fisico, atletico, tosto, con tanti giocatori di esperienza NBA, anche se come elementi di rotazione. A livello tattico, la partita è di interpretazione complessa. Perché la Nigeria alterna momenti di pallacanestro stentata in attacco e distrazioni fatali in difesa, ad altri di energia travolgente su entrambe le metà del campo. Così, l'Italia può sognare volando subito su un grasso +17 (27-10), generato dalla capacità di attaccare le amnesie difensive avversarie e ostacolare, con un Nik Melli sontuoso in vernice, le avventure dal palleggio degli esterni nigeriani. Ma, allo stesso tempo, si vede rimontata e sorpassata a cavallo dei due periodi centrali (56-63 all'ultimo riposo), quando la nazionale africana riesce a esprimere atletismo e fisicità in difesa, schermando l'area anche grazie alle percentuali azzurre deficitarie dall'arco (8/31 alla fine, 26%), e a scatenarsi in attacco con gli istinti di Chimezie Metu (22 punti con 6/7 da tre), Jordan Nwora (20) e i movimenti di altissima scuola di post-basso di Jahlil Okafor (14 con 7/8 da due e 8 rimbalzi).
Quando la partita sembra cambiare spartito, incanalandosi sui binari nigeriani, ecco arrivare la grande risposta azzurra. Parte tutto dalla difesa, con il lavoro di Pajola e Vitali sul pallone (ormai coppia di specialisti super-affidabili e affiatati) e la sapienza tattica di Polonara e Melli, favolosi nel pattugliare il pitturato. Ed è lo stesso Nik Melli che, reduce da un triste 0 nella sconfitta contro l'Australia, suona la carica in attacco, lavorando con maestria in post (15 punti, top-scorer azzurro). Alla giornata meno brillante del solito di Simone Fontecchio (si fa per dire, perché i 12 punti sembrano quasi stonare con i ventelli cui ci ha abituato finora...) rispondono le altre due nostre grandi bocche da fuoco: Achille Polonara (13 punti) e Nico Mannion (14). Due triple ben costruite accarezzano la retina nei momenti decisivi. Aki spara il +6 a 3' dalla fine rintuzzando un break pazzesco di 16-1, Nico infila quella della staffa, a una trentina di secondi dalla sirena, con freddezza glaciale. Come se i tanti ferri fatti risuonare di squadra fino a quel momento fossero soltanto un accessorio. Nel mezzo, altre magie di Melli sotto entrambi i canestri, e il lavoro straordinario di Alessandro Pajola, scelto come point-guard di riferimento in una giornata in cui l'energia è fattore determinante.
Ora ci gustiamo il momento, in attesa di conoscere il nostro avversario dalla fantasia dell'urna di domani. Consci del fatto che questa Italia, adesso, può spaventare davvero chinque.
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Italia ai quarti dopo 17 anni: la vittoria sulla Nigeria in 250"

Italia-Nigeria 80-71

  • Italia: Pajola 4, Tonut 10, Fontecchio 12, Polonara 13, Melli 15; Gallinari 3, Mannion 14, Moraschini, Ricci 6, Tessitori 3, Vitali. N.e.: Spissu. All.: Sacchetti.
  • Nigeria: Oni 3, Nwora 20, Vincent 3, Okpala 2, Achiuwa 5; Agada, Emegano, Metu 22, Nwamu, Okafor 14, Okogie 2. N.e.. Udoh. All.: Brown.

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