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Champions League - Inter-Sheriff 3-1, 5 verità: Dzeko e i veterani trascinano Inzaghi

Francesco Sessa

Pubblicato 20/10/2021 alle 11:05 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - L'Inter vince 3-1 a San Siro contro lo Sheriff Tiraspol e trova la prima vittoria nel girone. Ancora una volta decisivo Dzeko, ma con lui anche Vidal e Perisic: Inzaghi si affida all'esperienza. Ottima risposta dei nerazzurri dopo la sconfitta contro la Lazio, il ritorno sarà altrettanto importante.

L'esultanza di Dzeko con Lautaro Martinez dopo il gol in Inter-Sheriff Tiraspol - Champions League 2021/2022

Credit Foto Getty Images

Inter-Sheriff, match valido per la terza giornata di Champions League andato in scena allo stadio San Siro, si è concluso con il punteggio di 3-1. A segno Dzeko, Thill, Vidal e De Vrij, oltre ai legni colpiti da Perisic e Lautaro Martinez. Vediamo di seguito le 5 verità che ci ha lasciato il match.

Inter, doppia reazione

Alla vigilia della partita contro lo Sheriff, Inzaghi aveva invocato la reazione. La sconfitta contro la Lazio era dura da mandare giù. Per il raddoppio mancato, per l’errore in occasione del rigore, per Dimarco a terra, per il finale frizzante. Uno schiaffone dopo due settimane con giocatori in giro per il mondo e spremuti, con tanto di fuso orario per alcuni (Lautaro e Correa, per esempio). Contro lo Sheriff rischiava di arrivare il secondo colpo pesante, con la Champions che sarebbe potuta scappare via. Il tutto prima della Juve: trittico insidioso. La debacle era da evitare e l’Inter lo ha fatto con personalità, giocando senza guardarsi indietro, concedendo anche qualcosa in ripartenza ma creando tanto. Come contro Real Madrid e Shakhat Donetsk, ma questa volta anche centrando la porta. Poteva non bastare: la punizione di Thill ha gelato San Siro. Ma non i giocatori, ripartiti come se nulla fosse: occasione per Dumfries, palo di Perisic, gol di Vidal. E poi partita in discesa. Inzaghi ricomincerà da qui, dalla doppia reazione: dopo la Lazio e dopo il pareggio dello Sheriff.
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L'esultanza di Dzeko con Skriniar dopo il gol in Inter-Sheriff Tiraspol - Champions League 2021/2022

Credit Foto Getty Images

È sempre più l'Inter di Dzeko

I paragoni con Lukaku sono dietro l’angolo, gioco rischioso. Edin Dzeko: questa è la certezza dell’Inter. Giocatore sempre più centrale, dopo un arrivo in silenzio. Vuoi per l’eredità pesante, vuoi per la cifra spesa, vuoi per l’età. Al futuro ci si penserà, il presente nerazzurro passa inevitabilmente dalle giocate del bosniaco: sette gol in stagione tra Serie A e Champions League. Senza contare gli assist (preziosissimo quello per Vidal) e il lavoro in fase di impostazione. Tendenza ad abbassarsi, a ricevere palla, a creare spazi e a dialogare con i compagni. Contro lo Sheriff c’è stato spazio anche per un ritorno nella propria area di rigore dopo oltre un’ora di partita per recuperare un pallone. Dzeko è in fiducia, Inzaghi fa bene a cavalcarlo.

Anche Vidal e Perisic: veterani trascinatori

Contro lo Sheriff era richiesta una prova di coraggio e carattere. Come tra i banchi di scuola, quando le cose non andavano e c’era bisogno che qualcuno alzasse la mano e si facesse portavoce dei problemi collettivi. Lì venivano fuori i leader. In una notte come questa sono stati ben riconoscibili: Dzeko, Vidal, Perisic. Giocatori esperti, che conoscono il calcio e sanno leggere le situazioni. I primi due hanno segnato, il croato ci è andato vicino con il palo e un’altra prova di spessore, in continuità con quanto fatto vedere fino a questo momento. Anche nel match di ritorno servirà una risposta di questo livello da parte dei leader: così l’Inter può davvero rientrare in partita.
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L'esultanza di Dzeko con Lautaro Martinez dopo il gol in Inter-Sheriff Tiraspol - Champions League 2021/2022

Credit Foto Getty Images

Ora il ritorno, altrettanto importante

Il ritorno, appunto. Lo sguardo va lì, oltre ovviamente al campionato. La classifica parla di uno Sheriff ancora capolista insieme al Real Madrid, entrambe a quota 6. Poi l’Inter a quota 4 e lo Shakhtar Donetsk fermo a 1, al pareggio interno contro i nerazzurri. Nel mistero della Transnistria i campioni d’Italia dovranno andare a caccia dei tre punti, per superare la sorpresa del girone e presentarsi con fiducia alle ultime due giornate. Qualora dovesse arrivare uno stop, le cose si complicherebbero. E un orecchio va teso anche al Bernabeu: con una vittoria, il Real sgaserebbe. Con un successo dello Shakhtar, ci sarebbe un interessante mischione. Ma per l’Inter conta solo la vittoria: a Tiraspol come a San Siro. Il primo dei due round è andato a Inzaghi, ma l’opera è da completare.

Sheriff, squadra insidiosa

C'era curiosità nel vedere da vicino questo Sheriff. Per capire cosa avesse di speciale questa banda arrivata dalla Transnistria, capace di vincere contro Shakhtar e addirittura Real Madrid, per di più al Bernabeu. Il match di San Siro è stato complicato per il club di Tiraspol, sovrastato per alcuni tratti dall'Inter. Ma lo Sheriff può stare in questa Champions League e ha le sue carte per dire ancora la propria in questo girone, considerando che ci sarebbe in palio anche un terzo posto tutt'altro per spregevole per una novità del calcio europeo. Gli uomini di Yuriy Vernydub sono apparsi ben organizzati e pericolosissimi in ripartenza, con Bruno pensiero numero uno in campo aperto. La spinta del Meazza ha fatto il suo e in trasferta non ci sarà: l'Inter dovrà fare attenzione.
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