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Chi è Daniele "Decibel" Bellini, lo speaker del Napoli: “Voglio morire dentro al Maradona a cent’anni. Per Kvara ho..."

Guillaume Maillard-Pacini

Pubblicato 07/09/2022 alle 12:10 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE – La sua voce fa vibrare le tribune dello Stadio Diego Armando Maradona da ormai 14 anni. Daniele Bellini, soprannominato “Decibel” per la sua capacità di urlare i nomi dei giocatori del Napoli, è diventato una figura iconica del club partenopeo, che tifa fin dall’infanzia. Vicino ai giocatori, idolo dei tifosi, lo speaker dalla voce unica è stato intervistato da Eurosport.fr.

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A Napoli lo conoscono tutti. Quasi come se fosse anche lui uno dei giocatori della rosa. Daniele "Decibel” Bellini, uomo dalla carnagione mediterranea e dal sorriso facile, fa risuonare la sua voce in tutta la città da più di un decennio. "Esattamente quattordici anni”, racconta martedì scorso durante una videochiamata con i colleghi della redazione francese che lo hanno intervistato in esclusiva. Speaker ufficiale del suo club del cuore, al quale è legato sin da piccolo da un amore "indescrivibile”, vanta 264 mila follower su Instagram. E’ diventato famoso ripetendo, nel 2013, il nome di Gonzalo Higuain per nove volte. Sì, nove volte! Il video è diventato rapidamente virale sui social. Da allora Bellini ha urlato molti altri nomi nel "suo” stadio, da quelli di Dries Mertens e , passando per Jorginho, giocatore al quale è rimasto molto vicino dopo che se n’è andato al Chelsea. La sua voce, sempre meticolosamente preparata prima delle partite casalinghe, sarà un elemento importante nella gara inaugurale della Champions League tra Napoli e Liverpool, che si terrà questo mercoledì alle ore 21.
Come sei diventato uno speaker del Napoli?
"In realtà è un piccolo miracolo. Non pensavo potesse accadere. Ho avuto la fortuna di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. Una volta ho dovuto sostituire un amico e collega. E da quel giorno non me sono più andato”.
Ricordi la tua prima partita?
"Certo, c’è anche un video su YouTube. Era un Napoli-Juventus, vittoria per 3-1. Ricordo che era un momento incredibile all’inizio della stagione, e ho portato fortuna per il futuro”.
Speaker e DJ sono due lavori compatibili?
"(ride, ndr). La musica è sempre una componente importante della mia vita. Questo è l’aspetto più importante della mia vita. Faccio sempre feste qua e là”.
Che rapporto hai con i tifosi del Napoli?
"Penso di essere come loro amico, perché anch’io sono un tifoso del Napoli sin da piccolo. Sanno che possono sempre farmi domande, fare foto, ecc...Possono chiedermi quello che vogliono. Sono uno di loro. Mi piace il nostro rapporto”.
Fare questo lavoro in uno stadio più moderno potrebbe piacerti?
"Sì, potrebbe essere qualcosa di positivo. Avere la possibilità di approfittare delle nuove tecnologie, essere più vicino ai tifosi... Potrebbe essere molto bello. Avere un pubblico così caldo vicino al campo di gioco sarebbe eccezionale”.
Hai appena iniziato la tua quattordicesima stagione come speaker del Napoli...
"Molte stagioni, molti giocatori che vanno e vengono. Non ci sono più le bandiere ma è bello sapere che il collegamento rimane anche a distanza. E nel club molti dipendenti sono sempre lì, tutti eccezionali. E’ bello lavorare con persone così”.
Sei ancora in rapporto con qualche ex giocatore?
"Sì! Devo andare a Londra per incontrare Jorginho e Koulibaly. E poi a Istanbul da Mertens o Toronto per Insigne. Tutti sono straordinari e meritano il successo che hanno. Ci sono riusciti con il lavoro, il sacrificio e la serietà”.
Chi è stato il più gentile?
"E’ difficile scegliere ma Jorginho è una persona d’oro. Sempre disponibile, simpatico, con il sorriso e pronto a scherzare. Lui è il mio più caro amico”.
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Jorginho, Mertens e Koulibaly ai tempi del Napoli

Credit Foto Getty Images

Quale nome è stato più piacevole da urlare in questi anni?
"Urlare quello di Cavani era una cosa incredibile. Abbiamo sognato molto con lui. Ma ce ne sono tanti altri. Lavezzi, Mertens...”.
E’ vero che fai questo lavoro gratis?
"Quando il club del tuo cuore decide di chiamarti, sei pronto a tutto per unirti ad esso. E’ la stessa cosa per me. La mia passione per il Napoli è rimasta intatta sin da piccolo”.
Hai un metodo per preparare la voce prima di ogni partita?
"Faccio sempre molta attenzione alla vigilia della partita. E ho diversi esercizi da fare per prepararmi. Ma alla fine è sempre lo stesso: mi lascio andare completamente e lascio uscire tutto senza controllo. E’ la partita che mi guida, le emozioni”.
Quale partita ricordi maggiormente?
"Ci sono state molte grandi serate. Il Barça, il Real Madrid, il Liverpool... le partite contro queste squadre hanno sempre un sapore speciale e danno la sensazione di vivere un momento unico. Mi rende felice farlo dal campo, è meraviglioso”.
La stanchezza non ti ha mai sopraffatto?
"No. Sogno di fare questo lavoro fino ai miei 120 anni (ride, ndr). Dai, puntiamo a cento anni. Sogno di morire in questo stadio, ora intitolato al grande Diego Armando Maradona. Vorrei la mia lapide lì”.
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Daniele Bellini con Dries Mertens

Credit Foto Getty Images

Ti piacerebbe lavorare per un altro club?
"In Italia, nessuno. Potrei fare una follia solo per il Chelsea, dove ci sono i miei amici...No, non potrei nemmeno questo. Il Napoli e nient’altro”.
L’allenamento per pronunciare correttamente il nome di Kvaratskhelia com’è stato?
"Mi sono allenato tutta l’estate! Ho anche contattato degli amici georgiani per avere la pronuncia giusta e darmi una mano. Mi hanno aiutato molto”.
Hai la stessa energia nella vita quotidiana?
"Mi piace vivere la vita sempre al massimo, quindi cerco di essere sempre al top per godermi ogni momento”.
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