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Serie A - Grassani: "La Juve rischia la retrocessione e non solo, è più grave di Calciopoli"

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Pubblicato 05/12/2022 alle 09:58 GMT+1

SERIE A - La Juventus nel caos, anche se la verità è ancora da scoprire. Il club bianconero è in attesa di conoscere il suo futuro e quello dei dirigenti che si sono dimessi. L'inchiesta Prisma, intanto, continua a raccogliere intercettazioni ed altri elementi utili per le valutazioni. Sul caso si è espresso l'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo.

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La situazione in casa Juventus resta torbida e tra intercettazioni, scandali e retroscena ancora non è possibile immaginare il futuro del club. Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo, ha provato a chiarire alcuni punti della vicenda su Rai Radio1. "Credo che sia l'indagine più grave che la Juventus ha subito nella sua storia, anche più grave di quella di Calciopoli", ha detto l'avvocato. Ed ha spiegato: "L'indagine abbraccia una serie di irregolarità che non ha precedenti perché le fattispecie sia di reato, sia di violazione di norme borsistiche, norme societarie e sportive abbraccia un arco di comportamenti illeciti che ripeto, non ha precedenti".

COSA RISCHIA LA JUVENTUS

Finché non saranno confermati gli illeciti, non si possono conoscere le sanzioni. L'avv. Mattia Grassani, tuttavia, ha descritto i possibili scenari: "La Juventus rischia molto di più che un'ammenda o una penalizzazione, se le accuse saranno accertate: quando ci sono alterazioni di documenti, ci possono essere conseguenze più pesanti. In caso di ottenimento dell'iscrizione a un campionato con alterazione di documenti ci può essere l'esclusione dal campionato, la retrocessione all'ultimo posto, la revoca dello scudetto". Ha parlato anche di quanto tempo occorrerà alla giustizia sportiva per esprimere la sua posizione: "Siccome c'è la necessità che i tempi siano veloci, il procedimento si concluderà sicuramente entro il termine della stagione, e saranno subito applicate le sanzioni".

LE DIMISSIONI DEL CDA

Mattia Grassani ha commentato anche le dimissioni di tutto il CDA: "Le dimissioni in blocco ricordano la scelta della Juventus nel 2006 e sono un segnale positivo in un quadro preoccupante". Tuttavia, come sostiene l'avvocato: "Non bastano a ridurre la portata dei fatti, se accertati, però la dicono lunga sulla volontà della società di isolare il problema". Infine, sulla situazione di Andrea Agnelli ha detto: "A livello penale credo che si sia già pronunciato un gip sulla non attualità della richiesta cautelare per Andrea Agnelli, perché sono reati societari che con le dimissioni non sono più reiterabili".
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