Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Lautaro ha ritrovato se stesso ed è tornata la vera Inter: l’argentino raggiunge Milito a quota 62 gol in A con l’Inter

Michele Neri

Pubblicato 17/10/2022 alle 17:00 GMT+2

SERIE A – L’Inter è tornata sulla retta via. Dopo la notte epica del Camp Nou, in cui è mancata soltanto la vittoria, i nerazzurri hanno ottenuto tre punti in scioltezza contro la Salernitana. Si è sbloccato Lautaro Martinez, che non segnava da cinque giornate, e che già era stato protagonista a Barcellona. L’argentino ha raggiunto Milito a quota 62 gol e sembra essersi caricato tutti sulle spalle

Lautaro: "Non firmo per il pari. Trattativa col Barça? Acqua passata"

Lautaro Martinez ha interrotto il digiuno da gol anche in Serie A. Dopo la pesante firma sul pareggio del Camp Nou, si è ripetuto contro la Salernitana. Dopo appena 14 minuti l’attaccante argentino è riuscito a bucare Sepe con un tiro dalla distanza il cui rimbalzo ha ingannato il portiere degli ospiti. E poi un urlo liberatorio. Il periodo nero sembra finalmente terminato, un mese e mezzo circa senza segnare (5 partite in A e 3 in Champions) per un centravanti è un’eternità. Soprattutto per uno come lui da cui l’ambiente si aspetta sempre tantissimo. Quella di ieri è una rete pesante anche per un altro motivo. El Toro ha infatti raggiunto una leggenda del club, Diego Milito, nella classifica marcatori nerazzurra della Serie A. 62° timbro nel nostro campionato e 13^ posizione in questa graduatoria particolare.
Un passaggio di consegne speciale tra connazionali, che sono in buoni rapporti. Il 31 ottobre 2015, infatti, Lautaro ha fatto il suo esordio tra i professionisti con la maglia del Racing contro il Crucero del Norte, prendendo il posto proprio dell’eroe del Triplete. Il classe ’97 aveva commentato così quel fatto, parlando della loro amicizia: “Questo è un momento unico nella vita di un calciatore. Questo momento racconta tutto la prima foto, quello che volevo fare io: un calciatore professionista. In questa foto ho fatto l’esordio con un giocatore che ha fatto la storia a calcio ed oggi e, posso dire, un amico perché ci sentiamo sempre, mi chiama sempre. Lui mi ha dato una mano sempre quando avevo bisogno, quindi ho imparato tanto da lui. E questo è un momento che porto sempre con me”. Sempre il Principe gli ha consigliato di andare a Milano sponda Biscione. La loro relazione è ancora viva, tanto che Lautaro ha parlato così al termine della partita di ieri: “Sicuramente mi manderà un messaggio, è qua a Milano e andremo insieme a cena. Lui mi è sempre vicino e mi dà consigli”.
picture

31 ottobre 2015: Lautaro Martinez fa il suo esordio nei professionisti con la maglia del Racing, prendendo il posto di Diego Milito

Credit Foto Getty Images

È TORNATO IL VERO LAUTARO, È TORNATA LA VERA INTER

Inter in crisi, cinque sconfitte in dieci partite, allenatore in discussione, e Lautaro Martinez, la punta di diamante, a secco di gol e poco lucido come quasi tutti i compagni. Questa la situazione nell’ambiente nerazzurro appena due settimane fa, alla vigilia di Inter-Barcellona, la prima delle due sfide contro i blaugrana, che vedeva gli spagnoli favoriti in partenza. In pochi giorni sono cambiate tante cose, Simone Inzaghi ha riconquistato la fiducia della dirigenza e dei tifosi con quattro risultati positivi consecutivi, la qualificazione agli ottavi in Europa è quasi in cassaforte, il gruppo sembra finalmente unito e il centravanti argentino con la numero 10 si è caricato la ciurma sulle spalle. Non è il solo protagonista della rinascita, con lui anche Barella e Calhanoglu che sono in una condizione migliore rispetto alla partenza e stanno riuscendo a coprire l’assenza di Brozovic. El Toro però ha cambiato atteggiamento, volto e con colpi che solo lui ha in questa rosa, ha riportato l’Inter ad alti livelli, quelli perlomeno della stagione scorsa. L’Inter aveva bisogno di Lautaro e Lautaro dell’Inter. Due vittorie e tre sconfitte in campionato nelle cinque partite senza gol del Toro, ora tutto sembra essere tornato sui binari giusti. L’argentino ha dimostrato, soprattutto al Camp Nou, di essere un top player. Per un altro salto di qualità deve diventare più costante, per un motivo o un altro non lo è ancora stato nella sua esperienza in Italia. In ogni stagione ha avuto periodi di minor concretezza in fase di finalizzazione, quest’anno si è bloccato dopo una buona partenza. I numeri sono in linea con quelli del passato però. Escluso il 2018/19 in cui era appena arrivato e giocò poco, nei successivi tre campionati ha sempre realizzato 5 gol nelle prime 10. In questo avvio invece 4 (Spezia, Lazio, Cremonese e Salernitana).

PERCHÉ LAUTARO NON TROVAVA IL GOL

Le ragioni della piccola crisi del numero 10 possono essere molteplici. Innanzitutto, c’era un problema nella squadra e quindi ne risentivano le prestazioni di tutti. Come ha raccontato lui stesso dopo la sfida contro la Salernitana, hanno ritrovato lo spirito di squadra e ora sono sulla strada giusta. “Credo che abbiamo voltato pagina”, ha detto fiducioso Lautaro. Inoltre, per via dell’assenza di Lukaku (che è ai box da fine agosto), l’argentino ha dovuto giocare praticamente sempre. Inzaghi non ha trovato l’occasione di farlo riposare. Titolare in 12 partite su 14, nelle altre due gare è comunque subentrato ed è stato sostituito solo contro lo Spezia. Un minutaggio spaventoso, senza eguali nella breve storia di questo attaccante in nerazzurro. Ad esempio lo scorso anno il tecnico lo aveva cambiato in tutte le gare nelle quali era partito dal primo minuto. Pure con Conte molte volte non restava in campo per tutta la durata dei match. Probabilmente poi il rendimento di Lautaro sarebbe stato diverso se vicino a sé avesse avuto proprio il belga, con il quale il feeling sembrava già ritrovato. Niente LuLa, con Dzeko ha faticato di più, nonostante il bosniaco sia apparso in ottima condizione.
Inoltre, ci sono anche situazioni extracampo che potrebbero aver distratto l’attaccante argentino. Su tutte la causa con il suo ex agente Beto Yaque, che vorrebbe più di 10 milioni di euro di risarcimento per la decisione di cambiare procuratore. Il nerazzurro è infatti passato ad Alejandro Camano. La prima udienza dovrebbe essere in programma entro la fine dell’anno. Lautaro avrebbe chiesto invece 5 milioni ai suoi ex agenti. Una vicenda che oltre ad essere fastidiosa ha rischiato di precludere la presenza del Toro ai Mondiali. In Qatar infatti non sono ammessi individui con una causa pendente o la fedina penale sporca. I procedimenti però non sono cominciati quindi il 10 dell’Inter non dovrebbe rischiare nulla.
Infine, Lautaro per le grandi doti manifestate è spesso al centro di voci di mercato che lo vorrebbero lontano dall’Inter. Possono far piacere ma al contempo essere ingombranti, soprattutto in momenti già poco tranquilli per altri motivi. Lo stesso agente Camano ha confermato in un’intervista recente che ha ricevuto diverse chiamate per il suo assistito, tuttavia ha messo in chiaro che l’argentino pensa solo all’Inter e al Mondiale. Certamente dopo il gol e l’assist al Barcellona qualche top club europeo lo avrà scritto sul proprio taccuino, o lo avrà evidenziato se già il suo nome si trovava lì. In prima fila sembrano esserci Manchester United e PSG, oltre al Bayern Monaco. Per strapparlo da Milano ci vorranno cifre monstre. Dopo il Qatar la valutazione potrebbe essere ancora più alta. Il Toro però ora è focalizzato sull’Inter, nulla è ancora perduto nella stagione nerazzurra, e con un attaccante così, sperare è legittimo. Aspettando il grande ritorno di Romelu Lukaku.
picture

Inzaghi: "In Spagna si ricorderanno di noi, ora l'ultimo passo"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità