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Milan-Juventus 2-0, 5 verità: rossoneri, che reazione! Vlahovic nullo. Allegri, un altro flop nei big match

Luca Montanari

Aggiornato 09/10/2022 alle 10:30 GMT+2

SERIE A - Il successo del Milan contro la Juventus, dopo la cocente delusione di Londra e nonostante le assenze, è frutto di un atteggiamento differente tra la squadra che si vede in campionato e quella vista in Champions League contro il Chelsea. Leao ancora una volta determinante, Vlahovic non tira mai in porta. Allegri, altro flop nei big match.

Brahim Diaz portato in trionfo da Rafael Leao, Milan-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Milan-Juventus, big match della 9ª giornata di Serie A 2022-2023, è terminato sul punteggio di 2-0, frutto delle reti di Tomori e Brahim Diaz, una per tempo. La partita è stata arbitrata dal signor Daniele Orsato di Schio. Con questo risultato i rossoneri agganciano momentaneamente in vetta al campionato Napoli e Atalanta - in attesa che queste due scendano in campo rispettivamente contro Cremonese e Udinese - mentre la Vecchia Signora perde ulteriore terreno in classifica, ancora incapace di vincere in trasferta nell'attuale stagione. Qui di seguito le 5 verità emerse nella serata del San Siro.

1) Milan, serve questo atteggiamento anche in Europa

Era necessaria una reazione immediata dopo la pesante sconfitta contro il Chelsea per evitare di entrare in una dannosa spirale di risultati negativi. Pioli ha dovuto rimodellare il Milan a causa dell'emergenza infortuni in quasi tutti i reparti, azzardando un 4-3-3, stravolgendo la formazione in un match così delicato, eppure è riuscito a dominare sugli avversari. Questa vittoria non è solamente l'ennesima dimostrazione di una squadra con le carte in regola per il secondo scudetto di fila, ma anche il segno della grande versatilità della squadra rossonera, di una rosa compatta e fortemente motivata. Brahim Diaz ne è la prova.
Cos'è cambiato rispetto alla prestazione di qualche giorno prima in Champions League? Come ha fatto sottintendere il tecnico emiliano post-partita contro i bianconeri, la squadra deve imparare a non avere timore delle grandi: di fronte alla Juventus sapeva di poter vincere e si è presentata con un atteggiamento completamente diverso rispetto a Londra. Vedremo martedì prossimo contro i Blues se avranno appreso la lezione. Le armi per battere gli inglesi non mancano.
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Pioli: "Le assenze non contano. Non siamo stati all'altezza"

2) La Juve si spegne presto: così non va

Può sembrare strano analizzando le statistiche dell'incontro, ma la Juventus vista a San Siro non è stata tutta da buttare. Nei primi venti minuti la formazione di Allegri ha creato almeno un paio di occasioni da gol cercando di prendere in mano il pallino del gioco, fatto non scontato fino a qualche settimana fa. E nel finale, approfittando anche di un calo fisiologico dei rossoneri in situazione di doppio vantaggio, ha provato con Kean a dare fastidio a Tatarusanu. Il problema (il grosso problema) è tutto quello che c'è stato in mezzo: per gran parte della gara la Signora è ricaduta nei propri vizi. Così è troppo poco.
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Arkadiusz Milik contro Matteo Gabbia: il polacco è stato uno dei bianconeri più propositivi in Milan-Juventus, Serie A 2021/22. Credit: Getty Images

Credit Foto Getty Images

3) Allegri, un altro flop nei big match

Il grande sconfitto è l'allenatore. Il dato più emblematico al termine di questo match è la conferma dell'incapacità dell'Allegri-bis alla Juventus di vincere le partite che contano. Di fronte a sé il tecnico livornese aveva un Milan indebolito dagli infortuni e pieno di interrogativi dopo la batosta ricevuta in Champions, a tal punto che i pronostici davano le due squadre quasi alla pari. Non che fosse facile conquistare i tre punti, però un'occasione del genere per dare uno schiaffo ai diffidenti - in primis una nutrita fetta della tifoseria bianconera - probabilmente non la incontrerà mai più.
  • I punti conquistati dalla gestione Allegri nei big match
VS Roma (3 partite)7
VS Lazio (2)4
VS Milan (3)2
VS Inter (2)1
VS Atalanta (2)1
VS Napoli (2)1
Come avevamo preannunciato prima della sfida al San Siro, la buona notizia per Max Allegri è che la sconfitta contro il Milan non gli costerà la panchina, anche se restano pesanti interrogativi sul suo operato. La pessima notizia è che il tanto auspicato cambio di rotta non c'è stato: la strada verso lo scudetto è già quasi compromessa a meno di un quarto di campionato, senza dimenticare che la Juve è più fuori che dentro dalla Champions League (almeno per ora). Siamo proprio sicuri che la dirigenza bianconera vorrà andare avanti così fino a fine stagione?

4) Leao è capace di spostare gli equilibri da solo in Serie A

Rafael Leao 7 – Non segna, ma cambia la partita. Quando inizia a giocare, ovvero dopo il secondo palo colpito, mette in crisi con i suoi continui accentramenti una Juventus troppo fragile nei suoi equilibri psicologici di squadra. Smaschera, in sostanza, il bluff bianconero dei primi 20 minuti.
Così abbiamo descritto nelle nostre pagelle la prestazione del gioiellino portoghese classe '99. Sintetizzando in sole 5 parole: ha-fatto-quel-che-voleva. Perché Leao è capace anche di questo in Serie A: entrare in scena e cambiare la partita. I difensori della Juventus non sono riusciti a contenere i suoi scatti, i suoi dribbling e i suoi tiri. Un giocatore dal valore inestimabile non solo per il Milan, ma per l'intero campionato italiano. Non ci stancheremo mai di ribadirlo.
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Rafael Leao durante Milan-Juventus

Credit Foto Getty Images

5) Vlahovic è Di Maria-dipendente

Dal migliore in campo passiamo al peggiore del match disputatosi alla "Scala del calcio": Dusan Vlahovic. Zero tiri in porta su 29 palloni giocati e lo sciagurato passaggio in orizzonale a centrocampo che ha aperto la strada al 2-0 di Diaz. La variabile attorno a lui in campo è una sola e si chiama Angel Di Maria. Metà dei gol segnati dal centravanti bianconero in questa stagione sono stati realizzati con l'argentino in campo. Quando l'asticella si alza, gli altri sono ancora insufficienti nel mandarlo a rete. Specialmente quando dall'altra parte del campo sei marcato da uno dei migliori difensori della Serie A come Tomori.
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Allegri: "Pogba e Di Maria? Ecco perché sono acquisti fondamentali..."

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