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Acerbi: "Mai stato razzista. La sentenza una liberazione ma che accanimento! Questa non è lotta al razzismo"

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Pubblicato 29/03/2024 alle 07:43 GMT+1

SERIE A - Francesco Acerbi, dopo esser stato assolto, rompe il silenzio sul caso Juan Jesus. Per due settimane nell'occhio del ciclone, il difensore nerazzurro esce allo scoperto al Corriere della Sera: "La malattia che ho affrontato è stata una passeggiata in confronto a questa vicenda, ho percepito un grandissimo accanimento come se avessi ammazzato qualcuno. Umiliata una persona".

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Francesco Acerbi, in settimana assolto dalle accuse di razzismo per gli episodi di Inter-Napoli con al centro Juan Jesus, ha rilasciato un'intervista esclusiva al Corriere della Sera per dire la sua sul caso che ha rischiato di compromettere la sua carriera. "Parlo solo ora perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo alimentare un polverone che era già enorme", esordisce il difensore nerazzurro, e poi continua: "Sono triste e dispiaciuto, è una vicenda in cui abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera, molto contente di essere venute fuori da una situazione del genere: sono state giornate molto pesanti".

Acerbi: "La sentenza una liberazione ma..."

"La sentenza è stata una liberazione anche se tutta la situazione che si è creata mi ha intristito, per come era finita in campo e per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno", prosegue Acerbi nell'intervista al Corsera. Il difensore nerazzurro poi chiarisce: "Non sono mai stato razzista. Il mio idolo era George Weah, fu uno dei primi a chiamarmi quando mi fu trovato un tumore".
Un pensiero anche per Juan Jesus: "Adesso che c'è la sentenza vorrei dire la mia: non ho assolutamente nulla contro Juan Jesus e sono dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione di gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto".

Acerbi duro: "Questa non è lotta contro il razzismo!"

Francesco Acerbi nel corso dell'intervista al Corriere della Sera ritorna sul tema dell'accanimento mediatico: "Si sta umiliando una persona, massacrando anche la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c'entra nulla?".
Il difensore nerazzurro poi si ribella a chi ha parlato di razzismo: "Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto. Questa non è lotta contro il razzismo. La malattia che ho affrontato è stata una passeggiata in confronto a questa vicenda, non ho avuto paura a quei tempi. Invece l'accanimento atroce che ho visto nei miei confronti in questi giorni mi ha ferito. Ho fatto tanto per togliermi l'etichetta che avevo quando ero più giovane e ho rischiato di perdere tutto in un attimo. Tutti avevano già emesso la loro sentenza prima che uscisse. E per tanti sono ancora un razzista, non ci sto".
Infine, un chiarimento: "Le gogne mediatiche non vanno bene e soprattutto non servono per risolvere un problema come quello del razzismo che sicuramente esiste. Non intendo sminuire nemmeno un po', voglio che sia chiaro".
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