Liegi-Bastogne-Liegi - Prima Monumento vinta da Evenepoel: che sia più un corridore da Classiche che da Grandi Giri?
Aggiornato 25/04/2022 alle 20:36 GMT+2
LIEGI-BASTOGNE-LIEGI - Nell'agosto del 2019 vinse la Clasica San Sebastián al debutto. Fu il primo, vero, grande successo per Evenepoel che si mostrò al mondo. Sembrava l'inizio di una carriera spumeggiante, ma poi arrivò l'incidente al Giro di Lombardia e Pogacar che gli 'rubò' la scena. Dopo un po' di tempo, ecco la prima Classica Monumento per Evenepoel. E non sarà l'ultima..
Finalmente Evenepoel. Dopo un inverno e una primavera un po' da rivedere, per Remco, e soprattutto per la Quick Step Alpha Vinyl che non riusciva neanche a piazzarsi in quelli che erano i suoi appuntamenti fissi, ecco un successo che ripaga le attese. Una vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi non si scorda mai, soprattutto per un belga, anche perché l'ultimo a vincere fu Philippe Gilbert nel lontano 2011. Un bel riscatto per Evenepoel che aveva già vinto una Classica, quella di San Sebastián, ma era ancora a caccia della sua prima Monumento in carriera. Eccola dopo un eccezionale scatto a 29 km dalla fine. Un'azione alla Pogacar per così dire, ma che è sempre stato il marchio di fabbrica - in realtà - di Evenepoel. Lui ha sempre vinto così, dagli juniores agli inizi da professionista. Ecco perché ci domandiamo, che sia più un cacciatore di Classiche (come Gilbert) che un uomo da corse a tappe?
Evenepoel meglio nelle Classiche o nei Grandi Giri?
Il più giovane vincitore di una Monumento degli ultimi 10 anni
Ecco Evenepoel. Il corridore di cui si è parlato più di tutti in questi anni dopo Pogacar. Sì perché nel 2019, quando Evenepoel passò a professionista, si parlava già di nuovo Merckx. Così forte da saltare addirittura la categoria Under 23 per farlo passare subito a professionista, così forte da strapparlo ad una sicura carriera di calciatore dopo le esperienze convincenti al PSV Eindhoven e all'Anderlecht. A volte, però, si esagera con le pressioni e le attese. Succede nel calcio come negli altri sport e anche il ciclismo non è esente dal “tutto e subito”. Non che i risultati non facessero presupporre una carriera d'oro per Evenepoel. Vincitore del Giro del Belgio a 19 anni, terzo ai campionati nazionali a cronometro, vincitore della Clasica di San Sebastián, dei campionati europei a cronometro (battendo Ganna, Affini, Küng e Asgreen), e secondo ai campionati del mondo a cronometro dietro solo a Rohan Dennis (e davanti a Ganna). I numeri sono importanti e lui va a forte come dimostrato anche nel 2020 prima del covid. Al Giro di Lombardia doveva arrivare la prima grande vittoria, ma cadde col rischio di non rialzarsi più. Lui si è rialzato, è ripartito, ha ricominciato a vincere ma ci voleva il giusto tempo. Perché è pur sempre un ragazzino che ha saltato l'Under 23 e gli mancano ancora tante esperienze. Esperienza che ha fatto ultimamente: dalla sconfitta in modo bruciante alla Freccia del Brabante all'essere rimandato dal vincere il Giro dei Paesi Baschi. Anche così si vince, capendo le lezioni che ci hanno dato le sconfitte precedenti. E oggi, possiamo dire, che Evenepoel - con il successo di Liegi - è il più giovane a vincere una Monumento negli ultimi 10 anni. Un po' di esperienza ha pagato.
I più giovani a vincere una Monumento dal 2012
Corridore | Età |
Remco Evenepoel - Liegi | 22 anni e 89 giorni |
Tadej Pogacar - Liegi | 22 anni e 216 giorni |
Arnaud Démare - Sanremo | 24 anni e 206 giorni |
Quella caduta al Lombardia che ha (quasi) rovinato tutto
Quel 15 agosto 2020 è una data che resterà per sempre nella carriera di Evenepoel. Era partito con i favori del pronostico al Giro di Lombardia, favori di chi avrebbe dovuto vincere - dominando - anche il Giro d'Italia che sarebbe partito qualche settimana dopo. Il risultato è stato un po' diverso, con quella caduta dopo la discesa del Muro di Sormano... Ha rischiato di perdere la vita, ha rischiato comunque di non correre più, ha rischiato tantissimo. Da allora ci ha messo tanto, quasi un anno per tornare a fare il corridore. Dal Giro 2021 ad oggi qualche vittoria era riuscito a conquistarla (ben 11), ma la Liegi è un'altra cosa. Finalmente Evenepoel è entrato in un'altra dimensione e ora sì che si può dedicare alle Classiche. Può vincere il Lombardia, può vincere la Liegi, ma può vincere anche sulle pietre dove non è andato male, anche se deve imparare a correre in un certo senso. Aumentare il senso della strategia e per questo passo ci vuole tempo e i buoni consigli della squadra. Dopotutto anche Pogacar, van der Poel e van Aert commettono degli errori di valutazione e strategia. Ma Evenepoel è un corridore forte che può andare a caccia di tutte le Classiche.
Capitolo Grandi Giri: ci proverà fino ai 25 anni
E i Grandi Giri? Una cosa sono le corse a tappe brevi, una cosa sono i Grandi Giri. Evenepoel ha vinto in serie Giro del Belgio (due volte), Vuelta a San Juan, Volta Algarve (due volte), Vuelta a Burgos, Giro di Polonia e Tour di Danimarca. Non male, ma non sono Giri da tre settimane, non ci sono Angliru, Alpe d'Huez o Stelvio. E, per ora, Evenepoel non ha dimostrato di saper tenere botta ai cambi di ritmo sulle grandi salite. Non è Pogacar in sostanza... Però è giusto provare e vedere fin dove Evenepoel possa spingersi. Lui ha cominciato il Giro lo scorso anno e non l'ha neanche portato a termine. Vedremo quest'anno alla Vuelta di che pasta è fatto. Ci saranno anche Roglic e Pogacar a settembre per vedere anche una bella concorrenza. Evenepoel ha compiuto da poco 22 anni e ha tutto il tempo davanti a sé, poi si vedrà. Lefevere, il general manager della Quick Step, gli ha dato tempo fino ai 25 anni. Evenepoel può vincere anche un Grande Giro?
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