Superprestige - Questa volta vince van Aert, van der Poel ko nel finale e può recriminare: Pidcock 4°

Dopo la vittoria di van der Poel a Gavere, altra sfida per cuori forti. Van Aert ritrova la condizione di Mol, quando ha battuto VDP, e riesce a tenere testa al rivale di sempre (questa era la 250esima sfida tra i due). Dopo aver fatto il vuoto già a metà del primo giro, è poi una battaglia di nervi. Qualche accelerazione qua e là, ma nessuno riesce a fare la differenza. Van der Poel prova l'affondo all'ultimo giro, per evitare la volata, ma scivola sul più bello. Poi, allo sprint, sul rettilineo di Zolder, un tempo usato per la Formula 1, non c'è storia con la vittoria di van Aert. La terza stagionale (su cinque cross). Van der Poel, però, ha da recriminare anche in questo caso, avendo perso il pedale proprio all'inizio della volata. Ancora dietro Pidcock che non è al livello dei primi due, col britannico battuto anche da van der Haar. E il crossista della Baloise Trek Lions fa il colpaccio: Sweeck è solo 8° e il neerlandese si prende la vetta della generale.

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Buona partenza di Wout van Aert e van der Poel, mentre Pidcock resta molto indietro. A fare le lepri sono Thijs Aerts e van Lierop, mentre provano a rifarsi sotto Quinten Hermans e Clément Venturini, che fa il debutto in gare internazionali. Neanche quattro minuti e van Aert e van der Poel hanno già fatto il vuoto sugli avversari: Pidcock recupera sugli altri, ma al termine del primo giro WVA e VDP hanno già 19'' di vantaggio.

Dietro si forma un terzetto: con Pidcock e Quinten Hermans c'è anche Vanthourenhout, mentre Sweeck e van der Haar preferiscono marcarsi a vicenda, vista la loro lotta per la classifica generale del Superprestige. Altro giro e salgono a 32 i secondi di vantaggio per van der Poel e van Aert, ma attenzione dietro: Pidcock prova a fare il vuoto a sua volta, mentre van der Haar perde le ruote di Sweeck perché ostacolato da Quinten Hermans che mette piede a terra.

Pidcock riesce effettivamente a staccare gli altri, ma van der Haar è protagonista di un'epica rimonta. Prima raggiunge e stacca Sweeck, poi con Vanthourenhout raggiunge Pidcock al penultimo giro. Intanto van der Poel e van Aert continuano la loro 'passeggiata' in coppia. Tutti e due provano a turno a forzare, ma nessuno dei due riesce davvero a fare la differenza. Tutto rinviato all'ultimo giro: van der Poel prova l'affondo sull'ultima salita, ma scivola.

Ecco quindi la volata: van der Poel perde anche il contatto col pedale, favorendo così la vittoria di van Aert. Dietro arriva uno stoico van der Haar che batte anche Pidcock e si prende il gradino più basso del podio, staccando così Sweeck che giunge al traguardo solo 8°.

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