Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

MotoGP 2020: Morbidelli vola, Dovizioso e la Ducati allo sbando: le due facce dell'Italia

Fabio Psoroulas

Aggiornato 26/10/2020 alle 18:00 GMT+1

Mancano solo tre gare alla fine del mondiale 2020 della MotoGP. Joan Mir è sempre leader, mentre Dovizioso rimane lontano a -28 punti dalla vetta. E' ancora tutto in ballo, ma la Ducati e l'italiano stanno peggiorando sempre più. Ad Aragon si è toccato il fondo e questo mondiale ormai è andato. Cosa sta succedendo al box della squadra di Borgo Panigale?

Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso stanno vivendo momenti diametralmente opposti, Getty Images

Credit Foto Getty Images

L'ennesimo trittico della MotoGP va finalmente in archivio. Ad Aragon abbiamo visto la seconda, fantastica, vittoria in stagione per Franco Morbidelli. L'italobrasiliano, allievo prediletto di Valentino Rossi e della sua Academy, domina in lungo e in largo il Gran Premio di Teruel, undicesimo atto di questa stagione e, clamorosamente, si rilancia in ottica mondiale.
picture

Franco Morbidelli

Credit Foto Getty Images

Si perché Joan Mir è sempre in testa con 14 punti su Fabio Quartararo, in grande difficoltà ad Aragon. Terzo c'è Maverick Viñales a -19, quarto Morbido con 25 punti di distacco. Con tre gare da fare è tutto ancora in ballo. Certo il divario è ampio, ma con questi alti e bassi e con questo super equilibrio tutto è ancora possibile. Poche storie: Morbidelli è l'italiano che ha più chance di vincere questo mondiale, è quello che ha vinto più gare in stagione e senza lo zero di Jerez per il motore e di Spielberg per il famoso crash con Zarco, sarebbe ancora più in alto e in lotta.

Morbidelli supera Dovizioso

Non è una questione di motivazioni, ma è brutto correre così, con la consapevolezza di non potertela giocare, di non avere la possibilità di lottare per il podio o per le posizioni lì vicino. E’ questo che dà fastidio: ci fosse questa possibilità, sarei in lotta per il campionato. (Andrea Dovizioso, 25/10/2020)
E Dovizioso dove è finito? Ora è quinto in classifica, superato dal connazionale. Il forlivese è a 28 punti da Mir, in caduta libera. Altra pessima gara di Andrea sul circuito di Teruel, ancora peggio di gara-1. La sua Ducati proprio non ne vuole sapere di essere veloce e il pessimo feeling con la moto sta affossando il Dovi, ormai lontano parente di quello ammirato a Spielberg e nelle passate stagioni. Purtroppo il mondiale sembra andato e il primo a non crederci è proprio il tre volte vicecampione iridato.

Troppi alti e bassi in questa stagione

Negli ultimi anni, ho sempre avuto la sensazione di farcela, ma nel 2020 mai. Non ha nessun senso parlare di campionato adesso, ci vuole velocità, conta quella. E noi non ce l’abbiamo. Non possiamo andare a Valencia, dicendo: beh, dai che ce la facciamo. Ma non bisogna arrendersi" (Andrea Dovizioso, 25/10/2020)
Domanda da un milione di dollari: ma cosa sta accadendo al box di Borgo Panigale? Vero, in questa stagione così strana tutte le case (tranne la Suzuki) hanno alternato gare buone e pessime prestazioni. Ducati è quindi in buona compagnia. Honda ha fatto tanta fatica e solo ora sta tirando fuori del potenziale, anche senza Marc Marquez. La stessa Yamaha non brilla assolutamente per costanza, anzi: Quartararo balla tra una vittoria e una prestazione ai limiti della top ten, mentre Viñales è sempre un'incognita da anni. Le gomme 2020 sono il principale argomento all'interno del paddock, pneumatici che non si riescono del tutto a a comprendere. Ducati forse è la squadra che fatica di più con queste gomme e questo è il principale motivo di questo rendimento così ondivago.
  • Rendimento Ducati e Dovizioso dal 2017 ad oggi dopo 11 GP: mai così poche vittorie e podi!
DOVIDUCATI
Vit 2017*36
Podi 2017*46
Vit 2018*25
Podi 2018*49
Vit 2019*23
Podi 2019*611
VIT 202012
PODI 202026
* = I dati 2017,2018,2019 si riferiscono al rendimento fino all'undicesimo GP

Ducati e Dovizioso allo sbando

Ma c'è di più nella casa di Borgo Panigale. Non bastano le gomme a giustificare una stagione che, guardando i risultati, è sicuramente peggiore delle ultime tre appena trascorse. Nonostante il Dovi sia ancora in lotta per il mondiale, mentre l'anno scorso a quest'ora il campionato era già chiuso, la sua prestazione nel complesso è peggiore, assolutamente insufficiente. Fino all'anno scorso la Ducati è stata forse la miglior moto nel Circus e solo un immenso Marc Marquez è riuscito a battere Dovizioso per tre anni di fila, costringendo il forlivese ad accontentarsi del titolo di vice campione. Questa volta poco funziona.
picture

Andrea Dovizioso, Ducati, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Prima di tutto la moto solo a sprazzi ha messo in mostra buon potenziale. Inoltre abbiamo visto in diverse occasioni alcuni piloti eccellere in un weekend, mentre gli altri annaspavano nelle retrovie. Petrucci, forse solo grazie alla pioggia, ha centrato l'unico podio (salendo sul gradino più alto) solo a Le Mans. Miller ha iniziato la stagione alla grande per poi spegnersi. Bagnaia, numeri alla mano, è quello che sta facendo peggio, ma a Misano ha incantato tutti. Per Dovi c'è la solita perla dell'Austria, poi poco altro. Infine Zarco ha rubato la scena a Brno e ad Aragon, unico a portare la Ducati al vertice sulla pista spagnola. Questo cosa insegna? Che forse con questa moto così altalenante e con queste gomme enigmatiche, un diverso stile di guida si adatta meglio per ogni pista. Zarco ad esempio guida in maniera completamente diversa rispetto ad altri e quindi le su prestazioni su alcune piste vanno in controtendenza rispetto a tutti gli altri. Ciò naturalmente è un male, perché porta tantissima confusione nella testa dei piloti, senza armi nei weekend con scarso feeling. E poi c'è sicuramente una crisi tecnica: le Ducati sono le moto che, nelle gare back to back sulla stessa pista, peggiorano nel secondo weekend. Questo è assolutamente sintomo di incapacità di prendere la strada giusta in termini di sviluppo e di setup della moto. Insomma, va tutto male.
picture

Andrea Dovizioso e Gigi Dall'Igna

Credit Foto Getty Images

Ma non è solo una questione tecnica, è anche una questione di "management". Da anni ci si ostina a dire che in Ducati c'è una cattivissima gestione dei piloti. Quest'anno però si è andati oltre, dalla gestione contrattuale sino alla diatriba con Petrucci settimana scorsa. Dentro quel box non c'è comunicazione in generale, spesso sembra che non freghi nulla di ciò che accade in pista. Manca proprio la squadra e i piloti sono abbandonati a loro stessi.
Il sunto quale è? E' che è una straordinaria occasione persa. già perché senza Marquez e, soprattutto, senza moto per il prossimo anno, questo mondiale per Dovizioso era da vincere e sarebbe stato un premio fenomenale per la carriera, un trofeo assolutamente meritato. E invece magari lo vincerà un quasi esordiente come Mir della Suzuki che non ha ancora vinto una gara in stagione, oppure un francese al secondo anno in MotoGP. Peccato.
picture

Dal braccio di Marquez all'amputazione di Bayliss: quando i piloti corrono contro il dolore

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità