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MotoGP - Rimonta Bagnaia, il pilota Ducati può sperare ancora nel Mondiale?

Luca Montanari

Pubblicato 08/08/2022 alle 10:22 GMT+2

MOTOGP - In due Gran Premi Francesco Bagnaia è rientrato in corsa per il Mondiale piloti, da -91 a -49 punti di ritardo dal leader Quartararo e a -25 da Aleix Espargaro. Pecco ha cambiato marcia, a otto gare dal termine può credere nella rimonta con questa Ducati capace di adattarsi su qualunque circuito?

7 italiani, 5 rookie e 8 Ducati in pista: i piloti della MotoGP 2022

Solitamente il ritorno dalla pausa estiva nella MotoGP rappresenta il punto di svolta della stagione, talvolta spezzando lunghi digiuni e promettendo stravolgimenti in campionato, con la scoperta di nuovi piloti o team rivelazione. Superficialmente si potrebbe credere che non sia capitato così al ritorno dalle gare nel GP di Gran Bretagna che, ad eccezione di pochi (Bastianini), ha dato i suoi esiti nel segno della continuità rispetto al precedente appuntamento di Assen: Bagnaia ha conquistato la seconda vittoria consecutiva e ha tenuto aperto il sogno Mondiale (riducendo il ritardo dalla vetta a 49 punti), mentre la Yamaha del leader in classifica Fabio Quartararo ha vissuto un’altra giornata complicata, con il 23enne francese soltanto ottavo e in crisi col posteriore, al di là del long lap penalty che ha dovuto scontare per l’errore commesso in Olanda. Pecco ha guadagnato punti sul Mondiale anche nei confronti di Aleix Espargaro, sfortunata vittima di un highside che lo ha portato a disputare qualifiche e gara con un piede molto indolenzito. Lo spagnolo dell’Aprilia ha limitato i danni in maniera stoica, perdendo nel complesso un solo punto dalla leadership e vedendosi accorciare a 25 punti il gap dal piemontese della Rossa di Borgo Panigale.
In due Gran Premi separati l’un l’altro da cinque settimane il Mondiale diventa così ufficialmente riaperto ad un terzo contendente, risalito dal sesto posto e il -91 in graduatoria su cui gravavano (e costituiscono tuttora un forte rimpianto) quattro cadute. L'obiettivo di Bagnaia e della Ducati d'ora in avanti diventa quello di non rimpiangerne altre, il prossimo zero potrebbe diventare deleterio.
C’è però un elemento di rottura nel trionfo di Bagnaia rispetto al resto della stagione, e alla precedente vittoria, che potrebbe stravolgere le carte in tavola. A differenza di tutti gli altri precedenti successi, in cui Pecco aveva entusiasmato per l’intero weekend, questa volta il centauro piemontese è riuscito a salire sul gradino più alto del podio nonostante le evidenti difficoltà del venerdì e sabato a stare al passo con i migliori. È il risultato di un click mentale che gli ha permesso di trovare la vittoria con arguzia, senza bisogno di esagerare nell’imporre il proprio dominio e reggendo la pressione di Viñales negli ultimi giri. Alla fine ad incappare nella sbavatura è stato invece il pilota dell’Aprilia. GoFree si è reso dunque autore di una notevole prova di maturità: se va avanti così da qui alle prossime otto gare, quelle scivolate da mangiarsi le mani potrebbero diventare soltanto vecchi ricordi.
Questa vittoria la considero tra le mie migliori. Penso che sia davvero la migliore che abbia mai ottenuto perché non è stata per nulla semplice. Non è mai semplice, ma oggi abbiamo sofferto di più. Voglio ringraziare il mio trainer Carlo, Vale (Rossi, ndr) e Casey (Stoner, ndr) perché mi hanno scritto dei messaggi in questi giorni. Vale poi mi da più sostegno di tutti. Sono molto contento [Bagnaia nel post-gara di Silverstone]
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Francesco Bagnaia sorridente sul podio di Silverstone

Credit Foto Getty Images

Non va dimenticato il vantaggio della moto. Silverstone, come Assen, è stato il trionfo del “made in Italy”, di Ducati e Aprilia che nel giro di poco tempo hanno ribaltato le gerarchie nei confronti della nobile concorrenza giapponese di Yamaha, Honda e Suzuki. Ducati e Aprilia si dimostrano ancora le più forti, ma soprattutto le moto meglio capaci di adattarsi a qualsiasi condizione e caratteristica del tracciato. Basti pensare alla striscia ancora aperta di diciotto podi consecutivi per l'azienda di Borgo Panigale, record personale. La Yamaha no e Quartararo, che l’ha già vissuto sulla propria pelle ad inizio stagione, teme che la sua M1 non riesca ad entrare in partita su diversi circuiti tra i prossimi in programma. Fino ad un mese e mezzo fa il pilota era riuscito a fare la differenza senza sbagliare, traendo il bicchiere mezzo pieno e approfittando delle generosità altrui. Ma nelle ultime due uscite è accaduto il contrario, disperdendo punti che possono tornare preziosi sul computo totale.
C’è ancora modo di sperare ancora nella rimonta di Bagnaia e sperare di rivedere il titolo piloti della classe regina ritingersi di tricolore dopo tredici anni e che da quindici manca ad un team italiano. Riguardo a quest’ultimo punto, le speranze sono rivolte anche sulla casa di Noale grazie a un agguerrito Aleix Espargaro: il team ora può finalmente contare anche sull’aiuto di un redivivo Maverick Viñales, ma potrebbe peccare di inesperienza in questi contesti. In ogni caso, Quartararo deve ricominciare a guardarsi attentamente intorno.
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