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Italvolley - Davide Mazzanti: "Paola Egonu non voleva più lavorare con me. Ho rischiato tre volte il posto da CT"

Marco Arcari

Aggiornato 12/11/2023 alle 11:22 GMT+1

PALLAVOLO, ITALVOLLEY FEMMINILE - Dopo l'addio alla panchina Azzurra, Davide Mazzanti ha rilasciato un'interessante intervista a La Gazzetta dello Sport, toccando vari temi. Dal rapporto con Paola Egonu a una Federvolley che non è stata coesa nel tutelarne le scelte tecniche, passando per molto altro. Ecco tutte le sue interessanti dichiarazioni.

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Dall'addio alla Nazionale, Davide Mazzanti non aveva ancora rilasciato interviste per spiegare quanto successo. Il tecnico di Fano ha deciso di interrompere questo "silenzio" per raccontare la sua versione a La Gazzetta dello Sport, con dichiarazioni che aprono indubbiamente scenari diversi rispetto a quelli già esistenti quando si affronta il tema dell'Italvolley femminile. A cominciare dal rapporto dell'ex CT con Paola Egonu: "Dopo la semifinale al Mondiale 2022 - persa 1-3 contro il Brasile, ndr - Paola mi ha detto che non avrebbe più voluto lavorare con me".
"Prima dell’estate ho avuto un confronto con lei: si è scusata, siamo ripartiti dal collegiale di Firenze, ma in ritiro ha fatto fatica. Non riusciva a riposare, e ciò a volte non le permetteva di iniziare o finire gli allenamenti". L'idea di non garantirle una maglia da titolare agli Europei 2023 fu invece presa di comune accordo con la Federvolley, poiché restavano soltanto due alternative: "Escluderla dall’Europeo o reinserirla con un percorso progressivo. Toglierle il posto da titolare doveva riaccenderle la voglia di tornare a essere leader".
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Il progetto è però fallito nel momento in cui l'Italia non ha mantenuto il titolo europeo conquistato nel 2021 e ha peraltro chiuso ai piedi del podio, sconfitta nella finale per il bronzo dai Paesi Bassi. Ecco i perché dell'esclusione di Egonu dalle convocate per il successivo torneo di qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024: "Il percorso si è interrotto a fine Europeo. Perché non provare anche con il Preolimpico in Polonia? Egonu all’Europeo non riusciva più ad accettare questa situazione di iniziale riserva. Con Egonu siamo arrivati a un punto in cui dovevamo scegliere cosa fare e dovevamo essere una cosa sola (con la Federazione, ndr). Invece abbiamo lasciato la porta aperta alle critiche".
Mazzanti si è poi tolto anche qualche sassolino dalla scarpa, per il modo in cui la Federvolley l'avrebbe lasciato un po' troppo solo nei momenti di maggiore difficoltà dell'estate appena conclusa: "L’ho detto anche al Consiglio Federale e al presidente Manfredi: abbiamo dato un cattivo esempio. L’ambiente andava tutelato e non delegittimato. Quando lasci la possibilità che il CT passi per incompetente, che le scelte fatte sono maturate per complottismo, incompetenza e rivalità, fai male al movimento".
Infine, nell'analizzare il suo percorso in Azzurro a 360°, l'ex CT ha dichiarato di essere stato vicino all'esonero per ben tre volte: "In questi anni il mio percorso è spesso stato in bilico. Nel 2018, prima del Mondiale, la FIPAV aveva già scelto il mio sostituto, poi arrivò l’argento. L’anno dopo, al Preolimpico di Catania, se non ci fossimo qualificati non avrei avuto una seconda chance a dicembre. E nel 2021, fuori ai quarti ai Giochi, se non avessi vinto l’Europeo avrei chiuso lì".
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