Basket, NBA: il power ranking della Western Conference. Lakers davanti, Mavs e Warriors mine vaganti
Pubblicato 21/12/2020 alle 22:38 GMT+1
Analizziamo la griglia di partenza della Western Conference al via della stagione NBA 2020-21. I Los Angeles Lakers campioni in carica si sono rinforzati e sono i chiari favoriti per bissare l'anello, dietro ci sono Clippers, Nuggets e Blazers. I Mavs di Doncic e i Warriors di Curry sono pericolose mine vaganti mentre i Pelicans di Melli e Zion Williamson sono nella bagarre che vale i playoff.
Western Conference 2020-21 preview, Stephen Curry, LeBron James, Luka Doncic
Credit Foto Getty Images
Parte la caccia ai Los Angeles Lakers, campioni NBA 2020 nella bolla di Orlando e chiari favoriti per il bis dopo un mercato di primo livello. Gialloviola a parte, la Western Conference è un assoluto caos visto che, a detta di tutti, sono probabilmente due o tre (su 15) le squadre che non hanno chance di playoff: le altre hanno importanti carte in regola, compresi i New Orleans Pelicans di Zion Williamson e di Nik Melli. I motivi di interesse non mancano: la voglia di riscatto dei Clippers, la crescita dei Mavericks di Luka Doncic, il ritorno dei Warriors di Steph Curry, e la fame dei Denver Nuggets di Murray e Jokic, più Campazzo.
| 1. | Los Angeles Lakers |
| 2. | Los Angeles Clippers |
| 3. | Denver Nuggets |
| 4. | Portland Trail Blazers |
| 5. | Dallas Mavericks |
| 6. | Utah Jazz |
| 7. | Golden State Warriors |
| 8. | Phoenix Suns |
| 9. | Houston Rockets |
| 10. | New Orleans Pelicans |
| 11. | Memphis Grizzlies |
| 12. | Minnesota Timberwolves |
| 13. | Sacramento Kings |
| 14. | San Antonio Spurs |
| 15. | Oklahoma City Thunder |
Contenders
I Los Angeles Lakers sono i campioni in carica e partono coi favori del pronostico non solo per l'Ovest ma in generale per l'anello viste le conferme di LeBron James e Anthony Davis (con nuovi contratti) e l'aggiunta di Wes Matthes, di Marc Gasol e dei due migliori "sesti uomini" della scorsa stagione, Dennis Schroeder e Montrezl Harrell. Forse manca un pizzico di atletismo fra i lunghi, ma non c'è dubbio che siano ancora più forti. Qualche dubbio in più invece sui Clippers, la grande delusione della scorsa stagione: Kawhi Leonard e Paul George sono i pilastri da cui ripartire, c'è un nuovo coach come il discusso Tyronn Lue (promosso dopo la separazione con Rivers) e hanno aggiunto Serge Ibaka al posto di Harrell in sostanza, più il tiratore Kennard. I dubbi sono legati alla chimica di squadra e al clima in spogliatoio, rovente e spaccato al termine della scorsa stagione: non è un caso che Harrell non sia stato confermato e che Lou Williams sia in partenza. Sulla carta sono da titolo, però ci sono molti "ma".
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Anthony Davis, Los Angeles Lakers 2020-21
Credit Foto Getty Images
In seconda battuta ci sono Denver e Portland. I Nuggets sono la stessa squadra dello scorso anno che ha fatto la finale dell'Ovest: hanno perso l'ala Jerami Grant, devastante nei playoff, ma hanno confermato il veterano Millsap e aggiunto l'estro di Facundo Campazzo, play argentino dal Real Madrid; sono chiamati a fare la differenza i giovani Michael Porter Jr., potenziale fenomeno, e il gigante Bol Bol. I Blazers invece hanno fatto un mercato da protagonisti, confermando Carmelo Anthony e Rodney Hood, e aggiungendo Covington, Giles e Derrick Jones al nucleo imperniato su Damian Lillard e CJ McCollum. L'ago della bilancia è però Jusuf Nurkic: dalla salute del big man bosniaco passano le fortune della franchigia dell'Oregon che ambisce alla finale di Conference.
Playoff
Possono provare ad inserirsi nella corsa ad un posto col fattore campo sicuramente Dallas e Utah. I Mavs hanno in Luka Doncic un potenziale MVP, un attacco stellare che comprende anche Kristaps Porzingis, e hanno aggiunto una guardia con importanti doti difensive come Josh Richardson: la difesa resta comunque un'incognita ma possono puntare al quarto posto. Un gradino sotto i Jazz che hanno un sistema e un telaio ben oliato, improntato su Donovan Mitchell e sul centro Gobert: molto passa dalla salute di Mike Conley e Bojan Bogdanovic, le armi aggiunte lo scorso anno per un salto di qualità che non è ancora arrivato. Infine i Golden State Warriors: l'infortunio a Klay Thompson ha tolto loro la possibilità di lottare per il titolo ma il ritorno a pieno regime di Stephen Curry e di Draymond Green li candida certamente per un posto nella griglia playoff. Il roster non è lunghissimo ma il talento non manca, a partire da Wiggins e Oubre; curiosità per vedere il centro rookie James Wiseman, considerato un crack, e se l'azzurrino Nico Mannionriuscirà a ritagliarsi dei minuti nelle rotazioni di Steve Kerr.
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Video credit: Eurosport
Play-In
Sarà assoluta bagarre per conquistare i posti che valgono il Play-In, dal 7° al 10° posto. I Phoenix Suns hanno aggiunto Chris Paul e Jae Crowder ad un roster in crescita con potenziali stelle come Booker e Ayton, e vogliono proseguire quanto fatto nella bolla (8 vinte e 0 perse): il Play-In è d'obbligo per loro. Subito dietro ci sono i New Orleans Pelicans del nuovo coach Stan Van Gundy: tutto passa dalla crescita costante di Ingram e Lonzo Ball, soprattutto dalla salute di Zion Williamson, chiamato al ruolo di go-to-guy. Nik Melli ha tutto per ritagliarsi uno spazio importante, saranno utili gli innesti Bledsoe e Adams.
Talento e gioventù non mancano a Grizzlies e Timberwolves, anche se partono un gradino sotto. Memphis può contare su Ja Morant e Jaren Jackson Junior, due potenziali crack, ma rispetto all'anno scorso è difficile sfruttare l'effetto sorpresa. Minnesota ha un asse d'èlite con D'Angelo Russell e Karl-Anthony Towns, ma il supporting cast non convince troppo, pur col veterano Rubio e la prima scelta assoluta del Draft Anthony Edwards. Per gli Houston Rockets va fatto un discorso a parte viste le tante incognite: coach Stephen Silas al debutto assoluto, la salute di Wall e Cousins al netto della fame di rivalsa, la "voglia" degli scontenti Tucker e Gordon, soprattutto il futuro di James Harden, ormai in procinto di essere scambiato. Valgono i playoff se tutto va per il verso giusto, e per Harden arriva una contropartita di livello, ma potrebbero anche crollare in Lotteria.
Lottery
Nonostante la presenza di coach Gregg Popovich in panchina e di due ex All Star come DeRozan e Aldridge (non è escluso che vengano scambiati), i San Antonio Spurs non sembrano poter ambire ai playoff: l'obiettivo dei texani è far crescere i giovani come Murray, White e Walker, nient'altro. Anche a Sacramento c'è troppo poco per sognare in grande, pur con ragazzi molto interessanti come Fox, Bagley e Hield: l'addio di Bogdanovic ha lasciato perplessi, il rookie Haliburton non può sostituirlo. Super interessanti gli Oklahoma City Thunder, in completo rebuildingdopo l'addio a Paul, Gallinari e coach Donovan, tra gli altri. Si riparte da un nucleo giovane con Gilgeous-Alexander, Dort e Bazley, più i rookie Pokusevki e Maledon, intriganti in preseason: i veterani Horford, Hill e Ariza daranno una mano anche al coach debuttante, il 35enne Mark Daigneault.
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