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Basket, NBA: le 10 domande sulla Western Conference 2021-22 tra Lakers, Suns, Nuggets e Warriors

Davide Fumagalli

Aggiornato 19/10/2021 alle 11:02 GMT+2

BASKET, NBA - Nella notte tra martedì e mercoledì scatta la regular season 2021-22, che torna al formato da 82 gare prima di entrare nel vivo con Play-In e Playoff. Riflettori puntati sulla Western Conference dove i Los Angeles Lakers hanno allestito uno squadrone per tornare in vetta alla Lega. Più certezza hanno i Jazz e i Suns vice campioni, occhio al ritorno dei Warriors di Stephen Curry.

Chris Paul e LeBron James in Lakers-Suns nei playoffs NBA 2020-21

Credit Foto Getty Images

  • 1 - I Los Angeles Lakers hanno assemblato una squadra zeppa di futuri Hall of Famers, aggiungendo Westbrook e Anthony a LeBron James e Anthony Davis: sarà loro la corona dell'Ovest?
I riflettori sono ovviamente su Hollywood e quindi sui Los Angeles Lakers. Dopo il trionfale 2020 hanno dovuto fare i conti con un anno difficile ma ora si ripropongono da naturali favoriti perchè a LeBron James e Anthony Davis hanno affiancato Carmelo Anthony, Russell Westbrook, DeAndre Jordan, e fatto tornare Howard e Rondo, più giovani intriganti come Monk e Nunn. Se riescono a restare sani e a trovare una chimica, sono i numeri 1 ad Ovest: ma quei "se" sono piuttosto grandi, soprattutto quello legato alla salute di Davis e James.
  • 2 - I Phoenix Suns hanno sfiorato il titolo nelle Finals 2021 un po' a sorpresa: hanno confermato il roster con Paul e Booker, riusciranno a centrare il titolo?
L'esito delle Finals 2021, perse 4-2 coi Bucks dopo essere avanti 2-0, è una delusione cocente per i Suns che però hanno dimostrato di essere sulla strada giusta per l'assalto al titolo. Infatti hanno confermato in toto il roster basato su Chris Paul, Devin Booker e coach Monty Williams: sulla carta danno più garanzie dei Lakers al momento, però il mancato rinnovo contrattuale al centro Ayton, dominante l'anno scorso, rischia di incrinare qualcosa.
  • 3 - Gli Utah Jazz sono stati la miglior squadra della regular season 2021: riusciranno a fare quel passo che serve per provare ad arrivare almeno alla finale di Conference?
Stesso discorso fatto per i Suns: hanno confermato il gruppo che ha dominato la regular season, aggiungendo Rudy Gay e altri "mestieranti" al nucleo con Mitchell, Gobert, Ingles, Clarkson, Bojan Bogdanovic e Conley (contratto rinnovato). Possono tranquillamente arrivare primi dopo le canoniche 82 partite ma l'esame vero sono i playoff e i dubbi restano, per quel sistema fin troppo "ortodosso": la finale dell'Ovest è l'obiettivo minimo.
  • 4 - I Denver Nuggets e i Golden State Warriors hanno due MVP come Jokic e Curry, ma devono fare i conti con le assenze pesanti di Jamaal Murray e Klay Thompson: posso inserirsi nella lotta al vertice?
I Nuggets puntano forte a uno dei primi quattro posti perchè hanno l'MVP in carica Jokic, un roster interessante e sufficientemente lungo per coprire anche l'assenza di una stella come Jamal Murray, e un giocatore atteso al salto definitivo come Michael Porter Jr., coperto di soldi in estate col nuovo contratto. Chi ha tanta fame di tornare a competere per il titolo sono i Golden State Warriors: si riparte dai soliti Steph Curry, Dray Green e coach Steve Kerr, è tornato Iguodala, sul mercato hanno aggiunto pezzi utili come Bjelica e Otto Porter, e dal Draft due potenziali ottimi giocatori come Kuminga e Moody, senza dimenticare la crescita roboante di Jordan Poole e il talento di Wiseman. L'incognita è legata a Klay Thompson: tornerà a fine gennaio e, dovesse stare decentemente, i Dubs hanno tutto per far saltare il banco.
  • 5 - Dallas e Portland hanno due star assolute come Doncic e Lillard ma anche un coach nuovo di zecca, Kidd e Billups, e roster non migliorati: possono superare il primo turno dei playoff?
Rischiano di galleggiare tra playoff e play-in entrambe le squadre. I Mavericks iniziano una nuova era, sia nel front office, sia in panchina con Jason Kidd, ma tutto passa dal talento strabiliante di Luka Doncic e come si inserirà nei nuovi schemi del coach, i cui primi obiettivi sono dare una decenza difensiva alla squadra e coinvolgere Kristaps Porzingis, apparso molto "depresso" nella passata stagione. Ai Blazers per ora si sono spenti i rumors su un addio di Dame Lillard, c'è tanta pressione sul nuovo allenatore Chauncey Billups, al debutto da head coach, e in generale si pretende tanto da un roster che ha mantenuto i limiti di sempre, soprattutto difensivi. Se però McCollum e Nurkic, le due spalle fidate di Dame, riescono a stare sani, allora possono pure puntare al fattore campo (primi 4 posti).
  • 6 - Senza Kawhi Leonard, la stagione dei Los Angeles Clippers sembra già compromessa: basteranno Paul George e un gruppo di veterani per arrivare almeno al play-in?
Sì, i soliti Clippers... Sembra una maledizione ma pare non ci sia verso di vederli andare fino in fondo: un nuovo infortunio a Kawhi Leonard li ha azzoppati negli scorsi playoff e ora ha praticamente compromesso questa stagione, visto che "KLaw" difficilmente rientrerà quest'anno. Tutto è sulle spalle di Paul George e ci si affida alla voglia di confermarsi dei vari Jackson, Morris, Mann e Batum, e di riscattarsi di elementi come Bledsoe, Ibaka e Winslow. Troppi dubbi, sarà lotta per il play-in.
  • 7 - A San Antonio ci si prepara per il post-Popovich, gli Spurs sono una squadra di talento ma senza chiare ambizioni: cosa aspettarsi dai neroargento?
Se non sarà quest'anno, sarà il prossimo: di sicuro siamo al capolinea dell'era Gregg Popovich. Ormai da qualche stagione gli Spurs navigano a vista ma senza sussulti, è difficile possano lottare per qualcosa più del play-in, anche se hanno assemblato col tempo un roster pieno di giocatori intriganti, da Murray a White, passando per Walker e Johnson, oro a Tokyo. La scommessona è il rookie canadese 18enne Josh Primo.
  • 8 - I Memphis Grizzlies hanno centrato a sorpresa i playoff lo scorso anno, in offseason hanno cambiato molto ma hanno punti fermi tra cui Ja Morant: sorprenderanno ancora o scivoleranno indietro?
Due anni fa ripartivano completamente da zero e hanno sfiorato i playoff, lo scorso anno tutti li davano incapaci di ripetersi e hanno addirittura fatto meglio: e adesso? In offseason hanno cambiato moltissimo, soprattutto hanno ceduto l'ottimo Valanciunas per il roccioso Adams, meno perimetrale: però hanno conservato il nucleo giovane con Brooks, Jaren Jackson Junior, Clarke e Ja Morant, atteso all'esplosione definitiva. Lotteranno per il play-in, 100%.
  • 9 - Pelicans, Kings e Timbwerwolves navigano da troppo tempo nella mediocrità: riusciranno i vari Zion Williamson, De'Aaron Fox e Karl-Anthony Towns a dare qualche speranza ai tifosi?
Tempi difficili per queste franchigie, attese ad un salto che non arriva mai. I Pelicans hanno cambiato il terzo coach in tre anni, Zion Williamson partirà ancora in infermeria e l'addio di Lonzo Ball non è apparso una grande mossa: vero che Brandon Ingram rimane un All Star, ma è difficile immaginarli in lotta per qualcosa più del play-in. Situazione simile per Sacramento, franchigia disfunzionale, con un coach sempre sul filo come Luke Walton ma con tanto talento, soprattutto fra gli esterni con Fox, Hield e Haliburton: l'aggiunta del rookie Davion Mitchell potrebbe dare una grossa mano per provare ad uscire dal limbo, occhio ad una possibile trade per Simmons. Infine i Timberwolves, la squadra con più talento di questo gruppetto: Karl-Anthony Towns e D'Angelo Russell sono una coppia piccolo-lungo con pochi eguali a livello offensivo, Anthony Edwards è una bomba pronta ad esplodere e l'aggiunta di un paio di veterani tosti in difesa come Beverley e Prince può dare una grossa mano. Da seguire Jaden McDaniels, Jarred Vanderbilt e l'argentino Bolmaro, gemme lontane dai radar ma super interessanti.
  • 10 - Oklahoma City Thunder e Houston Rockets sono in totale ricostruzione ma hanno motivi di interesse: cosa attendersi dai rookie Giddey e Green, e da talenti in rampa di lancio come Gilgeous-Alexander e Wood?
A OKC e H-Town c'è un bel cartello "lavori in corso" appeso fuori. Di sicuro le rivedremo protagoniste al Draft 2022 ma non è detto che possano regalare emozioni e spettacolo anche nel presente, al netto di poche vittorie. I Thunder hanno un nucleo di giovani interessante e abbondante in cui spicca la guardia Shai Gilgeous-Alexander e dove meritano attenzione il rookie australiano Josh Giddey, sguardo da fotomodello ma capacità di playmaking sopra la media per un 19enne, e l'unicorno serbo Pokusevski. I Rockets hanno scommesso sul talento e la faccia tosta di Jalen Green, n.2 all'ultimo Draft dopo la parentesi in G-League con gli Ignite: lui, l'esterno Kevin Porter Jr. (mancino che ricorda Harden e con vita turbolenta fuori dal campo) e il lungo Christian Wood, sono destinati per lo mano a far divertire il pubblico del Toyota Center.
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