Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Serie A - Antonio Conte mister mercato: Milan, Napoli, Roma, Juventus. A quale squadra servirebbe di più?

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 05/01/2024 alle 19:47 GMT+1

CALCIO, SERIE A - Antonio Conte è pronto a tornare in panchina e le alternative certo non gli mancano. L'ipotesi più plausibile è quella di una nuova squadra del nostro campionato, ma a chi farebbe più comodo un "condottiero" simile? Vediamo insieme pro e contro di Conte sulle panchine di Milan, Napoli, Roma e Juventus. L'ordine delle squadre, almeno a oggi, non è certo casuale...

De Laurentiis: "Conte al Napoli? Pettegolezzo che mi infastidisce"

Sarà uno dei tormentoni di calciomercato che ci accompagnerà fino alla prossima estate: su quale panchina sederà Antonio Conte nella prossima stagione? Secondo i rumor, che ormai si rincorrono da diverso tempo, l'ex tecnico del Tottenham - fermo dal 18 marzo 2023 - sarebbe ambito da diverse big di Serie A: Milan, Napoli, Roma e Juventus. Non in ordine casuale, bensì per possibilità di conclusione dell'affare, in ordine decrescente. Andiamo allora a scoprire insieme pro e contro, per entrambe le parti, in ognuno dei quattro potenziali scenari

Milan: perché sì, perché no

Zlatan Ibrahimovic starebbe già spingendo per portarlo sulla panchina rossonera, quindi lo "sponsor" in casa Milan non manca affatto. Il Diavolo vorrebbe aprire un nuovo ciclo sotto le direttive di RedBird, ma da mesi il tema della sostenibilità resta preponderante ed ecco allora il primo contrasto con la scelta di Conte quale nuovo allenatore. Da sempre capace di estrarre il meglio da ogni rosa a disposizione, la situazione attuale del club rossonero ricorda - con le dovute proporzioni del caso - la Juventus dell'estate 2011: un club alla ricerca del rilancio sportivo, che poteva contare su qualche grandissimo giocatore (Buffon, Del Piero e Pirlo, su tutti) e autore di un mercato oculato, con scelte perfette per soddisfare le idee tattiche del nuovo allenatore bianconero, come Lichtsteiner, Giaccherini o Vidal. Tredici anni fa, tutto ciò bastò per vincere un incredibile Scudetto e arrivare in finale di Coppa Italia, ma sarà sufficiente anche nella contemporaneità del campionato? Difficile rispondere a tale quesito, considerando anche che Conte è cambiato molto nel suo approccio e nelle sue richieste di mercato. Vincere nel breve è la volontà chiarissima del tecnico salentino, così come della piazza milanista, ma è anche desiderio che potrebbe contrastare con la sostenibilità imposta dalla proprietà. Resta però vero che, oltre al Napoli, il Milan sembra essere l'unico club con importanti potenzialità di investimento, specialmente rispetto a Juventus e Roma.
picture

Pioli: "Questo Milan ha grande potenziale: devo farlo rendere al meglio"

Juventus: perché sì, perché no

Bandiera e leggenda di un popolo che non l'ha mai rinnegato, neppure quando lasciò baracca e burattini dato che - a suo dire - non poteva sedersi ai tavoli del ristorante stellato chiamato "Champions League". Tanto basta nell'indicare perché il ritorno a Torino, sponda bianconera ovviamente, sarebbe in parte possibile, sebbene poi ci si debba scontrare con la realtà dei fatti. Presidenza e dirigenza diverse, obiettivi della Signora anche e un Max Allegri che sembra sempre più saldo al timone della nave juventina. Bisogna inoltre considerare la situazione di bilancio, tutt'altro che rosea, e le volontà di una società che punta a rimettere basi solide guardando al futuro attraverso gli occhi dei suoi giovani e giovanissimi talenti. In tal senso, si è sempre criticato Allegri per la sua gestione dei talenti in rampa di lancio, ma a ben vedere quali sono i teenager lanciati da Conte nella sua carriera? Si prenda l'esempio della Juventus 2011-12, stagione in cui i bianconeri non dovevano certo convivere con l'opprimente pressione di dover rivincere a tutti i costi lo Scudetto. Il più giovane in rosa era Luca Marrone (classe 1990), il quale inanellò soltanto tre presenze in campionato e altrettante in Coppa Italia. Si potrebbe tuttavia ipotizzare che, durante questo anno sabbatico, Conte abbia modificato anche questo aspetto della sua gestione ma, nel farlo, si negherebbe oltremodo l'essenza stessa di un allenatore che punta a vincere fin dal giorno zero con un gruppo di "pretoriani" già pronti.
picture

Allegri: "Il risultato è tutto. Da bambino, se perdevo, mica ero felice"

Napoli: perché sì, perché no

Lo scenario che intriga di più, senza alcun dubbio. Per quanto lo abbia successivamente negato in tutti i modi, Aurelio De Laurentiis aveva già contattato Conte nel momento in cui scelse di esonerare Rudi Garcia, salvo poi virare su Walter Mazzarri. Una scelta che è parsa quasi a tutti come quella di un "traghettatore" verso il 2024-25, la stagione in cui il Napoli cercherà di ritornare a competere per lo Scudetto. Potenzialità di investimento, rosa attuale e ambizioni del club sembrano sposarsi alla perfezione coi desideri dell'allenatore pugliese, senza considerare poi l'impatto sull'ambiente azzurro. A Napoli, Conte troverebbe una città disposta ad amarlo visceralmente qualora i risultati fossero in linea con le aspettative, senza considerare una motivazione ulteriore: il paragone col Napoli di Spalletti. In termini di gioco espresso, quella è stata forse una delle squadre più belle da vedere nella storia recente del campionato, ma quanto a risultati ottenuti siamo certi che Conte non avrà alcun problema nel cercare di portare gli azzurri al 4° Scudetto della loro storia, impreziosendo così la propria carriera con l'ennesima e incredibile impresa. Al pari di quella col Milan, il Napoli rappresenta forse la sfida più intrigante, specie per un allenatore che vive costantemente con la voglia di mettersi alla prova, ribaltando qualsiasi pronostico e ottenendo successi che altri forse neppure riuscirebbero a sognarsi. Tra i contro, attenzione però ai caratteri forti delle due potenziali controparti, al meno al momento delle trattative: ADL da un lato, Conte dall'altro...
picture

De Laurentiis: "Conte al Napoli? Pettegolezzo che mi infastidisce"

Roma: perché sì, perché no

In parte, basterebbe leggere il capitolo dedicato al Milan per avere già un quadro dettagliato della situazione. Se non fosse che il club giallorosso deve fare i conti con ancor più stringenti paletti del Fair Play Finanziario. Il contratto con José Mourinho scade nell'estate 2024 e il mago di Setúbal è finito - pare - in cima alla lista degli obiettivi della CBF (Confederação Brasileira de Futebol) per la panchina del Brasile, perciò una successione su quella romanista sembra ormai in procinto di verificarsi. Conte rappresenterebbe senza dubbio l'allenatore in grado di entusiasmare una delle piazze più complicate (ma anche passionali) dell'intera Serie A; il condottiero ideale per il popolo romanista, da trascinare in mille battaglie sportive per trasformarlo ancor più nel 12° uomo in campo. Il problema principale resta però quello della sinergia tra potenzialità di mercato e rosa a disposizione. Mourinho si lamenta da tempo della mancanza di giocatori, pertanto è facilmente ipotizzabile che Conte richiederà grossi interventi sul mercato, atti a puntellare un roster che di lacune sembra mostrarne tante. Non in attacco, reparto in cui l'ex tecnico del Tottenham potrebbe tornare a lavorare con Romelu Lukaku, giocatore che proprio nell'Inter contiana disputò due stagioni (2019-21) pressoché irripetibili e coronate da ben 64 gol in 95 partite tra tutte le competizioni.
picture

A scuola di tattica (con il Subbuteo) dal professor Antonio Conte

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità