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Il Pagellone della 23ª giornata di Serie A: Inter in fuga Scudetto, l'Atalanta va con De Ketelaere, la Roma di DDR va

Enrico Turcato

Aggiornato 06/02/2024 alle 10:09 GMT+1

SERIE A - I nerazzurri battono anche la Juventus, volano a +4 e sembrano lanciati verso il Tricolore. Molto bene Atalanta e Roma. Ancora ko il Sassuolo. Kvara si rilancia, Fiorentina distratta.

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Ogni post giornata analizziamo tutto quello che è successo e proviamo a stilare il Pagellone del turno appena andato in archivio. Nella 23ª giornata di Serie A la copertina se la prende ancora l'Inter di Inzaghi, implacabile anche contro la Juventus, tradita da Vlahovic. Vola l'Atalanta, terza vittoria di fila per De Rossi, il Milan reagisce a Frosinone. Male Sassuolo, Cagliari, Lazio e Fiorentina.

Voto 10…all’Inter, che vola a +4 con merito

Prima di tutto un flash: la verticalizzazione di mezzo esterno di Hakan Calhanoglu per Dimarco rappresenta uno di quei gesti tecnici che davvero valgono il prezzo del biglietto. Una di quelle giocate che pochi al mondo sanno fare. Ovviamente Inter-Juventus non è stata solo questo, ma questa perla si può partire per decretare l’evidente superiorità nerazzurra. La squadra di Inzaghi si è imposta con merito, ha concesso pochissimo ai bianconeri, è andata in vantaggio e ha sfiorato il raddoppio il almeno quattro nitide occasioni. La classifica ora sorride alla capolista e gran favorita del campionato: 18 vittorie in 22 gare, +4, che può diventare +7 con una vittoria nel recupero contro l’Atalanta. Un’armata inarrestabile.

Voto 9…all’Atalanta di Gasperini, terza vittoria consecutiva

Frosinone, Udinese e Lazio, a cui andrebbe aggiunto il quarto di finale di Coppa Italia contro il Milan. Ha preso velocità e ritmo l’Atalanta di Gasperini, eccellente nella gara contro i biancocelesti e con un De Ketelaere sempre più convincente. Il belga ha preso parte a 12 reti (sette gol, cinque assist) in gare ufficiali dall’inizio dello scorso dicembre, più di qualsiasi altro giocatore di Serie A nel periodo tra tutte le competizioni. Un certificato di autostima, per lui e per Gasp stesso, che con questo tipo di giocatori sa sempre lavorare in maniera egregia. Bergamaschi quarti in solitaria e in piena corsa per la qualificazione alla prossima Champions.

Voto 8...alla Roma brillante di DDR

Giallorossi deluxe. Poker al Cagliari, con un Dybala sontuoso e un Pellegrini ancora a segno. Terza vittoria in classifica e quinto posto confermato, a ridosso dell’Atalanta. La nuova Roma targata DDR va veloce, migliora la produzione offensiva e convince. Certo, Verona, Salernitana e Cagliari rappresentano test probanti fino a un certo punto. Ma adesso arriva la sfida all’Inter e se non altro i capitolini si presenteranno a questo appuntamento con un certo entusiasmo. Non è poco.

Voto 7…alla prodezza di Kvara e a un Napoli capace di reagire

Il vantaggio di Coppola aveva freddato un Maradona incredulo. Poi gli ingressi di Lindstrom e Ngonge, l’1-1, l’assedio finale, premiato dalla super traiettoria di Khvicha Kvaratskhelia. 2-1, boato, vittoria, tre punti vitali per il Napoli di Mazzarri, che rimane appigliato al trenino europeo. Lodevole la capacità di reazione degli Azzurri, che sembrano più organizzati rispetto al recente passato, ma che hanno ancora qualche problemino da risolvere. Già ritrovare Kvara ad alti livelli, in attesa del rientro di Osimhen dalla Coppa d’Africa, può essere un ottimo inizio di un nuovo percorso.

Voto 6…al Milan, che si complica la vita, ma vince ancora

Prima il rigore di Soulè, poi il diagonale di Mazzitelli con la complicità di Maignan. Il Frosinone spaventa il Milan, che poi rimonta e vince grazie al quarto gol consecutivo dalla panchina di Luka Jovic. 2-3 e un successo che permette ai rossoneri di portarsi a sole quattro lunghezze dal secondo posto, occupato dalla Juventus. Ha preso vigore la marcia della squadra di Pioli in questo 2024: agli avversari concede sempre un po’ troppo, ma davanti produce e segna con tanti giocatori diversi. Ora la super sfida con il Napoli per blindare quantomeno il terzo posto e poi concentrarsi sull’Europa League.

Voto 5…al Torino, bloccato dalla Salernitana in casa

0-0 scialbo contro l’ultima in classifica, con un Ochoa praticamente inoperoso. Si stoppa sul più bello il Torino di Juric, che non è riuscito a sfondare il muro costruito da Inzaghi e incentrato anche sul neo acquisto Jerome Boateng. I campani sono migliorati ultimamente, ma ai piemontesi una vittoria casalinga avrebbe permesso l’aggancio a Fiorentina e Lazio. E invece niente, decimo posto, a metà classifica, in quella via di mezzo che non permette veri exploit.

Voto 4…al tabù di Dusan Vlahovic chiamato San Siro

Delude ancora alla “Scala del Calcio” il primo violino Dusan Vlahovic. Il serbo conclude la sua ottava partita a San Siro senza andare a bersaglio e con l’enorme pecca di aver sbagliato un controllo chiave in area sullo 0-0. Ovviamente la Juventus (complessivamente da 5) non ha perso per quell’errore contro l’Inter e ha confermato ancora una distanza in termini tecnici e qualitativi dalla prima della classe. Vlahovic però deve migliorare e crescere, soprattutto a livello mentale e caratteriale, per provare ad imporsi come top. Nelle grandi sfide spesso gli ha capitato di innervosirsi, di sparire, di non rendere come le sue potenzialità presuporrebbero. Azzerare e ripartire, sia lui che la sua Juve.

Voto 3…alla rimonta folle subita da una Fiorentina distratta

Da 1-0 a 1-2. Poi il black-out e le due reti incassate nel recupero dal Lecce. Crolla al Via del Mare la Fiorentina di Vincenzo Italiano, che perde terreno sull’Atalanta e deve incassare la terza sconfitta nelle ultime quattro giornate di campionato. Un brutto momento quello vissuto dai viola, ben spiegato anche dalle parole rabbiose a fine partita di capitan Biraghi. La Fiorentina può e deve fare meglio di così e soprattutto non può permettersi cali di tensione di quel tipo. Piccoli e Dorgu premiano il Lecce e affossano l’umore di una Viola in caduta libera.

Voto 2…alla Lazio, annichilita a Bergamo e ora nona in classifica

Tre schiaffi pesanti, di quelli che lasciano il segno. Dopo lo 0-0 con il Napoli, la Lazio di Sarri viene demolita a Bergamo dall’Atalanta. Il 3-1 finale è anche leggero rispetto a quanto visto al Gewiss Stadium. Una serataccia per i biancocelesti, travolti da Pasalic e De Ketelaere e davvero poco pericolosi dalle parti di Carnesecchi. La classifica recita “nono posto, a meno cinque dalla zona Champions”. Non una bel torneo fin qui quello della Lazio.
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Voto 1...al barcollante Cagliari, travolto anche dalla Roma

Che disastro il Cagliari di Ranieri! Una barca che affonda, quasi naufragata, che concede tantissimo dietro e che fatica a rendersi pericoloso davanti. Tre ko consecutivi, sempre in zona retrocessione, con il morale a terra. I nuovi Mina e Gaetano non saranno sufficienti a cambiare rotta. Serve una presa di coscienza e una conseguente reazione collettiva. Sabato arriva la Lazio in Sardegna: non sarà semplice uscire da questa crisi.

Voto 0…al Sassuolo, bastonato anche dal Bologna

La situazione inizia a farsi critica. Due volte avanti a Bologna, due volte rimontato e poi battuto addirittura 4-2. Non ci siamo. Il Sassuolo di Dionisi rimane fermo a quota 19 punti e rischia davvero di vivere una stagione spettrale. La bagarre in zona salvezza non promette nulla di buono e l’infortunio di Berardi complica ulteriormente le cose. Tre sconfitte di fila, quattro nelle ultime cinque, un rendimento che non è equiparabile al Sassuolo delle ultime stagioni. E senza le vittorie su Juventus e Inter la situazione sarebbe ancora peggiore. Urgono rimedi e non è detto che un cambio di guida tecnica in questo caso non possa portare benefici.
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