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Amstel Gold Race - Van Aert ha la sua vendetta: ma che spettacolo Roglic gregario

Luca Stamerra

Aggiornato 19/04/2021 alle 12:12 GMT+2

AMSTEL GOLD RACE - Van Aert ha ancora trovato Pidcock sul suo cammino, ma questa volta il belga è riuscito a spuntarla al fotofinish. Cosa ha fatto la differenza rispetto alla Freccia del Brabante? Qualche giorno fa van Aert ha dovuto fare tutto da solo, questa volta ha avuto un grande squadra a disposizione che l'ha protetto sulle côtes. Uno su tutti, Primoz Roglic.

Copertina Roglic

Credit Foto Eurosport

Qualche giorno fa c'era rimasto molto male per la sconfitta alla Freccia del Brabante contro un Pidcock straripante. Wout van Aert, però, aveva dovuto fare tutto da solo, considerando il durissimo percorso e i 24 muri taglia gambe. Questa volta, la Jumbo Visma si è presentata con una “formazione da Tour” e il belga è riuscito a conservare un po' di energie per il finale, nonostante un Pidcock - sì, ancora lui - che ha venduto cara la pelle. Tanto che c'è voluto il fotofinish per definire il vincitore della corsa. A festeggiare è dunque van Aert che si porta a casa l'Amstel Gold Race, la sua seconda Classica della stagione dopo il successo alla Gent-Wevelgem. Il belga ringrazia la squadra e soprattutto... Roglic.

Van Aert ha la sua vendetta

Senza il suo rivale di sempre, Mathieu van der Poel, che si è detto stanco e si è preso un po' di riposo, van Aert sperava in una vita “più semplice” nelle Classiche rimanenti. Così non è stato, con il belga che ha trovato un altro rivale che conosce bene: Tom Pidcock. I due hanno già dei trascorsi, ma nelle gare di ciclocross, tanto che il britannico lasciò fuori dal podio mondiale il belga nel 2020. È ormai acqua passata e i due si sfidano ora nelle Classiche. Pidcock ha vinto la Freccia del Brabante, ma van Aert gli ha reso lo smacco, vincendo l'Amstel con tanto di fotofinish.
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La Giuria mostra il fotofinish: "Ha vinto van Aert"

Il belga non è riuscito a vincere una Monumento (solo 3° alla Sanremo di cui era detentore ed è scoppiato al Fiandre), ma ha racimolato ottimi risultati in questo 2021. Il tutto considerando i suoi due mesi a tutta nel ciclocross e l'aver cominciato la stagione, in pratica, a novembre per provare la nuova bici Cervélo. In 14 giorni di corsa ha chiuso 10 volte nella top 5 e 9 volte sul podio. Nonostante abbia faticato sul cambio di ritmo di van der Poel (sia alla Strade Bianche che alla E3 Saxo Bank Classic), van Aert ha vinto due tappe alla Tirreno-Adriatico, dove ha fatto anche classifica generale, 3° alla Milano-Sanremo, vinto Gand e Amstel e 2° alla Freccia del Brabante. Mica male per uno che corre da solo contro tutti.
I risultati di van Aert nel 2021
CorsaPiazzamento
Strade Bianche
Tirreno-Adriatico2° in classifica
Tappa 1 Tirreno
Tappa 2 Tirreno
Tappa 3 Tirreno
Tappa 4 Tirreno
Tappa 5 Tirreno
Tappa 6 Tirreno13°
Tappa 7 Tirreno
Milano-Sanremo
E3 Saxo Bank11°
Gent-Wevelgem
Giro delle Fiandre
Freccia del Brabante
Amstel Gold Race

Roglic fa il gregario e che gregario

È bene ricordare però la startlist con cui si presentava la Jumbo Visma, startlist da Tour de France. Al Brabante c'era solo Van Hooydonck di "peso" per van Aert; basta pensare che il giovane Gijs Leemreize è stato squalificato neanche dopo metà gara per posizione irregolare sulla bici. Questa volta c'erano Martens, Hofstede, Gesink, Oomen, Vingegaard e, udite udite, Roglic in versione gregario. Stiamo parlando della squadra che vedremo al Tour, almeno 5 su 7. E, come dicevamo, un Roglic convinto nel suo ruolo di gregario. Lo sloveno l'aveva già detto alla vigilia: nonostante le côtes che potevano favorire gli scalatori, il finale si addiceva maggiormente a corridori dallo scatto bruciante come van Aert. E Roglic ha risposto presente nel suo ruolo. Dapprima a coprire proprio van Aert dietro di sé, poi con qualche pedalata in testa al gruppo per controllare la situazione, poi con un super lavoro sul penultimo passaggio del Cauberg. Quella era una situazione molto delicata di corsa, considerando che era appena partito un drappello di controattaccanti composto da Colbrelli, Sénéchal, Simon Clarke, Rui Costa e van Baarle. Questi facevano paura a tutto il gruppo, ma Roglic - con due fiammate - ha ripreso fuggitivi e inseguitori. Spettacolo. Peccato per il salto di catena proprio sull'ultimo passaggio, se no...
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Roglic splendido gregario di van Aert: riprende tutti sul Cauberg

La Jumbo prova a costruire il clima per i Grandi Giri

Van Aert ha voluto ringraziare tutti i suoi gregari via instagram, con una storia a parte per ognuno degli elementi della Jumbo Visma presenti all'Amstel. Si cerca, come si fa in altre squadre - vedi la Deceuninck Quick Step - di creare un clima di famiglia all'interno del team olandese. Cosa che non è sempre capitata negli ultimi anni. Basti pensare alla depressione di Dumoulin che, probabilmente, ha detto addio al ciclismo o ancora alle polemiche di Kruijswijk che, dal divano, criticava l'operato di compagni di squadra e direttori sportivi al Tour e alla Vuelta 2020. La stessa sconfitta, clamorosa, di Roglic all'ultimo Tour non era piaciuta ai propri compagni di squadra che avevano lavorato per tutte e tre le settimane, tanto che pensavano che lo sloveno potesse avere un calo anche alla Vuelta. Quasi da non credere più nelle sue qualità.
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Primoz Roglic, Tom Dumoulin et Wout Van Aert a La Planche des Belles Filles

Credit Foto Getty Images

Quest'anno, il lavoro della Jumbo Visma è stato un po' diverso. Permettere a corridori come George Bennett, van Aert, ma anche Kruijswijk e Kuss di trovare la loro strada indipendentemente dalle sorti di Roglic. Bennett non vuole fare il gregario di Roglic? Farà il capitano al Giro d'Italia, van Aert ha fatto il capitano alla Tirreno-Adriatico, Kuss e Kruijswijk hanno avuto le loro chance all'UAE Tour e alla Volta a Catalunya. Roglic ha fatto, in pratica, da solo al Giro dei Paesi Baschi, facendo vedere a tutta la squadra di poter battere Pogacar anche in altri modi, anche con un team giovane. Ecco che Roglic ha cercato di fare il leader, anche da lontano. Dimostrare di poter vincere anche senza i calibri da 90, ma incensando una squadra fatta di giovani, facendo poi il gregario a van Aert per fargli vincere una Classica. Quasi a ringraziarlo, indirettamente, per tutto il lavoro che van Aert aveva fatto per lui al Tour dello scorso anno. Si cerca questo clima. Si rischia anche di forzare le cose a volte, ma i risultati e l'entusiasmo visto promettono una Jumbo Visma ricaricata in vista del prossimo Tour.
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