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Tennis, da Nadal a Djokovic passando per Federer: la differenza con la Next Gen

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Aggiornato 17/05/2021 alle 15:16 GMT+2

INTERNAZIONALI D'ITALIA - "Rafa, io e Roger stiamo reinventando la Next Gen. La Next Gen siamo noi". La frase del numero 1 del mondo alimenta un dibattito sempre di moda: in cosa consiste il divario tra i Big 3 e tutti gli altri? Quando riusciranno i giovani a spodestarli negli Slam? Ai prossimi major, a partire dal Roland Garros e Wimbledon, le risposte.

Il Rovescio della Medaglia, Djokovic-Nadal

Credit Foto Eurosport

"Rafa, io e Roger stiamo reinventando la Next Gen. La Next Gen siamo noi". Una battuta, ma fino a un certo punto, è stata la degna conclusione della settimana degli Internazionali d'Italia, il Masters 1000 di livello più alto quest'anno, culminato con il 57esimo capitolo della saga Nadal-Djokovic.
Il numero 1 del mondo ha risposto alla domanda di Diego Nargiso e con una provocazione ha voluto mettere un punto al tormentone degli ultimi anni. In realtà, lui stesso sa benissimo che si continuerà a parlare di quando, come e perché la Next Gen scalzerà dal trono la vecchia guardia. Questo momento, però, non è ancora arrivato.
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Djokovic: "Next Gen? Non mi interessa. Noi siamo ancora qui"

Sebbene, infatti, questo primo scorcio di 2021 ci abbia dimostrato che i giovani stanno crescendo e sono capaci di sfruttare le occasioni a disposizione - basti pensare a Hurkacz-Sinner, Tsitsipas-Rublev e Zverev-Berrettini, i finalisti dei primi tre 1000 - è altrettanto evidente che i mostri sacri del tennis sanno ancora alzare l'asticella e presentarsi al meglio quando conta. Non è un caso che il mancino di Manacor e il serbo abbiano disputato il miglior 1000 della loro stagione con il Roland Garros ormai alle porte. L'ultimo Slam l'ha vinto il Djoker in Australia e, fatta eccezione per gli US Open 2020, giocati tra l'assenza di Nadal e Federer, la pandemia e , i major non sono mai stati terra di conquista della classe '90.
In una logica di gestione delle energie fisiche e mentali, è fisiologico che "i grandi vecchi" possano prendersi delle pause. L'ha dimostrato Roger Federer e man mano anche Rafa Nadal e Novak Djokovic scopriranno una nuova routine. Questo è l'unico modo per allungare la carriera in una disciplina così massacrante. Negli spazi lasciati vuoti s'inseriranno le nuove leve, a partire - ce lo auguriamo - dagli italiani ma sono ancora i soliti noti a tenere in mano in gioco. La differenza è nella testa di questi campioni che hanno reso normale quello che normale non è: vincere sempre.
Volevo questa vittoria perché voglio vincere sempre, in ogni partita e in ogni torneo. So che non sarà sempre possibile, ma la passione e la motivazione sono sempre le stesse [Rafa Nadal]
Parole e musica del mancino di Manacor, colui che ha trasformato la vittoria in magnifica ossessione. La doppia cifra di trofei non gli bastava al Roland Garros, Barcellona e Monte Carlo: Roma doveva aggiungersi alla lista del più grande giocatore mai ammirato sulla terra battuta. Si è trovato spalle al muro tante volte in carriera e ha portato a casa 16 successi in partite in cui ha dovuto annullare uno o più match point all'avversario. Tra queste ci sono sette tornei vinti perché chi commette l'errore di non giustiziare il toro ferito, poi può fare una brutta fine.
TORNEOAVVERSARIOTURNOMP SALVATI
Roma 2006FedererFinale2
Indian Wells 2009NalbandianOttavi5
Tokyo 2010TroickiSemifinale2
Rio 2014AndujarSemifinale2
Pechino 2017PouilleSedicesimi2
Barcellona 2021TsitsipasFinale1
Roma 2021ShapovalovOttavi2
La testa è sempre stata la principale dote anche dell'intelligenza robotica applicata al tennis, quel Novak Djokovic capace di incrinare perfino le certezze di Nadal contro il quale - è bene ricordarlo - non perde dagli US Open 2013 sul cemento. Una tenuta mentale che spesso è stata fatale a Roger Federer contro i due grandi rivali - dalla finale di Roma 2006 a quella di Wimbledon 2019 non mancano gli esempi - ma che comunque ha consentito al basilese, pronto a rientrare in campo a Ginevra, di vincere 24 sfide dopo aver annullato uno o più match point.
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Federer, l'ultima magia: i 7 match-point annullati a Sandgren

In fondo, è sufficiente guardare i tornei che contano dove i Big 3 vantano distanze siderali dagli umani: si allungheranno la carriera tentando di chiudere più rapidamente lo scambio e affidandosi a un vincente, magari anche a costo di perdere il punto, aiutati dalla prima di servizio come Federer insegna. La riprova l'avremo ancora una volta negli Slam, cominciando dal Roland Garros e da Wimbledon, dove sarà ancora più difficile per i ragazzi battere i tre totem al meglio dei cinque set.
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Sinner: "La Next Gen non è ancora pronta per battere i Big 3"

Nadal vuole il record assoluto di Slam, Djokovic accorciare sui due antagonisti e lo svizzero riprendere da dove aveva lasciato in uno sciagurato pomeriggio di luglio di due anni fa. Insomma, tre campioni del genere, affamati anche quando giocano a carte, hanno ancora grandi stimoli per dilatare quel limite temporale che ha reso normale qualcosa di straordinario.
Novak Djokovic - totale 59: 18 Slam, 5 ATP Finals, 36 Masters 1000, 0 ori olimpici in singolare
Rafa Nadal - totale 57: 20 Slam, 0 ATP Finals, 36 Masters 1000, 1 oro olimpico in singolare
Roger Federer - totale 54: 20 Slam, 6 ATP Finals, 28 Masters 1000, 0 ori olimpici in singolare
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